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Buon compleanno Tigre: la strepitosa carriera di Tiger Woods

Compie 48 anni Tiger Woods, da molti considerato il miglior golfista di tutti i tempi

Eldrick Tront Woods, meglio conosciuto come Tiger Woods, è nato il 30 dicembre 1975 a Cypress (California) da padre afroamericano, Earl e mamma thailandese, Kultida. Soprannominato “Tiger” dal padre, iniziò a giocare a golf in tenerissima età e ben presto venne ritenuto una sorta di bambino prodigio della specialità.

Nel 1990, a soli quindici anni, fu il più giovane golfista a vincere i Campionati nazionali juniores, successo ribadito anche nei due anni seguenti. Dopo aver conquistato consecutivamente tre titoli di campione statunitense del circuito dilettanti (1994, 1995 e 1996), divenne professionista, aggiudicandosi già al primo anno due tornei del circuito.

Una carriera fitta di record

Universalmente riconosciuto come il miglior golfista dell’era moderna, nella sua carriera pluri-ventennale ha vinto 110 tornei professionistici, di cui 15 Major, che ne fanno il giocatore più titolato della storia; ha mantenuto la prima posizione del ranking mondiale OWGR (Official World Golf Ranking) per un totale di 683 settimane, di cui 281 consecutive (dal 12 giugno 2005 al 30 ottobre 2010); detiene anche il record di maggior numero di settimane di presenza nella World Top 10, con 860 settimane.

Tiger Woods è l’unico golfista ad aver vinto tutti e quattro i tornei major (il Masters di Augusta, il PGA Championship, lo U.S. Open e il British Open) nell’arco di un singolo anno (a cavallo tra il 2000 e il 2001). Questa impresa è stata denominata “Tiger Slam”, e non “Grand Slam” perché non è stata compiuta nello stesso anno solare. Resta comunque l’unico golfista nella storia di questo sport ad aver conseguito questo “filotto” di successi.

Vincitore di 15 tornei major (5 Masters, 4 PGA Championship, 3 U.S. Open e 3 British Open), ha segnato indelebilmente la storia di questo sport, portandolo sotto la luce dei riflettori dopo anni in cui mancava una figura così dominante e carismatica.

Tra i tanti momenti passati alla storia del golf, gli appassionati ricordano sicuramente l’incredibile approccio imbucato alla 16 dell’ultimo giro dei Masters 2005, le 20 hole-in-one realizzate nel corso della sua carriera e la vittoria dopo una buca di spareggio contro Rocco Mediate agli U.S. Open del 2008 alla fine dei quattro giri giocati con una frattura alla tibia ed un legamento del ginocchio che verrà ricostruito pochi giorni dopo.

Tiger Woods detiene l’incredibile numero di 54 vittorie e solo 4 sconfitte nei tornei in cui era in testa dopo i tre giri, record che ha alimentato il mito dell’imbattibile “Sunday Tiger Woods”, immancabilmente vestito in maglietta rossa e pantaloni neri la domenica del giro finale (la madre gli tramandò questa piccola superstizione sin da bambino).

Detiene in tutti e 4 i tornei Major il record per minor numero di colpi, è insieme a Jack Nicklaus l’unico giocatore ad essersi aggiudicato per tre volte il “Career Grand Slam” e l’unico golfista nella storia ad aver vinto più di un torneo Major per 2 anni consecutivi (2005-2006).

Woods ha vinto i Masters nel 1997 a 21 anni e 3 mesi risultando il più giovane vincitore nella storia del torneo (record oggi appartenente al connazionale Jordan Spieth).

Nel 2014 è diventato il primo sportivo al mondo ad aver superato un miliardo di dollari di guadagni tra vittorie e sponsor. È stato successivamente superato da Michael Jordan e il suo patrimonio è stimato in 1.8 miliardi di dollari al 2023, il che lo rende il secondo sportivo più pagato di sempre.

Gran parte dei suoi immensi guadagni deriva dalla sponsorizzazione di marchi famosi. Fra i tanti contratti milionari i più importanti sono quello con l’azienda americana di abbigliamento sportivo Nike, che lo segue sin dal 1996, e quello con la bevanda Gatorade del gruppo PepsiCo.

Nel 2019 il presidente statunitense Donald Trump lo ha insignito della Medaglia Presidenziale della Libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti d’America.

