La storia di “il coraggio di Anna Fierling”, ispirata all’opera “Madre Coraggio e i suoi figli”, ambientata durante la Guerra dei Trent’anni (1618-1648), nella quale i protestanti venivano perseguitati, è un dramma potente e tragico, interpretato dagli alunni del liceo scientifico Leonardo Da Vinci al teatro di Rifredi che esamina le devastazioni della guerra e l’impatto sui civili. Attraverso la figura di Anna Firling, soprannominata Madre Coraggio, la quale è la madre di una famiglia protestante. Bertolt Brecht, autore dell’opera, offre una critica feroce dell’inutilità e dell’avidità che alimentano i conflitti. Lo spettacolo, a cura del Leonlab, Laboratorio teatrale del liceo da Vinci, è stato realizzato con il testo e la regia di Duccio Baroni e Gabriele Giaffreda, i costumi di Chiara Masini e Lucia Manfredi, la grafica di Matteo Cosimo Cresti, il trucco di Alessandra Conti, le scenografie a cura del liceo Alberti Dante (Beatrice Boldrini e Pietro Manzo)

Il dramma si apre con una scena cupa e desolante, dove nove figure distese rappresentano la guerra stessa, un’entità sempre presente nella storia dell’umanità. Questo preambolo stabilisce il tono della narrazione, evidenziando come la guerra sia una costante distruttiva nella vita umana.

Primavera 1624 e la campagna di colonia:

La vicenda si sviluppa con il reclutamento di soldati per una nuova campagna. Anna Fierling, insieme ai suoi figli che non fanno parte dell’esercito, vende stivali ai soldati. Il tenente mostra interesse per la figlia di Anna, ma uno dei suoi figli viene ingannato e reclutato, iniziando così il suo tragico destino.

Inverno 1624 e le conseguenze della guerra:

Un giovane soldato, ingannato e costretto a combattere, affronta la dura realtà della guerra invernale. La sua fine tragica, scivolato in un fiume ghiacciato, simboleggia la mortalità e l’indifferenza della guerra.

1626 e i commerci di Anna:

Anna attraversa la Polonia vendendo capponi. Un incontro con un comandante e i suoi amici, tra cui uno dei figli di Anna, rivela il continuo legame della famiglia con il conflitto. La discussione tra le nove attrici femminili su amore e dolore sottolinea come la guerra consumi tutte le altre emozioni.

Gli anni successivi:

La famiglia Fierling continua a essere divisa e coinvolta nel conflitto. Burro, uno dei figli, diventa furiere e viene catturato dai cattolici, mentre l’altro figlio, Eilif, rimane un soldato. Il conflitto tra protestanti e cattolici è evidenziato da un attacco che costringe Anna e i suoi compagni a rifugiarsi. Burro, tradito e rapito, viene ucciso per non aver rivelato la posizione della cassa del secondo regime finlandese.

Il carro come simbolo di sopravvivenza:

Il carro di Anna, utilizzato in vari viaggi attraverso l’Europa, diventa un simbolo di resistenza e adattamento. La guerra consuma le risorse e le vite della famiglia, ma Anna continua i suoi affari nonostante le perdite.

1632 e la scomparsa del re di Svezia:

Il funerale del maresciallo e la morte del re di Svezia segnano un periodo di incertezza. Anna deve continuare a commerciare, ma la pace minaccia i suoi affari, evidenziando come la guerra sia diventata una parte integrale della sua esistenza.

Il ritorno di Eilif e la scelta di Anna:

Il figlio Eilif torna, ma la pace temporanea viene rapidamente interrotta. Anna è costretta a scegliere tra i suoi affari e la famiglia, ma rifiuta di abbandonare la figlia Catrin per seguire il cuoco a Londra.

La tragedia finale di Kattrin:

Kattrin viene catturata dai militari e, per proteggere sua madre, suona un tamburo in segno di protesta, venendo uccisa. Anna, venuta a conoscenza della morte della figlia, continua il suo cammino incerto, cercando di resistere ad un destino crudele.

“Madre Coraggio e i suoi figli” è un dramma che esplora la resilienza umana di fronte alla devastazione della guerra. La figura di Anna Fierling rappresenta sia la tenacia che la tragedia di coloro che cercano di sopravvivere in un mondo in costante conflitto. La narrazione sottolinea l’assurdità della guerra e l’impatto duraturo sulle vite umane, rendendo questo dramma una riflessione potente e rilevante sulla natura del conflitto e della sopravvivenza. La scenografia è minimalista ma estremamente efficace. Utilizzando pochi elementi scenici, riesce a evocare paesaggi devastati e ambienti claustrofobici, riflettendo lo stato d’animo dei personaggi. Le luci, giocano un ruolo cruciale.

La performance degli attori in “Madre Coraggio e i suoi figli” è stata eccezionale, con interpretazioni che hanno saputo cogliere le sfumature complesse dei personaggi di Bertolt Brecht. Bravissimi dunque i giovani interpreti del LEONLAB, progetto gestito dalle professoresse Chiara Masini, Livia Morescalchi e Lucia Manfredi :

Lorenzo Abrardi, Vittoria Ariani, Lorenzo Baldini, Arianna Bechelloni, Lucrezia Biliotti, Aurora Borchi, Noemi Brascugli, Niccolò Burresi, Martina Cabras, Alice Chiaradonna, Filippo Cocchi, Sofia Cresti, Alice Maria Dell’Anna, Alessandro Ferradini, Benedetta Fredducci, Niccolò Fredducci, Evelina Gerlini, Duccio Giannelli, Giada Gori, Ilaria Grasso, Rita Guasti, Edoardo Iacovo, Mirella Longo, Caterina Luca, Viola Mascritti, Giorgio Mazzi, Arturo Monasta, Claudio Moschillo, Sara Pancani, Samia Pelagatti, Elena Perini, Vera Pironti, Alessandro Pratesi, Noemi Raspanti, Emma Riga, Lorenzo Rossellini, Giulia Sapienza, Xin Yi Shi, Alessandro Soldi, Gilda Tarquini, Aurora Vanni, Selina Xiang, Duccio Ziliotto, Simone Zingoni, Valentina Zingoni.

Anna Firling (Madre Coraggio):

L’attrice protagonista ha mostrato una straordinaria padronanza del ruolo, trasmettendo la determinazione e la vulnerabilità di Anna. La sua presenza scenica ha reso palpabile il dolore e la resilienza del personaggio.

Burro e Eilif:

Gli attori che hanno interpretato i figli di Anna hanno dato vita a personaggi intensi e commoventi. Burro ha mostrato un forte conflitto interiore, mentre Eirif, ha rappresentato efficacemente il sacrificio militare e familiare.

Kattrin:

L’attrice che ha interpretato Kattrin ha offerto una performance toccante, culminata nella scena del tamburo finale che ha aggiunto un momento di grande impatto emotivo.

Il Tenente, Yvette, Il Cappellano e Il Cuoco:

Gli attori che hanno interpretato questi ruoli hanno aggiunto profondità e dinamismo alla narrazione, bilanciando ambizione, intelligenza scenica, saggezza e pragmatismo.

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