Martedì 14 maggio (ore 20), sarà rappresentata per la prima volta in assoluto l’opera Jeanne Dark di Fabio Vacchi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, in occasione dell’86° Festival del Maggio Musicale. L’opera tornerà anche il 16, sempre alle 20 e il 18 maggio (ore 18); per tutte le sue date in programma verrà eseguita nella Sala Zubin Mehta del Maggio Fiorentino.

Fabio Vacchi torna al Maggio per la sua quarta collaborazione; la sua ultima, Lo specchio magico, ha debuttato nel 2016 in occasione del 79° festival musicale del Maggio. Vacchi nasce nel 1949 a Bologna dove si diploma in composizione; debutta al Maggio Musicale nel ‘82 con l’opera Girotondo su libretto di Roberto Rovesi. Per Jeanne Dark invece lavora con il libretto d’opera filmato da Stefano Jacini.

L’opera Jeanne Dark è ispirata al poema dell’autore illuminista François-Marie Arouet, meglio noto come Voltaire, La Pucelle d’Orléans. Vacchi dice di aver scelto come fonte Voltaire perché: “quest’ultimo rappresenta per me la nascita della modernità: un momento storico in cui si sono portate alla luce problematiche che spesso risultano attuali anche al giorno d’oggi”; evidenziando quindi la rivoluzione illuminista di cui Voltaire stesso fa parte e come tornata ad essere attuale in tempi moderni.

Nella fossa d’orchestra Alessandro Cadario si occupa di condurre le musiche dell’opera con la ContempoArtEnsemble per accompagnare le voci sul palco; le musiche di Fabio Vacchi contengono sia elementi classici che moderni: la musica orchestrale riprende l’opera classica mentre i rapidi cambi di ritmo e melodia riprendono quella di un film di azione.

L’opera è detta eroicomica perché racconta, come quella di Voltaire, fatti storici reinterpretati per farne satira. Jeanne Dark ha come protagonista la figura di Giovanna d’Arco e le sue imprese ma, al contrario dell’opera illuminista, ha un lieto fine nel quale la protagonista riesce a salvarsi dalla morte sul rogo. Fabio Vacchi sceglie di “censurare” alcuni caratteri tipici delle opere di satira settecentesca, ma invece di mantenere alcuni elementi fantastici usati anche da Voltaire con scopo allegorico. L’opera mantiene diversi tratti irreali, in alcuni casi grotteschi, caratteristici invece del poema eroicomico; un esempio può essere l’asino alato che nel racconto di Vacchi è colui che salva Jeanne dalla morte: “La satira comica era spesso ricca di satira feroce e in alcuni casi anche parecchio scurrile in alcuni casi: con Stefano Jacini abbiamo deciso di effettuare anche alcuni tagli rispetto al testo originale, ‘censurando’ per così dire alcune scene che potevano risultare eccessivamente disturbanti e per facilitare, inoltre, lo svolgimento narrativo del racconto che altrimenti rischiava di diventare troppo lungo e pesante. All’interno dell’opera ci sono due personaggi – San Dionigi e San Giorgio – che nella satira rappresentano quelle che sono le lotte da stadio di oggi e gli attuali dibattiti politici, pieni in sostanza di banalità, strumentalizzazioni e risse. Rispetto al poema di Voltaire abbiamo invece aggiunto un personaggio, quel Gilles de Rais che – realmente – combatté contro i francesi al fianco di Giovanna d’Arco e che quindi possiamo dire rende la nostra un’invenzione parziale. Gilles de Rais è inoltre citato da Voltaire stesso in un suo scritto come una di quelle figure mandate a morte a causa di inconcepibili superstizioni e oscurantismi. Rispetto finale originale concepito da Voltaire, noi abbiamo pensato ad un lieto fine, con la fuga di Jeanne in sella al personaggio dell’Asino. In tutto questo abbiamo aggiunto anche il personaggio di Voltaire stesso, che altri non è che la voce narrante e colui che tiene in mano le fila della storia” – conclude l’autore.

Mentre per opere già interpretate i registi hanno riferimenti storici per la rappresentazione, Valentino Villa si è occupato della regia di Jean Dark senza avere a disposizione alcun termine di paragone precedente. Nonostante ciò è riuscito, anche grazie alle scene di Serena Rocco e alle luci ideate da Pasquale Mari e realizzate da Oscar Frosio, a costruire un’ambiente capace di tenere insieme una molteplicità di sollecitazioni visive; sceglie di creare una scena adatta per passare dalla satira al dramma e all’azione.

Per accompagnare le scene di Serena Rocco, Gianluca Sbicca si è occupato di realizzare costumi che riprendono sia la parte comica di sia quella grottesca e fantastica riprese dal poema illuminista. Operazione eseguita anche da Marco Angelilli, che ha organizzato i movimenti coreografici degli attori.

L’intera opera, oltre che essere recitata e cantata, è anche narrata da Voltaire stesso, interpretato da Elia Schilton, che non più autore diventa parte integrante della storia affiancando i personaggi di cui sta narrando le gesta.

