Il 27 gennaio 2024 un cavallo è stato trovato morto, abbandonato a bordo strada in viale Regione Siciliana a Palermo, portando subito il pensiero alle corse clandestine.

Diversi residenti avevano notato vari calessi che, dopo la riapertura del ponte di Corleone, avevano ricominciato ad “allenarsi”. Pare che la mattina stessa all’alba, ci sia stata una gara e che il cavallo, lanciato al galoppo, sia morto.

Più volte è capitato che animali utilizzati per le gare clandestine fossero dopati; in questo caso è probabile che il cuore dell’animale non abbia retto e dopo la sua morte, sia stato abbandonato sul ciglio della strada. Il ritrovamento di cavalli morti e abbandonati per strada in questa zona non è una novità. Era accaduto già nel 2015, proprio in viale Regione Siciliana e nel 2019 sulla strada che da Palermo porta a Torretta e che si dirama dallo stesso viale. Ad aggravare la situazione è il fatto che Viale regione siciliana è priva di telecamere pertanto sarà quasi impossibile stabilire la verità della faccenda.

Ciò che provoca perplessità sono le parole di Rosalia Pennino, assessore del Comune di Palermo: Stando al rapporto dell’Asp, avvertita dalla Polizia municipale, il cavallo trovato morto in viale Regione Siciliana sarebbe deceduto a seguito di un trauma dopo l’impatto con un veicolo. Il cavallo, regolarmente registrato con microchip, trainava un carro e la morte non sarebbe, dunque, da collegare a una corsa clandestina, così come nessuna segnalazione su tale attività illegale è pervenuta al Comando dei vigili. Da parte dell’amministrazione resta lo sgomento per la triste fine dell’animale e il Comune continuerà a seguire gli eventuali sviluppi sulla vicenda. Queste le notizie ufficiali.

Questa affermazione ha suscitato molti sospetti: perché lasciare la carcassa dell’animale sul ciglio della strada? Sia il conducente dell’automobile che il vetturino si sarebbero immediatamente dileguati dopo l’impatto, stando alle dichiarazioni. Se tutto si fosse svolto sotto la luce del sole, sarebbero stati chiamati i soccorsi e denunciato chi lo ha investito, questo è il pensiero comune tra molti. 

Non si ha nessuna notizia, invece, sul mezzo che avrebbe impattato o soprattutto se vi sono testimoni antecedenti all’arrivo della polizia municipale, che avrebbero avvalorato questa tesi. Sempre in merito alla dichiarazione dell’Assessore, il fatto che il cavallo avesse un microchip non significa nulla se con tale evidenza si volesse tentare di sminuire l’ipotesi di un allenamento o una corsa clandestina.

Il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia ha annunciato la creazione di un pool di quattro magistrati specializzati nel contrastare questo tipo di reati.

E’ lo stesso procuratore ad elencare altre varie effrazioni di questo genere commesse sempre a Palermo, come per esempio: lo sfruttamento dei cavalli a trainare carrozze anche nelle ore più calde dei mesi estivi, le corse clandestine di cavalli, i combattimenti clandestini tra cani o altri animali sui quali si innestano le scommesse di certa delinquenza periferica, la macellazione clandestina, il commercio illegale di animali da compagnia, per non parlare dei singoli episodi efferati come quello del cane dato alle fiamme in pieno centro cittadino.

Questo gruppo è stato formato non solo per il contrasto ma anche per la prevenzione di questi reati, coordinato dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni, si impegnerà a lavorare anche in collaborazione con gli organismi istituzionali, a iniziare dalla Prefettura e dal Garante Regionale dei diritti degli Animali.

Le magistrate scelte sono quattro donne: Clio Di Guardo, Giulia Falchi, Maria Forti e Federica Scuderi. Si spera che con questo pool si riesca quantomeno a ridurre la frequenza con cui questi tristi eventi si verificano, specialmente nella zona di Palermo.

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