Ormai da alcuni giorni stiamo assistendo, dal nord al sud Italia, a varie contestazioni violente di cittadini nelle piazze, contro le regole imposte dal governo con il nuovo Dpcm del 25 Ottobre, a causa della continua crescita della curva epidemiologica. Ci sono state proteste pacifiche di cittadini danneggiati economicamente, ma alcune recentemente sono degenerate in veri e propri scontri che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Spesso questo avviene perché si infiltrano nelle manifestazioni pacifiche persone che aizzano la folla.
Ciò è avvenuto a Torino, dove sono state lanciate bombe carta e bottiglie contro la polizia, che ha dovuto rispondere con i lacrimogeni. Qualcuno dei colpevoli alla fine è stato identificato e arrestato. In totale i feriti sono stati circa una decina, tra cui due poliziotti e anche un ragazzo, al quale è servito il soccorso del 118. Alcuni ribelli hanno inoltre rovesciato cassonetti e distrutto le vetrine di negozi come Gucci e Hermes per poi saccheggiarli.
A Milano sono stati tirati molotov ed è stato bloccato il traffico a causa di un centinaio di persone, principalmente ragazzi, che gridavano di volere la libertà e che hanno gettato bottiglie e pietre contro il palazzo della Regione Lombardia. 28 sono stati gli arrestati per violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento pubblico, 13 dei quali minorenni. La polizia ha lanciato lacrimogeni con l’obiettivo di separare i partecipanti di un corteo, ma un poliziotto è stato colpito, forse da una bottiglia, davanti alla stazione di Milano Centrale, ed è stato subito soccorso, lasciando ai manifestati via libera per scappare.
Il ministro Lamorgese, riguardo a queste prime due guerriglie, ha affermato: “Credo che debba essere sempre garantito il diritto di manifestare in uno Stato democratico però in questo momento ci sono delle frange estremiste che si stanno inserendo e stanno strumentalizzando questo periodo di grave pandemia”.
A Trieste migliaia di lavoratori di bar, ristoranti, palestre e piscine sono scesi in piazza e hanno lanciato fumogeni contro la Prefettura, colpendo anche alcuni carabinieri e rappresentanti della stampa. I manifestanti avevano striscioni con scritto “Ci avete preso in giro, ora ci state uccidendo” e “Non siamo untori ma lavoratori”. Molti hanno dichiarato infatti di essersi messi in regola ma, dovendo chiudere comunque, non riusciranno più a portare il pane a casa.
Con le crescenti tensioni, il Viminale ha riferito che le proteste pacifiche sono accettate ma quelle violente assolutamente no e devono essere intercettate tempestivamente. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Ministero, infatti, si stanno costantemente confrontando con le forze della polizia al fine di trovare al più presto una strategia per stroncare ogni circostanza a rischio in tempo.
Anche a Lecce ci sono state delle manifestazioni con particolari tensioni con le forze dell’ordine. Altri scontri sono avvenuti a Verona e a Palermo, dove sono stati lanciati petardi e bombe carta, che hanno ferito un operatore, e due giornalisti sono stati aggrediti. Atmosfera calda anche a Bari, dove però non è stato provocato nessun danno.
A Firenze ugualmente c’è stata una protesta violenta, che ha visto anche in questo caso lanci di petardi, di sassi, di bottiglie, accensione di fumogeni, rovesciamento di cestini e di fioriere; alcuni agenti sono rimasti feriti. Il sindaco di Firenze, Nardella, a seguito di ciò, ha detto: “Una situazione del genere non l’avevo mai vista e ahimè c’è una minoranza di persone che viene con l’intento di provocare scontri e violenze”.
A Roma si sono registrati scontri molto violenti, sempre con i soliti mezzi, e sono stati incendiati cassonetti e distrutti monopattini. Gli agenti sono riusciti a placare la contestazione servendosi di idranti. Sono state fermate 16 persone. Il premier Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha commentato la situazione dicendo “non è questa l’Italia che vogliamo, la violenza genera violenza e non porta a nulla di buono”.
Altre manifestazioni sono avvenute a Genova, Bolzano, Bologna, L’Aquila, Pescara, Prato, Torre del Greco, Catania, Cremona, Treviso e Viareggio. In generale, stando a una stima delle forze dell’ordine, queste proteste sono costituite generalmente da oltre mille persone, e circa venti vengono fermate durante lo scontro. Inoltre di solito i protagonisti delle guerriglie non hanno niente a che fare con le categorie più colpite dalla pandemia. Il Viminale sostiene che questi atti vandalici sono attribuibili a esponenti delle tifoserie ultras e che vivono di criminalità organizzata. Secondo il ministro Luciana Lamorgese è a rischio la “tenuta sociale” del paese.