La fine di agosto rappresenta per tanti amanti del pallone un momento molto importante, anzi, rappresenta il Momento con la M maiuscola: l’inizio del nuovo campionato. Esagerazione? Forse, ma del resto al cuor non si comanda. È una sorta di ritorno alla normalità, di segnale che l’estate sta finendo e che si sta portando via il calciomercato, parola tanto amata quanto odiata dai fan del football. Da un lato se ne apprezza il lato divertente, l’emozione che si prova quando un giocatore forte firma un contratto con la tua squadra o le caotiche amichevoli contro squadre mai sentite dire prima; dall’altro però quest’attesa può essere snervante specie nelle tremende estati degli anni dispari, svuotate della magia dei Mondiali, degli Europei o delle Olimpiadi. Quindi, dopo una lunga attesa ci chiediamo (pur sapendolo bene): dove eravamo rimasti?

A Firenze lo scorso giugno si è chiuso un ciclo lungo tre anni e, purtroppo, i ricordi che resteranno più impressi sono quelli delle tre finali perse. Inutile tornarci ora. Ora si è aperto un nuovo ciclo, sono arrivati nuovi giocatori e nuovi ne arriveranno ma soprattutto è arrivato un nuovo allenatore: Raffaele Palladino. Ex giocatore, tra le altre, di Juventus, Genoa, Parma e Crotone, nel 2022 è diventato l’allenatore della prima squadra del Monza terminando il campionato con un ottimo undicesimo posto, la stagione successiva si è classificato dodicesimo con 45 punti.

Nuovo allenatore, nuove idee. Mister Palladino porta avanti idee di un calcio verticale, la sua squadra deve raggiungere in fretta i giocatori offensivi, quelli che con le loro giocate possono cambiare le partite, non è un caso dunque se sono stati acquistati due giocatori importanti come Colpani e Gudmundsson proprio in quel ruolo. È giusto, dunque, attendersi un calcio più diretto con meno palleggio tra difesa e centrocampo. Altra differenza fondamentale rispetto all’impostazione tattica di Mister Italiano è la linea difensiva. Per gli scorsi tre anni la Fiorentina ha sempre impostato con una linea a quattro, uno o due mediani, e con i terzini che tendevano a giocare verso il centro del campo per lasciare spazio sugli esterni a giocatori come Nico Gonzalez forti nell’uno contro uno. Invece, Palladino utilizza come base una sorta di 3-4-3: tre difensori abili nell’impostazione e negli inserimenti (soprattutto i due braccetti), due centrocampisti capaci di far arrivare velocemente il pallone ai tre attaccanti, e i due esterni che devono essere abili sia in fase difensiva sia in quella offensiva crossando o terminando l’azione che inizia sull’altra fascia. Insomma, ci troviamo davanti a due impostazioni molto diverse che hanno un elemento in comune: il rischio. Il calcio offensivo porta rischi, sarà compito di Palladino diminuirli il più possibile.

Parma-Fiorentina, come è andata la prima uscita?

L’1-1 maturato allo stadio Tardini è più un punto guadagnato che due persi. I ritmi sono stati abbastanza alti (non scontato nell’afoso calcio di agosto), la Fiorentina riusciva spesso ad arrivare sulla trequarti campo avversaria ma senza concretizzare a causa di errori tecnici individuali. Al diciassettesimo minuto Colpani spreca una grande occasione facendosi parare il tiro da Suzuki, il nuovo portiere del Parma. Colpani, sostituito al 60’ da Ikone, è apparso desideroso di mettersi in mostra e aiutare la squadra ma al tempo stesso è sembrato lento e macchinoso in più di un’occasione, probabilmente conseguenza della preparazione fisica che la squadra ha fatto in ritiro. Accanto a lui il nuovo centravanti Kean, ex juventino, ha avuto poche occasioni e non si ricordano sue giocate se non una bella azione in solitaria al 19’ conclusa con un tiro in porta. Firenze per Kean rappresenta una grande occasione: tornare al livello della stagione al Psg, segnare il più possibile e riconquistare un posto in Nazionale (Spalletti, CT dell’Italia, era proprio sugli spalti dello stadio del Parma). Se l’esordio di Colpani e Kean non è stato nulla di indimenticabile, quello di Pongracic è stato un disastro: ammonito al 35’, non è riuscito a contenersi e all’83’ si è reso protagonista di una entrata in ritardo, secondo giallo ed espulsione. Non un buon inizio per il difensore chiamato a sostituire Milenkovic. Tra i “vecchi”, da segnalare la buona prova di Terracciano, fresco di rinnovo del contratto e “colpito” dall’arrivo di De Gea che diventerà il titolare appena avrà raggiunto la condizione necessaria, e di Dodo, sempre coraggioso e pronto all’uno contro uno. Impossibile non citare anche capitan Biraghi, la sua rete gli porta inevitabilmente il voto in pagella sopra il 6 dopo una partita difficile contro Coulibaly. Negative invece le prove di Quarta, spesso sovrastato dagli attaccanti avversari anche in occasione del gol, e Mandragora che,apparte un potente tiro da fuori nel primo tempo, non è mai stato davvero nel vivo del gioco. Si è rivisto in campo Amrabat dopo l’anno in prestito al Manchester United, la sua permanenza potrebbe essere quasi considerata un nuovo acquisto e un fattore aggiunto per la Fiorentina di Palladino. Buona la prova di Comuzzo in difesa mentre risulta sempre difficile valutare le gare di Kouame: tanto cuore, tanta voglia ma anche tanti errori tecnici soprattutto in fase di rifinitura.

Valutare la prima giornata di campionato, con il calciomercato ancora aperto e i calciatori appesantiti dalla preparazione estiva, non è mai facile. Non è stata sicuramente la miglior prova che la Fiorentina potesse fare, ci sono stati diversi errori tecnici sia in fase di costruzione che in fase di finalizzazione e concretizzazione. Tuttavia si sono viste abbastanza bene le nuove idee di Palladino e non era affatto scontato. Gli ultimi giorni del mercato hanno portato a Firenze il fantasista Gudmunsson, uomo che aumenterà il valore tecnico della squadra. Grande attesa anche per l’esordio di De Gea, ex portiere del Manchester United, è chiamato a difendere la porta viola e portare quell’esperienza europea che ahimè è mancata le scorse stagioni. Con il mercato che entra nella sua fase conclusiva, quella più caotica e quella degli acquisti last minute, la Fiorentina è chiamata alla doppia sfida contro la Puskás Academy per l’accesso al tabellone di Conference League, competizione che ha portato a Firenze tanto divertimento ma che ha anche lasciato cicatrici difficili da togliere. La prima sfida sarà il 22/8 al Franchi, il ritorno il 29/8 in Ungheria, in mezzo la sfida contro il Venezia di Di Francesco. Che stagione sarà? Difficilissimo dirlo ora. L’allenatore è sicuramente ambizioso e i calciatori sembrano essersi resi disponibili a mettere in pratica le sue idee, e per ora va bene così.

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