Dal 20 settembre al 27 settembre 2024 il Maggio Musicale ha proposto al pubblico fiorentinola Cenerentola di Gioacchino Rossini con la regia di Manu Lalli, nella bellissima versione messa in scena nel 2018. .
Nata nel gennaio del 1817, l’opera è un dramma giocoso composto da Rossini, basato sulla fiaba tradizionale di Cenerentola, che dopo il grande successo del Barbiere di Siviglia ricevette una commissione dall’impresario Del Valle di scrivere un’opera comica per il carnevale dell’anno stesso. Rossini prende ispirazione dalla Cendrillon ou la petite pantoufle (Cenerentola o la scarpetta) di Charles Perrault pubblicata nel 1637 ma, in questa versione della fiaba, a causa del contesto storico e all’influenza della chiesa nella politica del tempo, gli elementi magici vengono sostituiti da oggetti reali; la fata madrina è rimpiazzata da Alidoro, il saggio consigliere del principe Don Ramiro e la scarpetta viene sostituita da un braccialetto prezioso. Un altro cambiamento alla versione originale di Perrault è l’assenza completa dei topolini, della zucca e la novità del personaggio di Don Magnifico, il patrigno di Angelina/Cenerentola e padre di Clorinda e Tisbe le altezzose sorellastre, che rimpiazza la matrigna della storia originale.
La storia segue il principe Don Ramiro nella sua ricerca per la donna più bella del regno, colei che diventerà sua moglie e la nuova regina. Però per assicurarsi che la donna scelta sia sincera, buona e innocente il principe decide di scambiarsi di posto con il suo amico Dandini, cameriere di corte, che interpreterà il ruolo di regnante cerca moglie mentre lui lo segue travestito da scudiero. Questo scambio di ruoli è facilmente trasmesso agli spettatori grazie all’efficacia dei costumi ideati da Gianna Poli. Gli abiti dei personaggi dell’opera, ispirati liberamente a quelli tipici dell’epoca rossiniana, sono usati per trasmettere i ruoli e caratteri dei vari personaggi: un sobrio panciotto per il principe diventato scudiero, semplice ma elegante, oppure una giacca militare e una corona d’oro per lo spiritoso cameriere felice di far finta di essere principe. Anche per le sorellastre i costumi hanno un ruolo di grande importanza; in tutte le iterazioni della fiaba le sorellastre sono vanitose e sguaiate, aspetti che vengono perfettamente ripresi dai loro eccessivi abiti da ballo completi di stravaganti parrucche bianche.
I colori principali dell’opera sono beige e rosso, e sono utilizzati abilmente dalla regista Manu Lalli per far risaltare o scomparire determinati oggetti e personaggi. Quando il Principe si finge scudiero è vestito di bianco e beige, come lo sfondo, mentre Dandini indossa una giacca blu profondo, risaltando. Lo stesso vale per le sorellastre, che indossano abiti rossi e bianchi risultando le più appariscenti fino all’arrivo della misteriosa dama, Cenerentola, che è l’unica escluso il principe a indossare un abito di colore scuro e ad alto contrasto con lo sfondo chiaro. Un’ultima caratteristica usata dai registi e dalla costumista per concentrare l’attenzione sulla protagonista è l’uso di glitter in vestiti e bracciali splendenti, che grazie alle luci dirette da Vincenzo Apicella e riprese da Valerio Tiberi, luccicano come stelle sullo sfondo scuro della notte. L’allestimento mostrava come sfondo le magnifiche scene dipinte e gli elementi architettonici di Roberta Lazzeri.
Al Maggio la Cenerentola di Rossini riesce a raccontare la sua storia perfettamente, la sua innocenza e la sua sincerità ma anche la sua forza; tutto grazie alla bravissima e acclamata cantante italiana: Teresa Iervolino. Ad affiancarla nel ruolo di Don Ramiro, il principe sincero, Patrick Kabongo, con una bella e chiara voce tenorile. Vi sono poi lo spiritoso e fedele Dandini, con la voce di William Hernandez e il saggio Alidoro, altro grande aiutante del principe, interpretato da Matteo D’Apolito. La famiglia di Angelina si conclude con Marco Filippo Romano, straordinario nel ruolo dell’avido Don Magnifico, Maria Laura Iacobellis e Aleksandra Meteleva, rispettivamente nei ruoli di Clorinda e Tisbe, le due crudeli ma al contempo ingenue sorellastre della protagonista. Il pubblico entusiasta ha tributato a tutte le recite applausi e acclamazioni.
In questa versione dell’opera di Rossini, la grande svolta è data dall’inusuale ambientazione delle scene, ideata da Manu Lalli con l’aiuto di Roberta Lazzeri e Chiara Casalbuoni. Esse si susseguono in maniera estremamente dinamica, grazie all’innovativo palcoscenico del Teatro del Maggio, che è in grado muoversi da destra a sinistra, permettendo alla narrazione di spostarsi, per esempio, dal castello reale alla villa quasi impercettibilmente.
Una parte dell’opera che rimane invece completamente fedele all’originale sono le musiche e i brani condotti dal grande maestro concertatore Gianluca Capuano e suonate dall’orchestra del Maggio Musicale stesso. Di origine milanese, Capuano, ha dedicato la sua vita allo studio della musica: partendo dall’organo e arrivando alla composizione di brani e direzione d’orchestra. Nonostante la sua intensa attività di direttore d’orchestra in tutto il mondo, questo settembre è riuscito a essere al Maggio fiorentino per presentarci una versione autentica e pura dell’opera rossiniana. I poetici ma giocosi brani di Rossini sono poi completati dalle voci del coro del Maggio, istruito splendidamente dal compositore e direttore Lorenzo Fratini.
“Nella Cenerentola Rossini ci regala momenti di pura poesia, come nelle arie di Angelina e nei duetti con Don Ramiro, e altri di irresistibile ilarità e verve ironica”: il Maggio Musicale è riuscito a regalare al pubblico fiorentino moderno esattamente l’esperienza che rossini ha inteso un secolo e mezzo fa.