Oggi 23 Settembre a Firenze, e in altre città italiane, si è svolta una manifestazione gestita dall’associazione Fridays For Future. Si tratta in particolare del 10° sciopero globale per l’ambiente e il clima, che ha avuto inizio in piazza Santissima Annunziata la mattina alle ore 9:30.
Come molti ragazzi e ragazze hanno affermato, stiamo vivendo in un periodo molto particolare in cui tutto sta cambiando, ma non sempre i cambiamenti sono positivi. Si tratta infatti di questo caso. E’ ormai da tanto tempo che si sente parlare di cambiamento climatico o riscaldamento globale, ma c’è davvero qualcuno che si sta preoccupando delle conseguenze e si sta impegnando a trovare delle soluzioni? In parte si. Molti paesi infatti stanno cercando di ridurre al minimo il consumo di beni non essenziali e il commercio di prodotti inquinanti, ma nonostante ciò la situazione non sta cambiando ed è per questo che l’organizzazione Fridays For Future sta continuando a urlare per le strade delle città, cercando di stimolare le persone a rendersi conto della situazione di cui ci stiamo accontentando. Molto spesso le risposte che vengono ottenute sono poco rassicuranti e dimostrano il disinteresse della gente per quanto riguarda questo tema. Ma è invece molto importante non arrendersi e provare nel nostro piccolo a migliorare le nostre condizioni.
Perché manifestare? Generalmente le manifestazioni sono organizzate da persone giovani, che hanno voglia di cambiare e, nonostante la loro determinazione irrefrenabile, vengono continuamente criticate e minimizzate. Lo scopo di uno sciopero non è quello di riassettare tutto in poche ore, ma quello di far sentire la voce di chi crede veramente nel cambiamento, cercando di far arrivare le lamentele ai cosiddetti “piani alti”, ovvero ai politici.
“La lotta contro i cambiamenti climatici è una questione di vita o di morte: non agire sarebbe un suicidio.” (Antonio Guterres, dicembre 2018)
Come spiega Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, non abbiamo altre scelte: bisogna agire. Siamo ancora in tempo a sperare che qualcosa migliori, ma il tempo non è infinito ed è importante sfruttarlo bene e a nostro favore.
Il nostro futuro, soprattutto quello dei giovani è sempre più annebbiato e per far sì che il mondo non si disintegri è necessario che si verifichi una trasformazione non solo ambientale e climatica, ma anche culturale, economica, sociale e politica. E’ ormai da anni che gli scienziati e le persone che si occupano della ricerca stanno cercando di spiegare che ogni nostra azione ha delle conseguenze molto importanti e relativamente immediate. Adesso più che mai dobbiamo agire, per noi stessi e per gli altri.
Che effetto ha sui giovani? Questa è una domanda che raramente viene ascoltata. E’ invece fondamentale pensare a come si riflette l’idea di futuro incerto nella vita delle persone più giovani. Come quest’ultime affermano questa situazione ha stimolato una vera e propria sensazione di ansia e angoscia. Pensare che forse un domani saremo costretti a indossare delle protezioni a livello respiratorio per camminare per strada, o che sarà vietato andare al mare per l’acqua troppo inquinata, effettivamente spaventa e sta portando a metabolizzare questo aspetto rendendo qualsiasi aspirazione o qualsiasi progetto futuro inutile. In varie interviste si è dimostrato come i giovani siano le vittime dirette di questi cambiamenti e come al contrario questa situazione li stia portando sempre di più ad accettare la distruzione del nostro pianeta. C’è comunque un gran numero che invece continua a manifestare nella speranza che qualcosa cambi.
Non dobbiamo quindi arrenderci, dobbiamo continuare a combattere, per noi e per gli altri.