Il mercato di gennaio è appena iniziato, ma la Fiorentina ha già acquistato un rinforzo per il proprio reparto offensivo: si tratta di Luis Muriel, un volto noto della Serie A che torna in Italia per riscattarsi e dimostrare una volta per tutte il proprio valore, nel campionato in cui è cresciuto e si è mostrato al mondo. La Fiorentina ha un’insaziabile necessità di trovare un giocatore capace di svoltare una stagione mediocre, che rischia di finire nell’anonimato e tra le insoddisfazioni: può essere Muriel l’uomo giusto al momento giusto?
Il colombiano, che compirà 28 anni ad Aprile, qualche anno fa sembrava poter diventare uno dei maggiori talenti del calcio mondiale: quando a Lecce nella stagione 2011/12 dava spettacolo insieme a Cuadrado e veniva paragonato senza remore a Ronaldo il fenomeno, molti si sarebbero aspettati di vederlo approdare di lì a poco in una grande squadra, invece lui non è mai riuscito a fare quel salto di qualità deludendo i tifosi e accontentandosi di militare in squadre di media classifica anche per colpa di una forma fisica non proprio eccezionale. La carriera di Muriel è dunque molto particolare: capita infatti a tanti giocatori di essere considerati delle meteore, dei talenti sprecati che da giovani sembravano fortissimi e poi si perdono e scompaiono dai radar dei maggiori campionati, ma non è questo il suo caso: Muriel ha continuato a giocare in Serie A ed è sempre tra i convocati della Colombia, inoltre nelle sue squadre (Lecce, Udinese e Sampdoria) è sempre stato il giocatore più qualitativo quando era in forma. Anche la parentesi al Siviglia, una squadra di livello superiore che poteva consacrarlo, ha seguito lo schema della sua carriera: un buon inizio, ottime prestazioni affiancate a partite deludenti e tanti alti e bassi.
Luis Muriel dunque è discontinuo, un eterno incompiuto, perciò si può inserire bene in una Fiorentina che è decisamente incompiuta: la squadra viola infatti in questa prima parte di stagione non è mai riuscita a trovare regolarità nel gioco e nei risultati, e se la difesa è la quarta del campionato per meno gol subiti, l’attacco è stato un disastro. La squadra fatica a segnare ed è questo il maggiore problema dei viola: difficilmente Muriel potrà cambiare questo trend, infatti in Serie A ha segnato 43 gol in 165 partite e la sua media è quasi di un gol ogni quattro partite. Ciò che il colombiano può dare alla squadra è il dribbling, la velocità e la qualità che col tempo nonostante tutto è sempre riuscito a mostrare.
Il suo vero punto di forza, però, è la duttilità in campo: nasce infatti come centravanti, ma il meglio di sé lo ha fatto vedere partendo da sinistra, dunque permette a Pioli di poter variare più moduli e provare a cambiare qualcosa al gioco dei viola. Muriel può giocare o come prima punta al posto di Simeone, o come seconda punta (forse il ruolo più adatto a lui) in un 3-5-2 che rivoluzionerebbe completamente la squadra, o come esterno di sinistra nel 4-3-3, che modificherebbe meno le tattiche della Fiorentina e permetterebbe anche di dare più spazio a Chiesa e Simeone in un tridente senza punti di riferimento. Dunque, se utilizzato bene, Muriel può rivoluzionare la squadra e permetterle di fare quel salto di qualità che per ora manca. Insomma, sia Muriel che la Fiorentina di quest’anno, piena di giovani e belle speranze, erano grandi promesse che potevano esplodere da un momento all’altro; hanno deluso le aspettative, si sono ridimensionati e adesso, con questo inaspettato matrimonio potrebbero rinascere e rilanciarsi. Insieme.