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Tagliati i fondi per curare i DCA, ma poi il governo (per fortuna) ci ripensa. Ma per le associazioni degli studenti non è sufficiente


I disturbi alimentari, conosciuti con l’acronimo di DCA, sono tra le maggiori cause di morte tra i giovani, esattamente al secondo posto dopo quelle per incidenti stradali. Dopo l’arrivo del Covid, le richieste di aiuto sono aumentate del 50% e nel 2020 sono state 3.000 le morti anche a causa di mancanza di assistenza sanitaria, che giustamente si è concentrata nell’emergenza pandemica.
Nonostante la situazione in Italia sia tra le più complesse, il Governo, per quanto riguarda la salute pubblica, aveva deciso attraverso la legge di bilancio 2024, di tagliare i fondi di 25 milioni di euro che avrebbero sostenuto l’apertura di ambulatori dedicati a curare questi disturbi.
Nel biennio 2022-23 si erano fatti dei progressi a carico politico: si era constatata già la presenza del Fondo presso il Ministero della salute per contrastare i disturbi della nutrizione, dei fondi a sostegno delle famiglie e delle aree apposite per la cura dei pazienti, poi, dal Governo Meloni, erano stati eliminati. Ogni anno 4mila persone muoiono per i DCA, eppure sembra che questa situazione venga ignorata.
A causa del Fondo tagliato, in questo biennio 2023-24, non sarà possibile assumere diversi professionisti competenti in materia: psicologi, psichiatri, nutrizionisti, infermieri. Precedentemente si era giunti ad un numero complessivo di 780 figure professionali.

Cosa sarebbe potuto accadere il 31 Ottobre 2024?
Il prossimo 31 Ottobre gli ambulatori specializzati avrebbero dovutochiudere, così facendo, non ci sarebbe stata la possibilità di individuare nuovi casi. I pazienti che erano già stati presi in carico, sarebbero rimasti soli e avrebbero cercato di affidarsi alle rimanenti strutture disponibili aperte su tutto il territorio italiano.
Una possibile mossa per evitare una cosa del genere, avrebbe potuto essere la creazione di un decreto legge per stanziare i Fondi, oppure far sì che i casi di disturbi alimentari vengano riconosciuti ed inseriti nel LEA (Livelli essenziali di assistenza), cosicché il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), sia tenuto ad offrire prestazioni e servizi anche a questa cerchia di persone. Il governo, attraverso il ministro della salute Orazio Schillaci per il momento ha scelto la strada del rifinanziamento attraverso un emendamento al decreto Milleproroghe, aggiungendo inoltre che con l’aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) i pazienti potranno ricevere ulteriori prestazioni ambulatoriali in esenzione. Bene certo, ma non è sufficiente, tanto è vero che in questi giorni le proteste di varie associazioni, studentesche e non solo, non si sono affatto placate.

Il rifinanziamento del fondo

L’importanza degli ambulatori specializzati.
Nel nostro paese, è molto importante la presenza di queste strutture, perché i disturbi alimentari (anoressia, bulimia, ecc.) vengono definiti dallo psichiatra Leonardo Mendolicchio come patologie oncologiche molto complesse poiché riguardano la psiche ed il corpo. In Italia ogni giorno crescono sempre di più questi disturbi, si stima che in media riguardino gli adolescenti tra i 14 ed i 25 anni, ma studi e ricerche più approfondite hanno dichiarato che ne soffrono anche gli under 13 e gli over 30, anche se in minoranza. Questi DCA sono argomenti non totalmente scoperti, di cui gli specialisti stanno conoscendo di più ogni giorno. Avere a disposizione questi medici che possiedono gli strumenti adeguati, è fondamentale per riuscire a riconoscere ed affrontare la complessità di tale argomento.

Adesso però molte famiglie sono in allarme e temono che i pazienti malati di disturbi alimentari possano sentirsi abbandonati.

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