Site icon LeoMagazine | Official

Mucillagine in Italia: un allarme per l’Ecosistema Marittimo

Nell’ultimo periodo i mari italiani sono stati testimoni di un fenomeno sempre più frequente e preoccupante: la comparsa della mucillagine. Questo fenomeno, che si manifesta con la formazione di dense aggregazioni gelatinose di materiale organico, rappresenta un problema sia per l’ambiente marino che per le attività economiche legate al mare, come la pesca e il turismo. Le cause della mucillagine sono complesse e multifattoriali, ma un elemento centrale è rappresentato dai cambiamenti climatici e dall’impatto che questi hanno sull’ecosistema marino. In Italia, a lanciare l’allarme è tra gli altri la Federazione Nazionale Ordine Biologi (Fnob) con un recente comunicato: https://www.fnob.it/2024/08/20/mucillagine-in-aumento-nei-mari-italiani/

La mucillagine è una massa gelatinosa composta principalmente da polimeri organici prodotti da microrganismi come fitoplancton, batteri e alghe. Quando le condizioni ambientali sono favorevoli, questi microrganismi proliferano in modo esponenziale, rilasciando sostanze che si aggregano e formano estese formazioni di mucillagine. Queste aggregazioni possono estendersi per chilometri, sia in superficie che in profondità, creando uno spesso strato visibile a occhio nudo.

Cause della Mucillagine

Le cause della mucillagine sono legate a una serie di fattori ambientali e antropici:

Il riscaldamento globale ha portato a un aumento delle temperature del mare, creando condizioni favorevoli per la proliferazione di microorganismi che producono mucillagine. Le temperature più calde accelerano i processi metabolici dei microrganismi, favorendo una maggiore produzione di sostanze mucillaginose.

L’eccessiva presenza di nutrienti, come nitrati e fosfati, provenienti da attività agricole, scarichi industriali e urbani, favorisce la crescita eccessiva del fitoplancton. Questo processo, noto come eutrofizzazione, è uno dei principali fattori che contribuiscono alla formazione della mucillagine.

Il riscaldamento delle acque superficiali può portare a una stratificazione delle masse d’acqua, impedendo il rimescolamento dei nutrienti e creando condizioni anossiche (scarsità di ossigeno) nei livelli più profondi. Questo ambiente privo di ossigeno favorisce ulteriormente la formazione di mucillagine.

I cambiamenti nei regimi di correnti marine, influenzati dal riscaldamento globale, possono influire sulla distribuzione di nutrienti e microorganismi, favorendo la formazione di mucillagine in aree dove prima non si verificava.

Impatti sull’Ecosistema Marino

La presenza di mucillagine ha diversi effetti negativi sull’ecosistema marino. Innanzitutto, le dense aggregazioni possono soffocare i fondali marini, danneggiando gli habitat bentonici, come le praterie di Posidonia, fondamentali per la biodiversità marina. Inoltre, la mucillagine può ostacolare la fotosintesi delle alghe e delle piante marine, riducendo l’ossigenazione dell’acqua e provocando zone morte dove la vita marina fatica a sopravvivere.

Impatti Economici e Sociali

Oltre agli impatti ecologici, la mucillagine ha conseguenze significative anche per l’economia e la società. La presenza di queste aggregazioni gelatinose compromette la pesca, in quanto ostacola le operazioni di pesca e danneggia le reti. Inoltre, la mucillagine può influire negativamente sul turismo, soprattutto nelle località costiere, dove le spiagge vengono invase da questi materiali che rendono sgradevole la balneazione.

Affrontare il problema della mucillagine richiede un approccio integrato che coinvolga sia azioni di mitigazione del cambiamento climatico che la gestione sostenibile delle risorse marine. 

La riduzione delle emissioni di gas serra è essenziale per limitare l’aumento delle temperature globali e mitigare gli effetti del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini. È fondamentale implementare sistemi di monitoraggio per prevedere la formazione di mucillagine e attuare misure preventive, come la pulizia delle aree marine più colpite e la protezione degli habitat sensibili.

Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della tutela degli ecosistemi marini e del cambiamento climatico può contribuire a un cambiamento culturale verso pratiche più sostenibili.

La comparsa della mucillagine nei mari italiani è un segnale allarmante dell’impatto che il cambiamento climatico e le attività umane stanno avendo sugli ecosistemi marini. Per proteggere il mare e le sue risorse, è necessario un impegno collettivo volto a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane e a promuovere la sostenibilità. Solo attraverso un’azione coordinata a livello globale sarà possibile preservare la salute dei mari e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.

Una curiosità interessante riguardo alle tartarughe marine Caretta caretta è che il loro sesso è determinato dalla temperatura dell’ambiente in cui le uova si sviluppano. Se la temperatura della sabbia in cui sono deposte le uova supera una certa soglia (29°C) la maggior parte delle nascite saranno femmine, mentre temperature più basse favoriscono la nascita di maschi.

Con l’aumento delle temperature globali e il surriscaldamento delle acque causati dal cambiamento climatico, molte popolazioni di Caretta caretta stanno vedendo un incremento significativo nel numero di femmine rispetto ai maschi. Questo squilibrio potrebbe avere conseguenze a lungo termine sulla capacità di riproduzione della specie.

Inoltre, esistono studi che suggeriscono che queste tartarughe potrebbero essere soggette a pressioni evolutive che potrebbero portare a modifiche genetiche nel lungo periodo. Queste modifiche potrebbero includere l’adattamento a tollerare meglio le temperature più alte o a modificare il periodo di deposizione delle uova per evitare i mesi più caldi. Tuttavia, se tali cambiamenti non avverranno abbastanza rapidamente, il rischio di estinzione locale potrebbe aumentare significativamente.

0 0 votes
Article Rating
Exit mobile version