Nel tardo pomeriggio era seduto a quello stesso tavolo. Anche quel giorno era felice. Scriveva una poesia. Per Beatrice.
Capire, comprendere e analizzare gli scritti e la figura di un personaggio come Dante non serve soltanto a conoscerlo, ma soprattutto a farlo conoscere, a raccontarne la vita come sommo poeta e soprattutto come uomo.
Marco Santagata, grande critico letterario, esperto di Dante e Petrarca è scomparso il 9 novembre 2020 all’età di 73 anni a Pisa, dopo una lunga malattia, aggravata dalla recente infezione da Covid-19.
“Come donna innamorata”, “Il copista. Un venerdì del Petrarca”, “Dante. Il romanzo della sua vita” sono solo alcuni dei titoli delle sue opere più famose.
Laureatosi nel 1970 in letteratura italiana all’università di Pisa, diventerà docente universitario e conquisterà premi come il Campiello, con Il maestro dei Santi Pallidi e il Premio Stresa Narrativa con L’amore in sé.
È la cultura a fare il nobile, non il sangue, diceva nel suo Come donna innamorata. Il gentile di Dante, aggettivo che il poeta lega alla donna che ama, Beatrice, indica infatti la sua nobiltà ed elevazione d’animo.
Come donna innamorata è un ritratto di quel Dante poco conosciuto, che si ritrova perso, smarrito, fragile, davanti alla morte della sua Musa, che lo porterà a chiedersi come continuare a scrivere.
Santagata fa emergere anche aneddoti misteriosi sulla vita del poeta fiorentino, come la sua malattia.
Verso la fine dell’Ottocento la psichiatria lombrosiana aveva diagnosticato che Dante era stato affetto da epilessia. La diagnosi, tranne pochissime eccezioni, non è mai stata recepita dai dantisti. Eppure, la precisione e la partecipazione emotiva con le quali Dante rappresenta quegli attacchi lasciano intendere che al testo letterario soggiaccia una forte dose di vissuto.
Volgendosi ora al fronte petrarchesco Santagata studia quell’ io smisurato e onnipresente nelle liriche del poeta.
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono è il primo sonetto del Canzoniere petrarchesco.
I veri destinatari non sono nominati perché si autoselezionano, tacitamente, leggendo. Ma quel “voi” sospeso sembra dire anche altro, e cioè che nessun destinatario, in verità, alimenta il fuoco della poesia di Petrarca, della quale solo l’Io poetico è l’inesauribile carburante.
Il critico ha voluto anche descrivere il rapporto tra il poeta e l’amore per Laura.
Invece di insistere sul come, io ho voluto fare un libro che parlasse del cosa: di cosa Petrarca dice dell’amore.
L’eredità che Marco Santagata ci ha lasciato è un qualcosa di culturalmente vivo, attuale ed infinito; un mezzo del ricordo della storia e dei suoi grandi poeti.
Fonti:
Dante. Il romanzo della sua vita – Marco Santagata
Come donna innamorata – Marco Santagata