Muore un ragazzo di 23 anni. L’ennesimo incidente sul lavoro di questo 2024. Originario di Arezzo il 23enne si trovava in un’autofficina di Montepulciano, in provincia di Siena, proveniente da una ditta esterna. La causa del decesso sembrerebbe essere un colpo al petto di un tubo caduto da un rimorchio. In suo soccorso sono arrivati vigili del fuoco, l’elisoccorso, le forze dell’ordine e il personale della prevenzione dell’igiene e della sicurezza dell’Asl. Purtroppo non c’è stato nulla da fare per il giovane.

Questo è il terzo grave incidente sul posto del lavoro dell’ultimo periodo. Sono passati solo pochi giorni dall’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi, conosciuta come Strage di Suviana, nel bolognese, che ha visto coinvolte 7 vittime e 5 feriti. Le cause dell’esplosione sono ancora sconosciute, ma dai racconti dei sopravvissuti sappiamo che l’esplosione non è stata improvvisa, bensì ci sono stati avvertimenti e rumori anormali. Gli stessi raccontano di un frastuono provenienti dai piani più bassi della struttura in cemento armato. Successivamente all’accaduto sono state trovate quantità molto alte di olio presenti nelle acque vicine alla centrale.

Altro incidente nella regione Toscana di grande importanza successivo al crollo del cantiere a Firenze in zona Rifredi che ha visto la morte di 5 operai e 3 feriti. Una delle travi portanti della struttura non ha lasciato scampo ai presenti. Il crollo è avvenuto nella mattinata del 16 febbraio.

Il 20 aprile ha visto invece la morte di un 23enne egiziono. Stritolato da un compattatore nel milanese, più precisamente a Cusago. Il ragazzo lavorava nella Convertini srl, una ditta di lavorazione dei rifiuto. Ancora incerto il modo in cui è avvenuto il decesso.

Domenica 21 aprile, alle Cartiere di Riva del Garda. Mentre stava lavorando, il braccio di un operaio 40enne è rimasto incastrato in un macchinario. Sul posto sono arrivati in pochi minuti i vigili del fuoco della zona, gli operatori del soccorso e le forze dell’ordine. Queste ultime hanno già iniziato ad indagare sulle cause dell’accaduto. Dopo aver ricevuto le prime cure sul posto, l’uomo è stata portato in elicottero all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Al giorno d’oggi, 23 aprile, i morti sul lavoro di questo 2024 ammontano a 119. Nel 2023 il numero supera il migliaio. È chiaro dunque che, nonostante varie leggi e regolazioni, la sicurezza sul posto di lavoro rimane ancora un tasto dolente. E per non parlare poi dei casi che hanno funestato questi ultimissimi giorni, come l’incidente a Casteldaccia (PA) che ha causato ben 5 vittime.

Nel 2008 è stato formulato il Testo Unico per la sicurezza sul lavoro. La legge 81/2008 racchiude in un singolo documento tutte le norme da seguire. L’ultimo aggiornamento risale a Novembre del 2023. Esso viene fatto studiare nelle scuole e a tutti gli individui prima di potergli permettere di lavorare in un corso obbligatorio.

Attualmente in Italia ci sono 4.540.634 milioni di aziende attive (fonte Istat 2021) a fronte di appena 3.500 Tecnici della prevenzione che si occupano di vigilanza in materia di sicurezza. Organici abbondantemente sottodimensionati, il cui incremento dovrebbe seguire il benchmarking dell’Unione europea che raccomanda un ispettore ogni diecimila lavoratori. La necessità è pertanto di migliorare la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali per essere in linea con l’approccio “zero vittime” (Vision Zero – Obiettivi della Commissione UE per il 2021-2027).

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