Nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 gennaio è stata disputata la partita di basket tra i San Antonio Spurs (quattordicesimi nella western conference) e i Golden State Warriors (sesti nella western conference) all’Alamodome, ex stadio degli Spurs. Lo stadio ha ospitato ben 68.323 persone andando così a battere un record che sopravviveva da 25 anni. All’Alamodome erano presenti anche Tony Parker, Manu Ginobili e David Robinson, tre vecchie stelle degli Spurs. L’ultima volta che vennero venduti più di 60 mila biglietti fu il 27 marzo del 1998 al Georgia Dome di Atlanta, in occasione dell’ultima partita di Michael Jordan con la maglia dei Chicago Bulls. Questa volta la ragione per cui si sono riunite così tante persone è per festeggiare i 50 anni dalla creazione degli Spurs, ed è anche il motivo per cui hanno giocato all’Alamodome e non all’AT&T Center (stadio attuale dei texani).
La storia dei San Antonio Spurs inizia nel 1967 e, come ogni squadra NBA, prima di essere i San Antonio Spurs erano i Dallas Chaparrals. Insieme ad altre 11 squadre diedero inizio, nel 1967, alla ABA (American Basketball Association). Nella stagione 1970-1971 la squadra cambia il nome da “Dallas” a “Texas” per via degli scarsi risultati ottenuti in termine di pubblico. Nel 1973 la franchigia viene spostata a San Antonio, cambia nuovamente il loro nome per diventare quelli che oggi noi conosciamo come San Antonio Spurs. Il termine “Spurs” venne scelto al posto di “Gunslingers”. Nel 1976 insieme ad altre 3 tre squadre vengono ammessi nella NBA, nonostante non abbiano vinto nemmeno un premio nella ABA. Ad oggi gli Spurs hanno vinto 5 titoli NBA (1998-99, 2002-2003, 2004-2005, 2006-2007 e 2013-2014).
La partita è finita con una sconfitta per gli Spurs i quali vanno sotto nel punteggio già dai primi minuti. Alla fine del secondo quarto la squadra di casa si trova sotto di 14 punti per via di un’ottima prestazione sia in attacco che in difesa degli Warriors. Al termine dell’ultimo quarto il punteggio arriva a 144-113 per gli Warriors, i quali realizzano la loro miglior prestazione fuori casa. In seguito, è stato intervistato Steph Curry (giocatore degli Warriors che detiene il record del maggior numero di triple segnate in NBA) il quale alla domanda: “Come è stato giocare di fronte a cosi tante persone” risponde dicendo: “È stato pazzesco aver giocato la nostra miglior partita in trasferta di fronte a cosi tante persone”. Nonostante la sconfitta Popovich, l’allenatore degli Spurs ha commentato dicendo che: “Nonostante il risultato sono sicuro che i tifosi si siano divertiti” e in maniera ironica ha aggiunto: “Penso sia stata venduta molta birra”. Invece Steve Kerr allenatore degli Warriors ed ex giocatore degli Spurs, con i quali ha vinto 2 titoli NBA da giocatore, ha commentato dicendo che: “L’acclamazione delle 68 mila persone è stata incredibile”, ha inoltre ringraziato per il video tributo dedicato a lui prima dell’inizio della partita.
Il futuro dei texani è molto incerto in quanto la squadra è formata da giocatori molto giovani, la media è di 24 anni, e perciò potrebbe succedere di tutto. Quest’anno la strada per arrivare ai playoff sembra essere piena di ostacoli e difficilmente si pensa agli Spurs come campioni NBA. Inoltre l’allenatore Gregg Popovich (l’allenatore più vincente dell’NBA), sembra essere vicino al ritiro.