E’ nella top cinque delle residenze più costose d’Italia, di lei si parla nella terza giornata del Decameron di Boccaccio e, come se non bastasse, vi soggiornò persino la regina Vittoria d’Inghilterra. Parliamo di villa Palmieri, storica dimora trecentesca ora in vendita per cinquanta milioni di euro. La villa è sempre stata considerata un tesoro storico e culturale di Firenze, situata sulle colline che circondano la città : è un esempio straordinario di architettura storica e giardini meravigliosi. La residenza risale addirittura risale al XIV secolo ed è stata testimone di eventi storici significativi e tutt’ora è un luogo di interesse per turisti e studiosi.
Fu acquistata nel 1454 da una delle famiglie nobili fiorentine, i Palmieri, e la sua posizione strategica offre una vista panoramica sulla città di Firenze. Durante il Rinascimento, villa Palmieri, divenne un centro culturale, ospitando artisti, scrittori e intellettuali dell’epoca.
L’architettura della villa è un perfetto esempio dello stile rinascimentale toscano, essa presenta elementi caratteristici come grandi finestre ad arco, eleganti logge e affreschi che decorano gli interni. Anche i giardini della villa possono considerarsi un capolavoro, offrono una combinazione di aiuole fiorite, fontane e sentieri dove poter fare passeggiate sotto l’ombra di alberi secolari.
La villa si estende su diversi piani che sono stati ristrutturati e resi moderni nel corso dei secoli, la proprietà è formata da una limonaia, una cappella neo-gotica, ma ci sono anche un eliporto, campi da tennis e un’antica piscina. La villa, precisamente, si trova ai piedi di Fiesole dal 1259 e fu di proprietà della famiglia Fini, fino al 1254, quando passò a Matteo Palmieri, da cui prende il nome, che la rese un luogo di incontro per artisti e scienziati. Nel 1697, l’erede Palmiero Palmieri restaurò una parte della villa aggiungendo una terrazza, un loggiato a cinque arcate e le scalinate a tenaglia, ad oggi, la parte più vecchia della villa.
E’ con il conte inglese Crawford che a metà ottocento il parco assunse il tipico aspetto dei giardini all’inglese, di cui per ben due volte poté godere anche la regina Vittoria d’Inghilterra e al quale venne aggiunta la splendida “la fonte dei tre visi” e la cappella in stile neo-barocco.
Ma qual è il legame che lega questa villa a uno degli autori più illustri della letteratura italiana?
Nel Decameron, Boccaccio narra di dieci giovani — sette donne e tre uomini — che, fuggendo la peste che colpì Firenze nel 1348, si rifugiano in una villa in campagna dove trascorrono il tempo raccontando storie. Questo scenario idilliaco di fuga dalla città e dal caos trova un parallelo in Villa Palmieri, che con i suoi giardini rigogliosi, la vista panoramica su Firenze e la sua architettura rinascimentale rappresentava l’ideale di un “paradiso terrestre”. In particolare, Boccaccio descrive nel Decameron il giardino della villa come un luogo di pace, bellezza e perfezione, un giardino fiorito dove i protagonisti possono vivere momenti di svago e serenità, lontani dalle sofferenze della peste.
Non è un caso che il giardino di Villa Palmieri sia stato considerato una delle più belle opere naturali di quel periodo, tanto che Boccaccio stesso lo definì una sorta di “Eden”. I protagonisti del Decameron si riuniscono in un contesto che richiama molto da vicino i giardini che ancora oggi possiamo ammirare nella villa: un luogo perfettamente ordinato, curato nei minimi dettagli, con piante rare, fiori rigogliosi e fontane che ne esaltano l’armonia.
Se anche Boccaccio osannò il giardino, definendolo come un paradiso terrestre, non è difficile immaginare la ragione per cui, nel 2019, la direttrice creativa Clare Waight Keller lo scelse come location per la sfilata primavera estate di Givenchy ispirata alle poesie di Baudelaire. Quello che oggi vediamo di Villa Palmieri è il frutto di modifiche apportate nel tempo per adattare la storica dimora alle mode del momento.
Tuttavia, al di là delle modifiche che può subire, Villa Palmieri rimane non solo una delle residenze più belle d’Italia, ma rappresenta anche un pezzo di storia letteraria e culturale legato indissolubilmente a Boccaccio. E, forse, oggi dobbiamo ringraziare anche questa magnifica residenza se il Decameron è una delle vette più alte della letteratura italiana.