La migrazione è un fenomeno che accompagna l’uomo fin dall’alba dei tempi. Gli stessi uomini primitivi erano soliti spostarsi e riuscivano a ricoprire distanze considerevoli. Al giorno d’oggi l’immigrazione è sicuramente un argomento molto discusso e di cui tutti sentono parlare, ma forse alla fine nessuno riesce a fare veramente chiarezza.
L’ episodio più recente che ha presentato tragiche conseguenze è avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 Aprile, a largo della Libia, sulla rotta dell’immigrazione del Nord Africa, dove 130 persone hanno tristemente perso la vita, annegando per via di una tempesta. La sea-watch International, alcune ONG e l’organizzazione internazionale delle immigrazioni dell’ONU, hanno accusato gli stati europei e la Libia di essersi rifiutati di salvare le vite dei naufraghi.
Questo caso però non è di certo isolato, negli ultimi anni ce ne sono stati tantissimi e solamente chi si è trovato in prima linea può comprendere a pieno la drammaticità di questo fenomeno. L’europarlamentare Pietro Bartolo, nato a Lampedusa, è stato medico e soccorritore, per circa trenta anni, dei migranti feriti che sbarcano nella sua città natale, e ha guidato una missione nella rotta dei Balcani (rotta che congiunge l’Asia all’Europa) con altri eurodeputati. Il 22 Aprile l’onorevole Bartolo ha svolto un incontro promosso dall’assessore Sara Funaro con alcuni studenti di importanti scuole fiorentine, per trattare di questo argomento e per raccontare le sue esperienze in merito.
Moltissime sono le storie con cui Pietro Bartolo è venuto a contatto, storie che potrebbero sembrare inverosimili, come quella di cui ha parlato nel suo libro “Lacrime di sale”, da cui è stato tratto il film Nour.
La vicenda in questione è terribile ma fortunatamente ha un lieto fine, e parla di una bambina, proveniente dalla Nigeria, che si è messa in viaggio verso l’Europa per ritrovare sua madre, che si era separata da lei quando aveva solo due anni. All’età di otto anni Anila, nome che che Bartolo le darà in seguito dopo averla salvata, decide di partire alla volta dell’Europa e di affrontare un viaggio pericolosissimo, attraversando il deserto e la Libia, e finendo nelle mani dei trafficanti di esseri umani, solo per rincontrare sua mamma. Dopo essere stata più volte barbaramente venduta e comprata, e dopo essere stata anche tristemente abusata, riesce ad imbarcarsi per raggiungere la Sicilia, dove viene soccorsa dal dottor Bartolo e, grazie al suo aiuto, riesce a ricongiungersi finalmente con la madre.
Oltre a tante vite salvate però Pietro Bartolo si è ritrovato anche a dover ispezionare un elevatissimo numero di cadaveri di persone morte, o per le condizioni disumane in cui si trovano a dover viaggiare, o per la violenza ingiustificata subita nei campi di concentramento del Nord Africa. Esperienze talmente forti e crude da averlo più volte fatto dubitare sul dover continuare questo lavoro o meno.
Lampedusa non è però l’unica via grazie alla quale i migranti raggiungono l’Europa, vi è infatti anche la Rotta dei Balcani, che parte dai paesi dell’Asia medio-orientale e arriva fino all’Europa, e che deve essere affrontata via terra dai rifugiati. La missione di Bartolo e degli altri eurodeputati, al confine tra Croazia e Bosnia, aveva l’obiettivo di ispezionare e toccare con mano la situazione alla frontiera, ma sfortunatamente questa non è stata portata a termine con successo perché la polizia croata ha impedito la sua riuscita. La domanda a questo punto sorge spontanea: nascondono qualcosa?
I racconti di coloro che riescono ad arrivare in Europa sono raccapriccianti: si dice infatti che al confine la polizia utilizzi serie percussioni fisiche contro chi prova a scavalcare la rete della frontiera che separa l’Unione Europea dalla Bosnia.
Le problematiche sul fenomeno dell’immigrazione sono moltissime, in primis il modo in cui non è gestito dalle autorità europee. Il flusso migratorio è qualcosa di assolutamente incontrollato; i migranti infatti, la cui identità è anche difficilmente accertabile, che ogni giorno tentano di entrare in Europa sono moltissimi, ma nella maggior parte dei casi non vengono ugualmente accolti da tutti gli stati Europei. Ad esempio per molti migranti che sbarcano a Lampedusa la meta finale non è l’Italia, ma sono costretti a restarci per via della intricata burocrazia locale.
L’auspicio è che in futuro il fenomeno dell’immigrazione possa essere gestito e controllato dall’Europa, sia nel numero e nell’organizzazione dei viaggi, sia nell’integrazione in tutti gli stati dell’UE.