Lo scorso 10 maggio la galleria ha festeggiato l’inizio del suo terzo secolo di vita.

Ma da dove inizia la sua lunghissima storia?

Il museo venne istituito nel 1824 quando il governo volle destinare 57.000 sterline per l’acquisto di ben 38 dipinti della collezione del banchiere John Julius Angerstein, per poi esporli ed aprire la galleria al pubblico nel 10 maggio dello stesso anno. 

Il palazzo ad oggi non ha più la sua struttura originale, ma avendo ampliato sempre di più  la collezione ha subito diversi ampliamenti e modifiche.

Rispetto ad altri stati europei, il Regno Unito ha deciso più tardi di istituire una collezione nazionale d’arte aperta al pubblico. Ma comunque Londra rimase priva di un museo nazionale fino dopo la fine delle guerre napoleoniche. 

Oggi il museo composto da 66 gallerie divise in quattro aree principali all’interno della struttura e più di 2.300 dipinti in totale.

Come si svolgeranno i festeggiamenti per l’anniversario?

Nelle serate del 10 e 11 maggio sulla facciata del museo è stata proiettata una storia appositamente commissionata dalla National Gallery che ne ripercorre i 200 anni, rendendo alcune delle sue opere, realizzate da grandissimi artisti fra cui Caravaggio, Turner, Constable, Michelangelo, Rembrandt e Van Gogh.

I videomapping (tecnica di proiezione evoluta che trasforma qualsiasi superficie in un display sul quale visualizzare animazioni, immagini, video), della durata di otto minuti che coprono l’arte dal Duecento all’Ottocento e che negli ultimi 200 anni si sono evolute fino a formare una collezione che, per ampiezza e qualità, ha pochi rivali al mondo.

La National Gallery, in occasione dell’anniversario,ha organizzato anche un programma composto di moltissimi eventi. In una recente intervista, il direttore della galleria Gabriele Finaldi, ha stabilito che il costo degli eventi per l’anniversario comprese alcune ristrutturazioni in corso, si aggirasse attorno ai 95 milioni di sterline

Opere d’arte magnifiche in contesti diversi

Il primo tra questi è il “NG200: National Treasures“, un’iniziativa che porta 12 capolavori che si trovano nel museo, e in particolare sono dei veri e propri tesori nazionali in 12 luoghi del Regno Unito.

Opere d’arte come: “Venere e Marte” di Botticelli, “Gli ombrelli” di Pierre Auguste Renoir, “La cena in Emmaus” di Caravaggio e “La toilette di Venere” di Diego Velázquez.

Questa iniziativa garantisce che i dipinti siano prestati per un periodo compreso tra i due e i quattro mesi, mentre le ultime esposizioni si concluderanno il prossimo 10 settembre.

L’Italia è protagonista del bicentenario

Uno degli eventi in programma per i 200 anni  del museo è “The Last Caravaggio”, con l’opera “Martirio di Sant’Orsola” in trasferta da Napoli. Questa è un’opera realizzata del pittore nei primi anni del ‘600, ma fu attribuita a Caravaggio solo nel 1980, ma non finisce qui.

Infatti una delle mostre in programma l’anno prossimo è esclusivamente dedicata alla scuola di pittura senese, con la presenza di opere appartenenti ad artisti come: Duccio di Buoninsegna (1255-1319) , Simone Martini (1284-1344), Pietro e Ambrogio Lorenzetti (1280-1348/1290-1348).

Qual’è il futuro della National Gallery?

Il direttore Gabriele Finaldi, ha annunciato un piano di riassetto completo del museo, definendolo un’occasione “unica nel suo genere“. La nuova esposizione ad esempio, i 17 dipinti di Claude Monet della galleria saranno riuniti in un’unica sala, creando così una “mini-monografia” dell’artista in questione.

Un museo in evoluzione per accogliere più opere e visitatori

Con la riapertura dell’ala Sainsbury, che in questo momento è in fase di restauro, il numero di opere esposte vorrebbe aumentare. Questa evoluzione, che dovrebbe essere completata entro il 2030, darà spazio non solo per accogliere più opere, ma anche più visitatori. Oltre agli eventi e al riassetto della collezione, il museo ospiterà  un nuovo centro di ricerca e un rinnovato centro di apprendimento creativo.

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