“Prego che la sua anima possa riposare in pace. Che il paradiso sia il mondo gioioso che aveva immaginato”.
Con queste parole Eiichiro Oda, creatore di una delle serie di manga e anime con più successo di sempre, One Piece, ricorda il suo eroe e maestro ideale, Akira Toriyama, morto improvvisamente il 1° marzo 2024 a Tokyo, all’età di 68 anni per un ematoma subdurale acuto, un tipo di emorragia al cervello. La notizia della sua morte è arrivata soltanto l’8 marzo, diversi giorni dopo, diffusa in un comunicato dalla casa editrice e del suo studio di produzione (Bird Studio). Questo ritardo nel comunicare il decesso è una pratica molto diffusa in Giappone per i personaggi pubblici e viene fatto per far svolgere i funerali in forma privata e per rispetto nei confronti del dolore e della privacy dei familiari. L’autore stava lavorando a diversi progetti, tra cui Dragon Ball Daima, film prodotto con Toei Animation e in uscita nell’autunno 2024 quando la serie Dragon Ball festeggerà quarant’anni dalla nascita.
Akira Toriyama è stato uno dei mangaka (ovvero scrittori di manga), più influenti della storia dei fumetti giapponesi, ma non solo. Le sue opere sia cartacee che virtuali sono arrivate dovunque portando felicità a bambini, ragazzi e adulti di tutto il mondo e, soprattutto con Dragon Ball, sono riuscite a radicarsi nelle diverse società, contribuendo a diffondere la cultura pop giapponese, anime e manga. Basti pensare all’ Onda Energetica, la mossa più famosa di Goku, protagonista di Dragon Ball: tutti l’abbiamo vista e in molti sia grandi che piccini l’hanno provata ad imitare almeno una volta.
L’autore ha sempre avuto un rapporto difficile con tutta la fama accumulata grazie alle sue opere, sia perché non riusciva a spiegarne il successo, sia perché era di carattere difficile, timido e riservato, non amante delle apparizioni in pubblico. Questo suo temperamento lo si nota anche durante la sua vita privata. Infatti, l’autore, nato a Nagoya nel 1955, durante l’infanzia non ha molti amici: passa il tempo a disegnare, sta a contatto con la natura, gli animali, gli piacciono auto, aerei e i mezzi di trasporto in generale da cui prenderà spunto per le sue opere, come si può notare egregiamente nella sua opera “Arale”. È un grande appassionato del mangaka Osamu Tezuka e anche del cartone Disney La Carica dei 101, su cui realizza diverse illustrazioni vincendo così un premio. Successivamente si trasferisce a Tokyo e studia per diventare disegnatore industriale. Però il disegno industriale gli va stretto e grazie al suo futuro editore, Kazuhiko Torishima, inizia nel 1978 la sua carriera da mangaka, lavorando per la massima rivista del tempo, la Shonen Jump.
Tra gli anni ’80 e ’90 realizza le sue due opere più importanti. Prima realizza la serie comica Dr. Slump e Arale (1979-1984), incentrata sulla vita quotidiana di uno scienziato svitato e di una buffa bambina robot, poi realizza il suo grande capolavoro: Dragon Ball (1984-1995), serie che narra le avventure e la vita di Son Goku, che si allena nelle arti marziali ed esplora il mondo alla ricerca di sette sfere magiche, affrontando numerosi rivali come il famoso Freezer e molti altri. Per realizzarlo Toriyama si ispira al Viaggio in Occidente, uno dei grandi classici della letteratura cinese, e a Jackie Chan e per questo tutt’oggi è uno dei pochi autori giapponesi realmente apprezzati in Cina, visto come simbolo di unione culturale tra Cina e Giappone, nonostante tutti gli attriti storici trai due paesi. Dragon Ball però è la fonte della fama globale di Toriyama: la serie manga ad oggi ha venduto più di 260 milioni di copie in tutto il mondo a cui si sommano i tantissimi sequel, spin-off, film e videogiochi creati negli anni e che saranno creati in futuro. Pensate che la serie diventa talmente famosa che Toriyama, non solo cambia casa per ritirarsi in un luogo più solitario e lontano dai riflettori, ma arriva quasi a “odiarla” perché desidera terminarla, ma l’editore non gli dà il permesso, visto il grande successo.
Sempre tra gli anni ’80 e ’90, Toriyama inizia la sua carriera nel mondo videoludico, lavorando come graphic designer per diversi videogiochi in collaborazione con molti altri artisti. Importante è la nascita di Dragon Quest (1984), gioco che narra dell’eterna lotta tra l’eroe controllato dal giocatore e il malvagio re dei demoni che vuole assoggettare il mondo. Dopo Dragon Ball, Toriyama realizza altri piccoli gioiellini come Sand Land (2000), storia di un gruppo di demoni e di un vecchio sceriffo umano che viaggiano insieme in un mondo afflitto dalla siccità e dalla guerra, e poi Nekomajin (2013), storia che narra le avventure dei nekomajin, gatti dai poteri eccezionali.
Dunque, Toriyama con le sue opere immortali è riuscito ad influenzare buona parte dei mangaka degli ultimi trent’anni, contribuendo a rivoluzionare il mondo del fumetto e dell’animazione giapponesi espandendone enormemente il mercato e la cultura in tutto il globo, Italia compresa. Il segreto del grande successo dell’autore è stato sicuramente il suo spirito giocoso, allegro e bambinesco, la sua volontà di creare opere leggere, che riuscissero davvero a portare lo spettatore in un altro mondo. Ma i suoi lavori non sono solo umoristici, anzi, sono diversi i temi da lui trattati. Per esempio, abbiamo l’avventura, la curiosità per il mondo, l’ingenuità, i sogni e l’innocenza tipici dei bambini, che molto spesso sono i protagonisti delle sue produzioni. I bambini però non sono gli unici personaggi, ci sono anche cacciatori, criminali, poliziotti mafiosi, samurai, serial killers, ma, sempre grazie all’umorismo, riesce a mettere in luce i difetti di tutti loro, facendo capire che il vero adulto per esser tale non deve avere armi, denaro, forza fisica, ma rispetto, amore, coraggio e mantenere il bambino che è in lui. Tutto ciò Toriyama lo ha trasmesso con la sua grafica inconfondibile, comica, satirica e spigolosa.
In Dragon Ball c’è un percorso che si estende al di sopra delle nuvole e che si snoda per chilometri e chilometri: la Via Del Serpente. Dopo averla percorsa si arriva al Palazzo del Re Enma dove viene deciso il destino delle anime: Inferno o Paradiso. Ebbene, speriamo che questo sia il Paradiso in cui Akira Toriyama stia riposando.