L’Italia è da sempre considerata una delle più importanti, se non la più importante nazione in campo operistico, infatti tramite grandissimi autori Claudio Monteverdi, Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi o Giacomo Puccini, abbiamo dato vita alla musica lirica, generando in questo modo un’arte che ha influenzato il corso della storia e che per secoli è stata la più apprezzata in ogni continente del mondo. Questa tradizione, che risulta essere così importante per la nostra nazione, non deve essere dimenticata, come sa bene il Teatro Maggio Musicale Fiorentino che, attraverso varie agevolazioni, promuove quest’anno un teatro accessibile a tutti e in cui chiunque si può divertire in base ai propri gusti.
Il divertimento arriva anche con dei veri e propri capolavori comici, come accade con il Don Pasquale, un’opera buffa di Gaetano Donizetti, celebre operista e musicista bergamasco vissuto tra il 1797 e il 1848, la cui arte va considerata come il culmine della musica italiana nel suo momento di passaggio tra il primo romanticismo di Gioacchino Rossini a quelllo maturo di Giuseppe Verdi. Tra le sue circa 70 opere vi sono molti capolavori tra cui: Anna Bolena, L’elisir d’amore, Lucrezia Borgia, Lucia di Lammermoor, La favorita, La figlia del reggimento e Don Pasquale; opere che contengono alcune tra le pagine più belle e travolgenti del repertorio lirico di tutti i tempi e proprio il Don Pasquale andrà in scena al Teatro Maggio Musicale Fiorentino a partire da stasera con cinque rappresentazioni: 15, 19 e 23 marzo 2024 alle ore 20:00 e il 17 e 24 marzo alle ore 15:30.
Quest’opera rappresenta un punto di svolta per la lirica italiana: infatti fu la prima opera buffa in cui il recitativo secco, ossia la pura recitazione sillabica accompagnato da pochi strumenti, viene completamente sostituita dal recitativo accompagnato, in cui talvolta si utilizza gran parte, se non tutta, l’orchestra.
Donizetti, ormai giunto al culmine della sua carriera decise di comporre il Don Pasquale subito dopo la lettura del vecchio libretto di Angelo Anelli per il Ser Marcantonio di Stefano Pavesi. La storia vuole che l’opera sia stata composta in soli undici giorni, ma è molto più probabile che in questo periodo siano state composte solo le linee vocali e che successivamente sia stata scritta l’orchestrazione. La prima rappresentazione assoluta dell’opera avvenne con successo nella Salle Ventadour del Theatre Italien di Parigi il 3 gennaio 1843 con un cast eccezionale formato da Giulia Grisi (Norina),Luigi Lablache (Don Pasquale), Antonio Tamburini (Malatesta), Mario (Ernesto) e Federico (Notaio) Lablache, alla presenza del compositore. Successivamente al Teatro alla Scala di Milano avvenne la prima esecuzione italiana, il 17 aprile successivo diretta da Eugenio Cavallini con Achille De Bassini.
L’opera è divisa in tre atti, si svolge a Roma agli inizi del XIX secolo e tratta della storia di Don Pasquale, un uomo ormai anziano e ricco, profondamente arrabbiato con suo nipote Ernesto, suo futuro erede, che vorrebbe sposato con una ricca e nobile zitella. Ernesto è però innamorato di Norina, una giovane vedova di condizioni modeste, allora Don Pasquale, adirato da tutto ciò, decide di diseredare il nipote sposandosi egli stesso. A riguardo chiede consiglio al dottor Malatesta, grande amico di Ernesto, che inizia in segreto ad escogitare un piano per aiutare l’amico in difficoltà. L’opera si sviluppa per i tre atti con divertenti intrecci e inganni che porteranno inizialmente Don Pasquale ad un finto matrimonio con Norina, la quale, comportandosi in maniera ignobile e svergognata, riesce a farsi odiare dal suo finto marito, fin quando non viene rivelato l’inganno e Don Pasquale, felice di essersi liberato di quella piaga, concede la sua benedizione ad Ernesto e Norina.
Lo spettacolo è proposto nell’ ormai celebre, allestimento di Jonathan Miller, ripreso da Stefania Grazioli , un allestimento molto amato fin da subito dal pubblico e dalla critica, che è stato ripreso e messo riproposto in diversi teatri europei: una grande casa di bambole in cui si svolgeranno tutte le disavventure dei protagonisti dell’opera. Sul podio il maestro Daniele Gatti, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio, che per la prima volta si trova ad affrontare questo importante titolo restando fedele alle origini dell’opera e mettendone in risalto il linguaggio rossiniano. Sul palcoscenico Marco Filippo Romano interpreterà protagonista della vicenda, Don Pasquale, zio di Ernesto interpretato da Yijie Shi, affiancato da Sara Blanch, la sua amata Norina. Markus Werba, che torna al Maggio dopo le recite del Don Giovanni e Falstaff nell’ambito dell’85° Festival del Maggio, veste i panni del Dottor Malatesta; Oronzo d’Urso, talento dell’Accademia del Maggio, è invece il notaro. Chiudono il cast come Tre voci soliste: Valeriia Matrosova e Massimiliano Esposito, e Carlo Cigni. Il Cast cambierà in occasione della rappresentazione del 23 marzo, che vedrà come protagonisti i giovani talenti dell’Accademia del Maggio, infatti le parti di Norina, del Dottor Malatesta e di Ernesto saranno interpretate rispettivamente da Nikoletta Hertsak, Matteo Mancini e Lorenzo Martelli. In questo allestimento del Maggio Musicale Fiorentino le scene sono di Isabella Bywater, i costumi di Jvan Morandi e le luci di Emanuele Agliati; in conclusione il maestro del Coro del Maggio Lorenzo Fratini.
L’opera ha una durata complessiva di circa 3 ore (2 ore e 30 più intervallo) in cui in sala prevarrà il divertimento e la leggerezza; la messa in scena del 15 marzo 2024 sarà trasmessa in diretta su Rai Radio 3.