Una notizia che ha rotto il cuore ha molti rocker e non solo, si spegne all’ età di 50 anni uno dei batteristi più influenti e carismatici degli ultimi 25 anni. È stato trovato morto il 25 marzo nell’hotel Casa Medina a Bogotà, dove alloggiava con tutta la band in vista di una tournée in sud America, ovviamente fermata dopo l’evento. La notizia è stata data dai compagni di band dei Foo Fighters attraverso un post su Instagram, in cui viene chiesto il massimo rispetto per l’accaduto e verso la famiglia del musicista.
La procura generale della Colombia, dopo un’ autopsia ha reso noto che nel musicista è stato trovato un mix di dieci sostanze stupefacenti tra le quali marijuana, oppioidi, benzodiazepine e antidepressivi ciclici. Una perdita importantissima per il mondo della musica, apprezzato da moltissimi suoi colleghi, sia per le qualità musicali, sia per il carisma che la presenza scenica. Iniziò la propria carriera da batterista come session man, entrando a far parte dei Sexual Chocolate, band di Alanis Morisette.
Successivamente nel 1997 viene reclutato da Dave Grohl, ex batterista storico dei Nirvana, per entrare nei Foo Fighters. Grohl era molto esigente per il ruolo di batterista della sua band, essendolo stato anche lui in precedenza. Taylor era il musicista perfetto, tanto che fra i due nacque anche una fortissima amicizia; infatti, Grohl ha sempre definito Taylor come suo fratello acquisito. Hawkins con i Foo Fighters pubblicherà 8 album in studio, vincendo vari Grammy Awards di cui 4 per il miglior album rock, ed entrando nella Rock And Roll Hall of Fame nel 2021. Parteciperà alle canzoni dei Foo Fighters anche come cantante dimostrando di essere un musicista a tutto tondo, come nella cover di “Have a Cigar” dei Pink Floyd, nel singolo “Cold Day In The Sun” e in “Sunday Rain”.
Ha collaborato per due volte con Vasco Rossi, nel 1995 suonando la batteria nella traccia “Praticamente Perfetto” e nel 2013 nel singolo “L’uomo più semplice”. Importante è anche il suo progetto parallelo “Taylor Hawkins and the Coattail Riders” coi quali ha pubblicato 3 album. Morte che ha ovviamente colpito profondamente Dave Grohl, che già nel 1994 aveva perso Kurt Cobain, suo compagno di band nei Nirvana, ma prima di tutto un grandissimo amico
Molti i messaggi di affetto verso il batterista, soprattutto attraverso i social: dai Metallica, a Brian Welch dei Korn, Gary Holt degli Exodus, Ozzy Osbourne, Ringo Starr dei Beatles, Brian May dei Queen, Flea dei Red Hot Chili Peppers, Axl Rose dei Guns n’ Roses e molti altri.
Una morte che ci fa capire che le star, anche se sulle vette del successo, sono pur sempre degli esseri umani con le loro debolezze e incertezze