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Un teatro moderno, popolare e sostenibile. Il sovrintendente Carlo Fuortes presenta la stagione 2025 del Maggio Musicale Fiorentino

Il 5 Settembre il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha tenuto una conferenza stampa sul programma musicale dell’anno nuovo per presentare la programmazione della Stagione 2025, dell’87° Festival Musicale Fiorentino e gli eventi dell’iniziativa “c’è musica e musica” per giovani e famiglie. L’incontro è stato tenuto sul palcoscenico della sala grande del teatro, più in particolare dietro alle quinte, dove gli invitati hanno avuto il piacere di assistere a una dimostrazione “live” della scena mobile del Maggio.

L’evento è stato presentato dal sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Carlo Fuortes accompagnato dal sindaco di Firenze Sara Funaro e del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Fuortes ha introdotto il nuovo programma dicendo che il nuovo obbiettivo del Teatro fiorentino e quello di essere moderno, popolare e sostenibile. Il sovrintendente ha dichiarato che grazie ai quattro mesi di anticipo con i quali è stato realizzato il programma della stagione, il Maggio è riuscito a gestire meglio anche i costi delle nuove produzioni, raggiungendo quindi in parte l’obbiettivo di sostenibilità economica del teatro. Fuortes ha spiegato anche che l’obbiettivo sostenibilità del teatro si riferisce non solo all’organizzazione responsabile dei costi ma anche all’efficacia narrativa delle opere offerte al pubblico.

Il nuovo motto della stagione “La tradizione del nuovo” richiama invece al nuovo obbiettivo del teatro, ovvero essere moderno; unire l’antico al contemporaneo è il nuovo concetto che ha fatto da filo conduttore per la realizzazione del programma 2025: uno che comprende sia classici come La Boheme e Rigoletto, che riscoperte come Der Junge Lord (Il giovane Lord) di Henze. Con l’unione di rappresentazioni storiche, nuove uscite e classici stranieri re-immaginati la nuova stagione del Maggio vuole attirare il pubblico più vasto possibile mantenendo comunque un programma coerente; Il sovrintendente ha anche espresso di voler attrarre, grazie a una selezione operistica e più variegata, un maggior numero di turisti interessati all’esperienza musicale fiorentina. L’ultimo obbiettivo del teatro, quello di essere popolare, è infatti strettamente collegato all’obbiettivo precedente e che comprende anch’esso il desiderio di coinvolgere un maggior numero di turisti nelle sue attività offrendo una varietà maggiore di opere musicali.

Seguendo quindi queste linee guida per la selezione delle opere ecco che la Stagione 2025 del Maggio Musicale si apre a febbraio con la produzione del Rigoletto di Giuseppe Verdi, curata dalla regia di Davide Livermore e con l’orchestra da Stefano Ranzani, che torna al Maggio dopo quattro anni dal 2021. Si ha poi a marzo la Norma di Vincenzo Bellini: un titolo molto amato ma che mancava a Firenze dal 1978 con la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier, la direzione di Michele Spotti e Jessica Pratt come protagonista. Dopo il Festival si ha la celebre opera di Georges Bizet: Les pêcheurs de perles (I pescatori di perle) con il debutto al Maggio del maestro concertatore Jèrèmie Rhorer affiancato dalla regia di Wim Wenders, con l’allestimento della Staastoper Unter der Linden di Berlino. A ottobre invece un’altra opera di Verdi: Macbeth, dalla tragedia shakespeariana, con un nuovo allestimento con scene di Mimo Paladino e regia di Mario Martone. Un nuovo allestimento dopo l’altro, a novembre viene rappresentata l’opera di Gaetano Donizetti, Lucrezia Borgia con regia di Andrea Bernard e musiche dirette da Francesco Ivan Ciampa. A dicembre verrà rappresentata Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach utilizzando per la prima volta il retropalco della sala grande del Maggio; la produzione è ideata e diretta da Romeo Castellucci mentre le musiche sono dirette da Kent Nagano. A dicembre e gennaio, per finire la stagione 2025, torna l’allestimento del Maggio della Boheme di Giacomo Puccini con la regia di Bruno Ravella e musiche dirette da Diego Ceretta.

Nel 2025 il teatro del Maggio sarà anche sede della rappresentazione di due famosi balletti; Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev, a gennaio, diretto da Garrette Keast, con le coreografie di Jean-Christophe Maillot e Il Lago dei Cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij e Bertrand Maillot diretto anch’esso da Garrette Keast di nuovo affiancato dal coreografo Maillot.

Il programma operistico del Festival fiorentino è invece più ristretto, comprende tre opere, ma non per questo è meno interessante. Per primo, ad aprile, il nuovo allestimento di Salome di Richard Strauss con la regia di Emma Dante. Con l’anno nuovo il Maggio non solo ha deciso di voler coinvolgere un pubblico estero ma anche di comprendere in alcune delle sue stesse produzioni molti talenti stranieri; uno di questi è appunto Il maestro inglese Alexander Soddy in Salome. la regia sarà affidata a Emma Dante, che assicura una produzione molto fantasiosa e visionaria, come del resto è quest’opera. A seguire, a maggio, un primo allestimento del Der Junge Lord (il giovane principe) di Hanz Werner Henze per la prima volta in Italia in lingua originale con la regia di Daniele Menghini e musiche dirette da Marcus Stenz. L’ultima opera del Festival, sempre di Verdi, sarà una produzione dell’Aida della Baterische Staatsoper di Monaco con regia di Damiano Michieletto e Zubin Mehta come direttore d’orchestra.

Per completare il calendario musicale del 2025 vi sono 25 concerti diretti da alcuni dei più grandi maestri moderni: Zubin Mehta, Riccardo Muti, Daniele Gatti, Antonio Pappano, Michele Mariotti e Kent Nagano. Il maggio offre anche concerti e eventi mattutini, appositamente per giovani e famiglie, come parte dell’iniziativa “c’è musica e musica” che ques’anno è comprende sette concerti e due incontri biografici con Lorenzo Baglioni su Wolfgang Amadeus Mozart e Gioacchino Rossini.

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