La protagonista dell’opera, Jeanne d’Arc è interpretata dall’attrice e cantante Alexia Voulgaridou e Agnese, l’unica altra donna nell’opera, è interpretata da Olha Smokolina. Lo stalliere è interpretato da Lorenzo Martinelli, l’asino alato è impersonato da Michele Galbiati e il ruolo di Gilles de Rais Anicio è di Zorzi Giustiniani. San Dionigi e San Giorgio sono interpretati rispettivamente da Giovan Battista Parodi e Gianluca Margheri; questi due santi hanno un ruolo profondamente simbolico nell’opera perché le loro discussioni, scommesse e contrasti rappresentano gli attuali dibattiti politici pieni di banalità e strumentalizzazioni.

Santi e frati corrotti sono elementi tipici della satira di Voltaire e del suo periodo, infatti la manipolazione e ipocrisia sia politica che religiosa è un tema ricorrente dei poemi eroicomici e in particolare di Jeanne Dark. Infatti, nell’opera compare la figura di frate Bordone, interpretato da Davide Piva, che finisce all’inferno dopo essere stato ucciso a bastonate per essere andato a letto con Agnese.

Si conclude il cast con Alfonso Zambuto, che interpreta il Diavolo e il Delfino di Francia, Luca Tamani che interpreta un soldato francese e il primo di due soldati inglesi e Dielli Hoxha che impersona un altro soldato francese e il secondo soldato inglese; come voci soliste: Dalai Chen, Hyunmo Cho e Manuel Epis affiancati da due artisti del Coro del Maggio,  Diego Barretta e Davide Ciarrocchi.

L’opera,  il soggetto:

Jeanne fa la cameriera in un’osteria ed è insidiata da frate Bordone e dallo Stalliere, finché non si presenta San Dionigi annunciandole che è destinata a salvare la Francia dagli Inglesi invasori e dai loro alleati Borgognoni. Per questo compito non potrà avere a disposizione un cavallo bianco alato, ma dovrà accontentarsi di un asino, pur se con le ali. Il santo si presenta al Delfino di Francia e ottiene l’investitura della Pulzella, della quale garantisce la verginità, assoluta rarità all’epoca. All’assedio di Orleans assistono fra le nuvole San Dionigi e San Giorgio, ciascuno fa il tifo per la propria squadra. Jeanne e Gilles de Rais combattono fianco a fianco, fino a tarda sera. Col buio Jeanne e Gilles raggiungono il castello dell’Ermafrodito, che è femmina solo di notte e all’alba attenta alla virtù di Jeanne ricevendone in cambio una gragnuola di pugni. Per questa intemperanza Jeanne e Gilles rischiano la forca, ma riescono a fuggire sull’asino alato. Agnese e lo Stalliere potrebbero amoreggiare in una locanda, se lei non gli chiedesse di farle una commissione. Ne approfitta frate Bordone, si porta a letto Agnese, ma viene poi ucciso a bastonate dallo Stalliere con l’aiuto dello stesso Voltaire. Frate Bordone finisce all’inferno. Bollito in un pentolone e preso a colpi di forcone dal Diavolo, ha modo di riconoscere fra i dannati molti politici e alti prelati. Dopo l’incoronazione a Reims del Delfino di Francia, comincia una festa da ballo durante la quale il re confessa a Gilles di essere al verde. Jeanne viene catturata dai Borgognoni e messa all’asta, alla quale partecipano solo gli inglesi, il re di Francia l’abbandona al suo destino. Al processo, Voltaire veste i panni del giudice Cauchon e interroga Jeanne cercando d’incastrarla. Ripresa la propria identità, spiega come in realtà Jeanne sia stata condannata perché si ostinava a vestirsi da uomo. In carcere Jeanne è raggiunta dall’asino alato che le confessa di essere sempre stato innamorato di lei e le propone di fuggire con lui nel mondo della luna. A loro si unisce Gilles de Rais.

La locandina:

JEANNE DARK

di Fabio Vacchi

Libretto di Stefano Jacini

Edizione: Casa Ricordi, Milano

Nuovo allestimento | Commissione del Maggio Musicale Fiorentino

Prima rappresentazione assoluta

Maestro concertatore e direttore Alessandro Cadario

Regia Valentino Villa

Scene Serena Rocco

Costumi Gianluca Sbicca

Ideazione luci Pasquale Mari

Realizzazione luci Oscar Frosio

Movimenti coreografici Marco Angelilli

Voltaire Elia Schilton

Jeanne Alexia Voulgaridou

Agnese Olha Smokolina

Stalliere Lorenzo Martelli

Asino Michele Galbiati

Delfino/Re/Diavolo Alfonso Zambuto

Gilles de Rais Anicio Zorzi Giustiniani

San Giorgio Giovan Battista Parodi

San Dionigi Gianluca Margheri

Frate Bordone Davide Piva

Soldato Francese/Primo Soldato Inglese Luca Tamani

Soldato Francese/Secondo Soldato Inglese Dielli Hoxha

Voci soliste Diego BarrettaDalai ChenHyunmo ChoDavide CiarrocchiManuel EpisSergio Mutalipassi

ContempoArtEnsemble

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