E quindi uscimmo a riveder le stelle; il Leomagazine liberato dalla trappola degli hacker. Due giorni di silenzio imposto, da chi? Perché?
E’ stata davvero una brutta sorpresa. Improvvisamente giovedì pomeriggio il sito è scomparso. Problemi del server? Qualche incidente di percorso della rete? Cosa che possono benissimo capitare, di solito basta aspettare un po’. Ma il tempo trascorreva e non solo non tornava il logo, sorridente e rassicurante, del nostro leoncino, ma venivamo “reindirizzati” su siti strani, molto strani….
Allora abbiamo capito, un hacker ci aveva fatto uno “scherzo” di pessimo gusto. Per fortuna il nostro grande ex capo redattore ma sempre validissimo informatico Valentino Masetti si è messo subito all’opera e finalmente è riuscito liberarci: e quindi uscimmo a riveder le stelle, ci perdoni l’Altissimo Poeta se incomodiamo persino lui, ma tale e tanto è il sollievo ….
Rimane certo la domanda chi sia stato a giocarci questo simpaticissimo scherzo, e perché. Ci rivolgeremo per questo alle autorità competenti sperando di poter avere qualche risposta e soprattutto – anche se certo non sarà facile – inchiodare qualcuno alle proprie responsabilità. Ci ha colpito una sorta di messaggio lasciato tra le pieghe del virus: “silence is golden”.
Chissà come mai in inglese. Forse l’hacker non è italiano o comunque ci ha scelti per puro caso, senza nemmeno preoccuparsi di colpire un giornale fatto di giovani con il suo carico di entusiasmo, di dedizione e di fatica; ai pirati delle rete queste cose non interessano, non più di quanto a chi faceva la corsa sui mari importasse qualcosa del vissuto delle loro vittime, dei loro sogni e delle loro speranze. Certo i filibustieri della rete non uccidono, ma possono comunque essere molto devastanti. Il virus che hanno usato contro di noi era decisamente decisivo e devastante, e per un momento abbiamo temuto di veder svanire le centinaia di articoli frutto del lavoro di ormai 4 anni e tre “generazioni” di redattori. Certo abbiamo per fortuna i nostri due libri, grazie alla casa editrice la Vela, ma essi per forza di cose contengono solo una parte di quanto prodotto; per non parlare poi di questa ultima annata, che è stata davvero ricca, sia come quantità che come qualità.
E poi c’è ovviamente l’altra ipotesi; che cioè qualcuno ci trovi antipatici, invadenti, scomodi: e ci ricordi dunque come in definitiva sia meglio tacere. Ora che a volte il silenzio sia oro, anzi addirittura diamante non ci sono dubbi, specie in un’epoca sin troppo logorroica – e questo vale anche per l’informazione – come la nostra. Ma il silenzio può anche essere omertà, complicità, connivenza; e questo tipo di silenzio lo lasciamo a chi preferisce la criminalità organizzata a uno stato che, per quanto a volte possa essere disorganizzato, rappresenta pur sempre la legalità, il diritto, la democrazia; e per quanto ci riguarda, il dubbio che parte stare non ci sfiora neppure. Certo, che fastidio può mai dare un giornale come il nostro? A chi, poi? Anche se siamo fieri della nostra caratteristica, anche se non siamo un “giornalino scolastico” (con tutto il non poco rispetto per questo tipo di esperienze) siamo comunque legati a una istituzione e questo non può non influenzare il nostro modo di essere e di porci; evitando in primis gli schieramenti “di parte”, ma anche (e ne siamo fieri) polemiche troppo veementi, urla e sbraiti, schizzate di veleno, disinformazione; tutte cose che comunque eviteremmo in ogni caso perché in molti parlano di etica, ma pochi ci credono; noi invece non solo ci crediamo, ma ne facciamo una ragion d’essere. Questo però non significa affatto essere “asettici”, ligi sempre e comunque al politically correct o evitare battaglie e prese di posizione che possono essere anche scomode, e anche nel più recente passato ne abbiamo dato più di un esempio.
Oscurandoci, da una parte ovviamente è stato creato un danno, ma dall’altra il pirata ci ha fatto capire una cosa importantissima, ovvero che per voi lettori, ma soprattutto per certe persone non passiamo inosservati, ma anzi suscitiamo reazioni e questo per noi è fondamentale, che senso avrebbe essere un giornale se fossimo indifferenti agli occhi del lettore? Quindi caro hacker facendo un’azione del genere pensavi di recarci un danno grave, invece ci hai fatto capire la nostra forza e la nostra importanza, che dopo questa esperienza sono aumentate e continueranno a crescere; ai nostri lettori assicuriamo che il Leomagazine riprenderà a scrivere nuovamente con più convinzione che mai nei nostri mezzi e nel nostro operato.
Volevamo fare un grande ringraziamento in primis a Valentino Masetti per tutto il tempo dedicato nell’eliminazione di questo maledetto virus; poi ci tenevamo a ringraziare il “Michepost”, il giornale del Liceo Classico Michelangelo, il quale grazie al suo caporedattore, Tommaso Becchi, con un bellissimo ed esemplare gesto di altruismo e cortesia, sempre più raro ai nostri giorni, si era offerto di far uscire un nostro articolo sulla loro testata per spiegare la nostra situazione.
Ce l’abbiamo fatta a superare anche questa e non vediamo l’ora di riprendere la nostra produzione!