Grazie alla tecnologia avanzata della ricostruzione 3D, il Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze riporta in vita all’interno della mostra Arsinoe 3D, lo scavo archeologico di un sito dell’Egitto greco-romano.Questo scavo è stato condotto nell’inverno fra il 1964 e il 1965 nel sito dell’antica Arsinoe dall’Istituto Papirologico “Girolamo Vitelli” dell’Università di Firenze.
Arsinoe è la denominazione del capoluogo del nomos Arsinoites, l’attuale Fayyum, Egitto. Questa città ha alle spalle una storia che va dall’età faraonica a quella araba, dopo di che scomparve.
Nell’Ottocento l’area archeologica si estendeva per circa 4 km2 a nord dell’abitato moderno ed era costituita da numerosi cumuli di detriti. Con il passare del tempo la sua superficie andò piano piano a ridursi.Quando l’Istituto Papirologico ottenne la concessione di scavo, in seguito alla richiesta del direttore dell’Istituto in quegli anni Vittorio Bartoletti, l’area occupata dalle rovine si era ridotta a meno della metà.Da questi scavi sono emerse rovine di terme, acquedotti con resti di tubature cilindriche in terracotta e di una cisterna, risalenti all’età romana.Ma non solo, infatti è stato ritrovato anche un’iscrizione su dei blocchi di arenaria in cui si nominava un teatro.
Su alcune colonne invece, furono trovati nomi di sovrani dalla XII alla XX dinastia, ma non fu trovata traccia di alcun tempio.
Il sito era stato suddiviso in quattro settori, e in questo caso si trattò di uno scavo volto a indagare l’ultimo settore superstite di questa importante città.Negli ultimi tempi tecniche di ricostruzione digitale applicate al materiale dell’archivio dell’Istituto come foto, mappe, rilievi. Questi materiali permettono ai visitatori della mostra presente nel Museo di Antropologia ed Etnologia di Firenze di esplorare virtualmente l’area di scavo. Inoltre questi reperti permettono di comprendere il lavoro condotto dagli archeologi e i risultati prodotti dagli scavi.
L’esposizione presenta reperti originali, le ricostruzioni digitali della missione archeologica e alcuni papiri dell’importante collezione dell’Istituto sono utili a far luce su molti aspetti della vita quotidiana degli abitanti dell’Egitto dell’età greco-romana.
Inoltre video proiezioni, schermi interattivi e modelli 3D, permetteranno al visitatore di avere una sensazione immersiva all’interno del sito e di toccare con mano riproduzioni e stampe 3D a grandezza naturale di una selezione dei reperti esposti.
La mostra è a cura di Francesca Maltomini (direttrice dell’Istituto Papirologico Girolamo Vitelli e docente di Papirologia presso l’Università di Firenze) e Sandro Parrinello (docente presso L’Università di Firenze).
La mostra sarà visitabile fino al 15 maggio presso lo stesso museo.