Quasi tutti, almeno una volta nella vita, incontrano il classico “professorino”, troppo superiore alla media per poter stringere amicizie…che quindi resta in disparte, disinteressato a tutto e a tutti, meno a ciò di cui lui si occupa.
Un esempio forse un po’ più eclatante è l’amato Sheldon Cooper della serie TV “The Big Bang Theory”. Proprio lui è l’esempio perfetto della cosiddetta sindrome di Asperger (dal nome del pediatra austriaco, Hans Asperger, primo a riconoscere e documentarne i sintomi negli anni ‘30/’40).
Non è da considerare come una malattia, bensì come un disturbo pervasivo dello sviluppo.
Si tratta di una forma di autismo che mina le capacità comunicative e di socializzazione di un individuo, al punto da isolarlo dal resto della comunità. Tuttavia non ne compromette l’intelligenza, l’apprendimento o l’autonomia.
Anzi, il più delle volte, i soggetti affetti presentano un’intelligenza pari o superiore alla norma. Di solito si interessano di argomenti che non prevedono interazioni sociali pertanto vi riescono a raggiugere risultati positivi, con conseguenti contributi intellettuali importanti.
Sheldon Cooper è difatti un fisico teorico con 187 di QI (molto superiore alla media) …ma con lui si parla di finzione. Tornando alla realtà, una giovane ragazza che ormai è sulla bocca di tutti è colpita da questa sindrome: Greta Thunberg, attivista di soli 16 anni per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico.
Probabilmente Greta,però, è colei di cui si può rimanere meno sorpresi. La seguente lista è quella che lascia davvero impressionati:
- Wolfgang Amadeus Mozart:
compositore e pianista austriaco; - Bob Dylan: cantautore e compositore
statunitense; - Steve Jobs: imprenditore, informatico e
creatore della Apple; - Alfred Hitchcock: regista
cinematografico britannico; - Henry Ford: imprenditore e fondatore della
Ford Motor Company; - Graham Bell: inventore del telefono
scozzese-americano; - Michelangelo Buonarroti: scultore,
pittore, architetto e poeta italiano; - Thomas Jefferson: 3º
presidente degli Stati Uniti d’America; - Albert Einstein: fisico e filosofo;
- Vincent Van Gogh: pittore impressionista;
- Charles Darwin: naturalista;
- Isaac Newton: matematico, fisico, filosofo
naturale, astronomo e teologo inglese.
Questi sono tutti casi illustri della storia a cui gli scienziati moderni hanno diagnosticato la sindrome di Asperger.
Le difficoltà di comunicazione si rispecchiano molto nel loro linguaggio: tengono un tono di voce monotono, pedante; non distinguono né il sarcasmo, né l’ironia, né ì proverbi; non fanno uso della comunicazione non-verbale (ovvero gesti e contatti visivi).
Gli Aspie (spesso vengono definiti così) sono goffi e poco coordinati nei movimenti.
Inoltre le loro giornate vengono scandite da dei “riti”: i pazienti compiono gesti ripetitivi, stereotipati, in genere insensati, da cui però sono ossessionati e che quindi non possono ignorare. I cambiamenti possono metterli in crisi, li sconvolgono.
Finora i sintomi non sembrano niente di grave, ma l’isolamento dagli altri che si verifica sin dai primi anni di scuola (quindi verso i 2/3 anni), porta in età adulta a depressione ed ansia.
Secondo la maggior parte degli studi epidemiologici si verificano 3/4
casi ogni 10.000 individui. Dati da prendere con le pinze visto che esistono molti parametri diversi per stabilire se si tratti della sindrome di Asperger o meno. Ciò nonostante è sicuro che i maschi siano molto più soggetti rispetto alle femmine, con un rapporto 9:1.
Le cause della sindrome di Asperger non sono ancora ben definite. Si pensa sia dovuta ad una mutazione genetica. In passato si dava la colpa ai vaccini somministrati in età infantile; oggi questa ipotesi è stata del tutto esclusa.
Una vera e propria cura non esiste ancora, è possibile solo limitare i danni con delle contromisure terapeutiche.