Camminando nel centro fiorentino chi non si è mai fermato a guardare il duomo di Santa Maria Del Fiore? Cattedrale gotica, con una delle cupole più iconiche al mondo. Questo, però, oggi a noi non interessa; ci interessa cosa è successo a palazzo Strozzi Sacrati, venerdì 16 dicembre, proprio alle spalle della chiesa, sede della presidenza della Regione Toscana. Nella bellissima sala Pegaso, il professor Franco Cardini, insieme agli autori Ugo Barlozzetti, Alessandro Bedini e Claudio Carpini e alla presenza del presidente della regione Toscana Eugenio Giani, hanno presentato il libro “Ucraina 2022 – La storia in pericolo”. Il libro, edito da “La Vela” (Viareggio), a cura del professor Cardini, Fabio Mini e Maria Montesano, è destinato a far parlare di sé, perché questo non è un libro per tutti, è per chi non vuole ascoltare le solite tesi e vuole vedere cosa c’è al di là del muro. Lo stesso moderatore Paolo Guidotti, colui il quale dà inizio alla serata, lo definirà “controvento” (nome della collana). Quindi ci vuole coraggio, perché andare controvento, su un tema dove il dibattito è accesissimo non è per chiunque. Il muro, aggiungerà il professor Cardini, limita il territorio di conoscenze sulle colpe della guerra in Ucraina e questo libro aiuta a scavalcarlo. Fra i contributi, Massimo Cacciari, Luciano Canfora e Moni Ovadia: un libro dunque davvero “corale”, con voci anche molto diverse tra loro e proprio per questo di grande interesse.
Prende ora, quindi, la parola il professor Cardini che con un lungo, ma altrettanto interessante, discorso continua la presentazione del libro. Andiamo a conoscere meglio il personaggio Cardini, che del resto non ha molto bisogno di presentazioni essendo ben noto e autorevole: è uno storico e scrittore italiano nato a Firenze il 5 agosto del 1940, laureatosi a pieni voti all’università di Firenze in storia medievale: nelle vesti di borsista prima e docente gira decine di università europee, tra le quali Firenze, Parigi e Mosca. Quest’ultima sarà una meta gradita da Cardini, e molti suoi viaggi, in Europa e in Asia, risulteranno poi determinanti per capire più in profondità il conflitto.
Il professor Cardini, presentando il libro, invita i presenti a riflettere sul ruolo dei media in questa situazione: un esempio di riflessione è: “se esistono aggressori ed aggrediti, esistono stuzzicatori e stuzzicati”. La presentazione continua con l’opportuno utilizzo di alcune metafore mai banali: “Gli Stati Uniti sono la divisa e l’Italia l’uomo”; utilizzata per spiegare come l’Italia risenta o risentirà in prima persona di azioni della Russia (o di altri paesi) contro gli Stati Uniti.
Cardini spiega poi come non sia stato facile mettere insieme e mettere d’accordo autori diversi all’interno di un unico scritto, ed è probabilmente anche questo che rende unico questo libro, la possibilità di leggere più scrittori scrivere dello stesso (spinoso) argomento con opinioni e sfumature diverse.
Continua il discorso del professore che cerca di ipotizzare una soluzione al problema ucraino. Cardini spiega come la volontà del presidente russo Vladimir Putin sia quella di arrivare alla fine della guerra, se pur a determinate condizioni. Però al cosiddetto “tavolo delle trattative” non deve sedersi il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyj, bensì il presidente statunitense Joe Biden.
Riprende la parola il moderatore Guidotti e pone la seguente domanda ai presenti “Cosa può far l’Italia oggi? Cosa può fare la politica oggi?”. La palla balza ora in mano agli altri autori presenti nella sala Pegaso. Il primo a prendere parola è Alessandro Bedini il quale ribadisce alcuni dei concetti già espressi dal professor Cardini, rivolgendo anche un critica al paese nordamericano e alla sua gestione, negli anni precedenti, della crisi ucraina. Il tempo stringe, così il microfono che si accende è quello del saggista Ugo Barlozzetti che con decisione biasima la gestione della NATO del post guerra fredda e il fatto di spingere i suoi confini verso est e sempre più vicino alla Russia. L’ultimo autore a parlare è Carpini, che con un breve discorso, evidenza la mancanza di una “buona politica” per arrivare alla soluzione.
“Le nuove generazioni devono rincominciare ad occuparsi di politica”, con questa frase il professor Cardini chiude la presentazione del libro, un libro di certo mai banale, su un argomento acceso, accesissimo: tutti siamo concentrati a trovare i colpevoli senza pensare alla sofferenza dei giovani soldati russi e del popolo ucraino, il cui numero di morti sale di giorno in giorno.
Seguirà intervista con il prof. Cardini