L’incredibile atleta Cinese Pan Zhanle vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi nei 100 metri stile libero, registrando un nuovo record mondiale di 46″40, primo record delle Olimpiadi a Parigi del 2024 il 3 agosto scorso.
Dietro Pan è arrivato Kyle Chalmers, atleta Australiano, con 47″48 per medaglia d’argento e David Popovici, atleta Rumeno, con 47″49 per il bronzo.
Dopo la gara Pan Zhanle commenta ad un broadcaster Cinese che, prima della gara “Mi sembrava che ci guardassero dall’alto in basso, aggiungendo poi “Lo posso dire? Oggi li abbiamo finalmente battuti tutti.”
Prima di questo, commenta che durante la notte delle aperture della competizione, “Quando ho finito il 4×100 freestyle relay, ho salutato Kyle Chalmers e mi ha totalmente ignorato, e anche Jack Alexy del team Americano.” Dice inoltre che durante gli allenamenti “Mentre ci allenavamo, il nostro coach era sul bordo e loro sono arrivati schizzando acqua, con un turno, sui nostri coach. Sentivo come ci guardassero dall’alto in basso.”
È da sottolineare che nei commenti di questo video, vi sono molti che hanno commentato la scorrettezza delle traduzioni del Guardian Sport, facendo passare un messaggio ingannevole a coloro che guardano il video, sottolineando come Pan Zhanle non abbia accusato gli altri atleti (dove invece sul titolo del video c’ e scritto “Pan ZhanLe accuses”), ma ha semplicemente espresso la sua opinione.
In aggiunta, non sarebbe una Olimpiade senza uno scandalo sul doping. Questa questione però è venuta alla luce solo quest’anno.
Da dove è iniziata questa contesa contro i nuotatori Cinesi?
Possiamo tracciare l’inizio della vicenda con la storia che ARD (organizzazione Tedesca) e New York Times hanno scritto sui 23 nuotatori Cinesi che sono stati testati positivi per trimetazidina (TMZ) durante un campo di addestramento, 7 mesi dopo delle Olimpiadi di Tokyo 2021 e 11 dei quali sono alle Olimpiadi a Parigi. I risultati di questi test sono venuti alla luce solo quest’anno, con la organizzazione anti-doping Cinese (Chinada) che afferma che gli atleti hanno ingerito erroneamente le sostanze a causa di una contaminazione nel cibo.
Vogliamo precisare che il campione Olimpico Pan ZhanLe non è fra gli 11 testati positivi, anche se ke polemiche e sospetti non lo hanno risparmiato (cfr https://www.corriere.it/sport/olimpiadi/24_agosto_03/pan-zhanle-record-mondo-parigi-2024-sospetti-doping-535832b7-6b18-4d3d-91ac-b9f6c34c5xlk.shtml)
Per l’intera storia, i lettori si possono riferire a questo articolo da “The Indipendent” che riassume quasi tutte le vicende.
Come possiamo notare, questa questione va oltre a quella dell’etica dello sport e ci fa pensare ai motivi ulteriori che ci potrebbero essere dietro. Oltre a essere scandalo, questo è diventato una nuova arma per attaccare gli atleti Cinesi che ora stanno competendo nelle Olimpiadi, e ci dovrebbe far riflettere sull’etica dello sport, su come stereotipi e pregiudizi possono andare a colpire un evento mirato a portare i migliori atleti del mondo insieme e competere.
Gli USA sembrano aver fatto esplodere questa questione: non per motivi di giustizia sportiva, ma per far passare un messaggio. I media Americani la stanno usando per attaccare l’ International Olympic Committee (IOC) e criticare il World Anti Doping Agency (WADA); ma le notizie di doping di atleti “domestici” sembrano essere trattati con meno peso. Inoltre, nel 2020,Gli Stati Uniti hanno fatto passare il Rodchenkov Anti-Doping Act, posandosi come un rafforzatore di anti-doping nel mondo. Un fatto che dovrebbe suscitare qualche sospetto sulla sincerità delle loro motivazioni.
A quanto pare, il nuotatore Cinese Qin HaiYang (uno dei testati positivi dopo il 2021 a Tokyo), è stato testato più di 5-6 volte al giorno, alcune volte dovendosi svegliare alle 6 di mattina per sottoporsi ad un test per vedere se era sotto effetti di droga. E come conseguenza, ha ottenuto risultati meno favorevoli di quello che si aspettava, disturbando la suoa routine e indebolendolo durante le gare. La quantità di test che gli atleti Cinesi hanno dovuto effettuare è molto più elevata di quella a cui gli atleti di altre nazioni hanno dovuto sottoporsi.
