Per la seconda volta quest’anno l’inno finlandese ha risuonato su un podio di Formula Uno e, come era successo in Russia, a rendere ciò possibile è stato Valteri Bottas.
Il pilota, ingaggiato dalla Mercedes per rimpiazzare il campione del mondo uscente Nico Rosberg, si è dimostrato da subito degno del casco che portava e non ci ha messo tanto a conquistare le sue prime vittorie in un campionato automobilistico.
Quella in Austria è stata la seconda vittoria nelle prime nove gare in un mondiale che, almeno fino a domenica scorsa, si credeva un affare a due tra Vettel e Hamilton. Invece, l’ex pilota Williams ha iniziato a mettersi in mostra, a racimolare punti, per avvicinarsi al suo compagno di scuderia, l’indiscusso (non all’infinito però) primo pilota delle Frecce d’Argento. Tutto parte da una gran qualifica -che in F1 vale il 90% della gara- per poi vendere cara la pelle ai suoi inseguitori -vedere Vettel che lo ha ripreso solo all’ultimo giro- passando per un’eccellente gestione dei pneumatici che gli consente di permettersi spesso la migliore prestazione.
A Spielberg, infatti, il “blistering”, ovvero la gomma che si riscalda più facilmente , è stato un elemento di difficoltà aggiunta per i piloti che, come ha fatto Bottas, hanno dovuto saperlo contenere per non incappare in un pit stop non previsto dalla strategia di gara.
Hamilton è stato quello che più lo ha sofferto (le sue gomme erano letteralmente a pezzi a fine gara) ma tutto ciò era compreso nella sua rimonta dall’ottavo posto in qualifica -causa penalità- al quarto finale, non essendo mai riuscito a sorpassare un Ricciardo d’oro che ha raggiunto ancora una volta il podio.
L’altro grande protagonista, nonchè leader della classifica mondiale ha svolto una gara di contenimento, limitando i danni su Bottas e sbarazzandosi in fretta del suo inseguitore Red Bull: Vettel sapeva che Lewis stava faticando e, alla fine, è tornato a casa con 20 punti di vantaggio sull’inglese.
Dopo lo screzio a Baku e due settimane piene di polemiche i due litiganti si sono quindi accontentati di stare dietro al protagonista emergente, ora forse anche più di quello, che cerca di togliersi quello scomodo appellativo di seconda pilota nel box Mercedes. Il distacco in classifica tra lui e il campione inglese è di soli 15 punti (un terzo posto a fine gara) e quindi minore di quello tra i due contendenti mondiali, 20.
Sono passati esattamente dieci anni dall’ultima vittoria di un finlandese in un mondiale di Formula Uno quando fu Kimi Raikkonen, sempre con la Rossa, ad aggiudicarselo ma ora l’inno della terra del ghiaccio è ritornato a fare da protagonista su quei podi e sembra proprio che Bottas voglia unirsi al ballo dei campioni del mondo.