Domenica 3 dicembre alle ore 11 appuntamento straordinario diretto dal maestro Daniele Gatti: si tratta di concerto sinfonico corale straordinario per raccogliere fondi da destinare ai territori toscani tragicamente e pesantemente colpiti dall’alluvione dell’inizio del mese di novembre. In programma due composizioni di Ludwig van Beethoven: Elegischer Gesang (Canto elegiaco) op. 118 e la Sinfonia n. 7 in la maggiore, op. 92. Posto unico a 20 euro, ma con la sua consueta sensibilità per il pubblico giovanile il Maggio offre questo concerto di qualità straordinaria a soli 10 euro agli under 18.
I numeri lo dimostrano, il Teatro Maggio Musicale Fiorentino è “rinato”, e simbolo vero e proprio di questa rinascita è il nuovo logo del teatro, affiancato dalla piccola variazione nel nome, che rimuove l’articolo partitivo “del” per rimuovere quell’idea di simbiosi con il Festival del Maggio Musicale Fiorentino, ma continuando ad evidenziarne la stretta correlazione e l’importanza che esso ha per il teatro. Da quando il Commissario Straordinario Onofrio Cutaia ha iniziato il suo mandato si è notato un grande aumento degli spettatori di ogni fascia di età, sicuramente merito della politica sui prezzi, che ha reso il piacere di andare a teatro più accessibile al pubblico e che, nonostante il parziale risanamento delle casse del teatro, continuerà almeno per la stagione che va da gennaio 2024 fino al 13 giugno 2024, abbracciando l’86° edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino.
Nei mesi che precederanno il Festival avremo in cartellone la messa in scena di un dramma in forma concertante, il Peer Gynt; L’opera “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti; sei concerti sinfonici; l’opera per bambini “La principessa di gelo” oltre ad un evento speciale, ovvero la rappresentazione in anteprima mondiale del nuovo album “Yas”. Partendo dal Peer Gynt di che darà l’avvio alla stagione invernale del Maggio, andrà in scena il 16 gennaio con una replica il giorno successivo nella sala Mehta; la commedia di Henrik Ibsen, con le musiche di scena di Edvard Grieg, vede sul podio alla direzione dell’orchestra Nikolas Naegel, direttore formatosi all’Accademia del Maggio e che è stato Kappellmeister alla Deutsche Opera di Berlino dal 2017 al 2019. Per quanto riguarda l’unica opera presente in cartellone prima del Festival, il “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti, avremo ben cinque rappresentazioni, il 15, 17, 18, 19, 23 e 24 marzo, che vedranno sul podio il maestro Daniele Gatti e la messa in scena della regia agile e ariosa del 2001 di Jonathan Miller, ripresa in questa edizione da Stefania Grazioli. Il cartellone concertistico del 2024 si apre il 20 gennaio con i due concerti del maestro Daniele Gatti, legati alla tematica della trasfigurazione; a seguire tre concerti che vedranno impegnato il Coro del Maggio Musicale Fiorentino sotto le bacchette di Yankyeol Yoon, Min Chung e Vitali Alekseenok, che rappresenteranno alcune tra le più significative composizioni di composizioni corali di Brahms, e per quanto riguarda Alekseenok, lo Stabat Mater di Gioacchino Rossini. In programma, fuori abbonamento, anche il tradizionale concerto di capodanno, l’1 gennaio 2024, con l’Orchestra della Scuola di Musica di Fiesole; la rappresentazione in prima mondiale dell’album “Yan” di Giulia Mazzoni e il recital di uno dei più grandi pianisti a noi contemporaneo, Grigory Sokolov, in collaborazione con gli Amici della Musica Firenze.
Per quanto riguarda il Festival avremo un cartellone molto più ricco, anche per valorizzare al meglio questo periodo importantissimo dal punto di vista musicale e culturale; incentrato, quasi doverosamente, su Giacomo Puccini, in occasione del centenario della sua morte, di cui verranno rappresentate due tappe fondamentali della sua carriera : “Turandot” e “Tosca”. La prima, dopo l’inaugurazione sinfonica affidata a Daniele Gatti, aprirà il Festival operistico il 21 aprile alle ore 20; l’opera, presentata a Firenze per la prima volta nel Teatro Comunale nel 1997, torna oggi al Maggio come allora, con la direzione del maestro Zubin Mehta, affiancato dalla straordinaria regia della “Città Proibita” di Zhang Ymou, ripresa da Stefania Grazioli. La seconda è invece affidata alla direzione del maestro Daniele Gatti, con la regia firmata Massimo Popolizio, importante attore ronconiano e apprezzato regista di prosa, sei volte “Premio Ubu”(quattro come attore e due come regista), tre volte “Nastro d’Argento” e due volte “Premio Flaiano”, che torna per il Maggio a confrontarsi con la regia d’opera dopo “I masnadieri” proposti nel 2018 all’Opera di Roma. Ma il repertorio operistico del festival non termina qui, oltre a queste due opere ne avremo una terza, questa volta non di Puccini, ma del compositore Fabio Vacchi, ossia la Jeanne Dark, opera in prima assoluta commissionata dal Teatro stesso al compositore, su libretto di Stefano Jacini, tratto dall’eroicomica La Pulzella d’Orleans di Voltaire. Inoltre, seguendo sempre la solita politica di apertura verso le nuove arti performative, il Maggio presenta in prima mondiale assoluta il balletto di Roberto Zappalà con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò “Après-midi di’un faune |Boléro| La Sacre du Printemps (trilogia dell’estasi)”, messa in scena dalla Compagnia Zappalà Danza. Per quanto riguarda l’ambito sinfonico avremo sei concerti, tre dei quali affidati al maestro Daniele Gatti, che con concerto inaugurale del Festival del 13 aprile ci darà un’assaggio dell’impronta musicale che ha voluto dare al Festival, riprendendo lo stesso labor mentis della prima parte della stagione 2023/2024, in cui il maestro ha presentato un ciclo in cui le sinfonie di Honegger venivano abbinate ai composizioni per pianoforte e orchestra di Beethoven; allo stesso modo nei suoi tre concerti Gatti accosterà diverse composizioni di musica corale sacra o d’ispirazione religiosa di grandi autori come Bruckner, Zemlinsky e Petrassi affiancate a sinfonie di Mahler e Šostakovič. Molto interessanti sono inoltre i due concerti presentati dai maestri Riccardo Muti, che dirigerà la Wiener Philharmoniker e Myung-Whun Chung con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, che propongono alcuni baluardi della sinfonia settecentesca e ottocentesca. L’ultimo concerto del Festival, che andrà in scena il 13 giugno vedrà sul podio l’amato maestro emerito a vita del Maggio Zubin Mehta, porterà un brano corale ancora da definire e la Sinfonia n. 7 di Dvořák. Ma il programma concertistico del Festival non termina qui, infatti vi saranno inoltre: cinque appuntamenti dedicati al fortepiano in collaborazione con l’Accademia Bartolomeo Cristofori; un ciclo di concerti con i giovani musicisti del Conservatorio di Firenze e della Scuola di Musica di Fiesole; un progetto intitolato “Maggio diffuso” in cui l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta dal maestro Domenico Pierini, eseguirà Le quattro stagioni di Vivaldi; un concerto de L’Homme Armé; un concerto dell‘Orchestra della Toscana, un appuntamento concertistico con il G.A.M.O e due appuntamenti curati da Tempo Reale nell’ambito di “Maggio elettrico”.