L’overtourism,detto anche sovra-turismo o sovraffollamento turistico, è un fenomeno definito dall’organizzazione mondiale del turismo come “l’impatto del turismo su una destinazione che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dai cittadini”.

L’overtourism è un fenomeno localizzato e non diffuso che riguarda sia le città, sia gli spazi extraurbani. Ultimamente questo fenomeno ha scatenato forti tensioni, città grandi e piccole si trasformano per accogliere turisti e questo si traduce in affitti alle stelle, lavoro precario, residenti che lasciano il centro e case che diventano bed and breakfast.

Ma sono le città a doversi adattare ai turisti o viceversa?

Nel libro “ Oltre il turismoSarah Gainsforth racconta di come i territori si siano trasformati in resort e le città in veri e propri set cinematografici che devono soddisfare le aspettative del turista, nella continua ricerca di un’autenticità che trasforma i residenti in macchiette.

Questo, spiega Gainsforth, ha fortissime ripercussioni perché la ricchezza generale dal turismo si concentra solo in poche mani e solo in alcune zone della città, accentrando le disuguaglianze.

Come raccontano Lucia Torri e Giovanna Silva in “Napoli contro il panorama”, i residenti sono stufi di città dagli affitti altissimi e soprattutto città in cui l’unica possibilità di restare è rappresentata dall’accettare un lavoro precario nella ristorazione.

Venezia, per contrastare l’overtourism, ha iniziato la sperimentazione del contributo d’ingresso, questo progetto ha avuto la durata di 29 giornate, tra ponti e weekend primaverili ed estivi che riguarda un particolare tipo di turismo, quello “mordi e fuggi”, cioè i turisti che arrivano in giornata a Venezia e non dormono in città. Il ticket lo devono pagare solo i maggiori di 14 anni che visitano la città antica in giornata ma solo se hanno fatto accesso in città entro le 16.30. Molti sono esentati dal pagamento ma dovranno comunque prenotarsi sul sito Cda.ve.it. Il biglietto da 5 euro dovrà essere pagato sul portale della città di Venezia, dopo il pagamento si riceve un codice Qr che bisogna presentare in caso di controlli.

A Barcellona e nelle isole Canarie ci sono state molte proteste da parte dei cittadini contro l’overtourism e le immagini hanno fatto il giro del mondo. Anche a Firenze sono tornati gli affitti brevi, è caduta, infatti, la delibera del comune che, dall’autunno scorso, impediva di scrivere in centro nuovi affitti turistici di breve durata. La neo sindaca Sara Funaro intende ribadire lo stop e chiede maggiore interesse nazionale sulla questione, mentre da Bruxelles, l’ex sindaco Nardella è pronto a discutere la questione coinvolgendo altri paesi europei non appena si sarà insediata la nuova Commissione.

Firenze non è l’unica città in Italia e in Europa che soffre il fenomeno dell’overtourism, degli affitti brevi e del conseguente rialzo dei prezzi. Barcellona, per ovviare il problema, vieterà l’affitto degli appartamenti ai turisti entro il 2028, non rinnovando oltre dieci mila licenze e prevedendo l’apertura di nuovi hotel solo nelle zone periferiche della città. Misure che nella capitale spagnola si sono rese necessarie visto l’aumento, negli ultimi dieci anni, degli affitti e dei prezzi delle case. Copenaghen, invece, ha optato per un’alternativa diversa, da quest’estate premia i turisti che rispettano l’ambiente e adottano comportamenti “green”, con accessi gratuiti ai musei, pasti gratis e altri benifit. A Firenze, in città, i prezzi continuano a salire, da Giugno 2023 gli affitti sono aumentati di più del 20%, mentre negli ultimi sei mesi i prezzi delle case del 2,4%. Ci si chiede, quindi, quali saranno gli effetti del ritorno degli affitti brevi in area Unesco; sarà compito della nuova Amministrazione cercare di risolvere l’annoso problema.

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