Fin da bambini ci vengono raccontate storie dove sono presenti esseri fuori dal comune, che possono provenire semplicemente da sotto il nostro letto o da un luogo ai confini dell’universo. Crescendo, riusciamo a distinguere meglio ciò che è plausibile da ciò che non lo è, e buona parte della popolazione mondiale si convince che siamo le uniche forme di vita intelligenti nel cosmo. Ma possiamo davvero esserne così sicuri? Dopotutto, sebbene viviamo nel XXI secolo d.C., non si può dire che le scoperte scientifiche abbiano raggiunto il loro apice. La strda della conoscenza è ancora lunga, e non sappiamo quali sorprese ci riserverò il futuro. In realtà potremmo già ipotizzare l’esistenza di forme di vita intelligenti esterne al nostro mondo, basta pensare agli avvistamenti di UFO e simili avvenuti spesso in America nell’ultimo secolo. Sebbene la percentuale di avvistamenti sia molto bassa, la maggior parte delle persone adatta un atteggiamento scèttico nei loro confronti. Che sia per paura dell’ignoto, che sia per superbia, credendo di essere onniscienti o che sia per pigrizia di sapere. Eppure, recenti studi hanno dimostrato la presenza di Acqua su Marte, molecola primaria per lo sviluppo della vita. Qusta scoperta rafforza l’ipotesi che potremmo non essere soli nell’universo conosciuto (O sconosciuto). Ci sono infatti anche persone convinte che non esistiamo solo noi, e che sono curiose di sapere cosa potrebbe esserci oltre l’orizzonte. Anche se, a questo punto, verrebbe da chiedersi: ammesso e non concesso che esistano forme di vita intelligenti oltre all’uomo da qualche parte nell’universo, come si comporterebbero nei nostri confronti? Riusciremmo a relazionarci con loro o daremmo vita a una guerra fantascientifica che ci porterebbe alla rovina? Futuri simili sono stati immaginati da autori di romanzi o serie televisive come Star Trek o Star Wars. Forse è anche a causa loro se la gente è stata indotta a identificare l’ignoto come un pericolo, e quindi si astiene dal porsi domande complesse. Oppure, semplicemente, non ci vogliamo ancora rassegnare al fatto che potremmo non essere la forma di vita dominante nell’universo, anche se, per fare un esempio, la nostra centralità nello stesso sia stata smentita secoli fa ormai. Una cosa però e certa: il tempo porterà sempre più innovazioni e spalancherà le porte oggi chiuse dello sconosciuto. Ma quali sono le porte che vogliamo davvero aprire?