Gli scandali e il grande ritorno

Il 27 novembre 2009 Tiger Woods è rimasto ferito in un incidente automobilistico in Florida, ricoverato in ospedale e dimesso poche ore dopo. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica perché la ricostruzione dei fatti presentava alcuni dettagli che gli investigatori hanno definito “oscuri” e diversi giornali avevano avanzato il sospetto che Woods fosse stato aggredito dalla moglie, la modella svedese Elin Nordegren, in seguito alla scoperta di diversi tradimenti da parte del marito. A causa di questo scandalo, all’apice della sua carriera professionistica, il 12 dicembre 2009 Woods annunciò il ritiro a tempo indeterminato dalle competizioni. Il ritiro si è interrotto il 9 aprile 2010, con la sua partecipazione ai Masters; Tiger ha ritrovato però la forma migliore verso la fine del 2011 ed è ritornato alla vittoria in Florida dopo quasi due anni di digiuno il 4 dicembre 2011, raggiungendo di nuovo la prima posizione del World Ranking nel Marzo 2013, e vincendo il PGA Tour player of the year per l’undicesima volta.

Il 29 maggio 2017, mentre si trovava a Jupiter, venne prima arrestato e poi rilasciato su cauzione per guida in stato di ebbrezza. Woods dichiarò che la sua alterazione psicofisica era dovuta ad una reazione causata da un mix di medicinali prescrittigli da un medico, e non ad un abuso di sostanze alcoliche; la versione verrà poi confermata anche dalla polizia, che ha rivelato che la condizione del golfista era causata dall’assunzione di alprazolam, un farmaco ansiolitico, e da vari antidolorifici che Woods era costretto ad assumere a seguito di alcuni interventi chirurgici subiti alla schiena.

Nel 2019, l’edizione numero 83 dei Masters ha fatto ritrovare al mondo del golf il fenomeno che mancava da 14 anni. Il 14 aprile di quell’anno, infatti, Tiger Woods ha trionfato ad Augusta, conquistando l’ottantunesimo successo nel PGA, il circuito professionistico statunitense, il quindicesimo torneo del Grande Slam (l’ultimo nel 2008) e il quinto Masters (il primo nel 1997) della sua carriera.

Tiger definì il trionfo come “una delle vittorie più importanti e difficili della mia carriera, bellissima ed emozionante”. Alla fine della competizione, come da tradizione, Woods ha ricevuto la Green Jacket – il simbolo del torneo – dal vincitore della precedente edizione, Patrick Reed.

Tiger Woods era praticamente sparito dal radar professionistico da quasi 6 anni. Dal 2014 tre interventi chirurgici avevano fatto sfumare il ritorno sui green del golf che conta. Ritrovata la forma fisica con la partecipazione al Farmer Insurance Open di San Diego nel gennaio 2018, era tornato a vincere nel circuito PGA nel settembre 2018 ad Atlanta. Ma il suo vero ritorno l’ha portato a termine proprio nel Tempio di Augusta.

Gli ultimi anni

Il 23 febbraio 2021 Tiger Woods è rimasto coinvolto in un gravissimo incidente d’auto a Los Angeles e ha subito numerose fratture alle gambe, rischiando addirittura l’amputazione.

Dopo aver subito 9 interventi chirurgici è inizialmente ritornato alle competizioni nell’aprile 2022 al Masters di Augusta ma, nell’aprile di quest’anno, ha subito l’ennesima operazione alla caviglia destra, necessaria per curare i postumi dell’incidente, ed è stato costretto ad un ulteriore lungo periodo di stop.

Lo scorso 30 novembre è tornato nuovamente a calcare il green nell’Hero World Challenge, alle Bahamas.

L’ex-numero uno del mondo è sembrato ancora lontano dalla miglior forma e alla fine della prima giornata del torneo ha dichiarato: “Sono stato titubante. Fisicamente sapevo che sarebbe andato tutto bene, ma mi sono sentito molto arrugginito mentalmente. Ho chiuso questa giornata con il corpo dolorante. Ho male a una gamba, alla schiena, al collo, soltanto per aver colpito la palla. La velocità e l’intensità di un torneo sono ovviamente diverse rispetto a quelle di un semplice allenamento”.

“D’ora in poi – ha aggiunto – l’obiettivo è quello di disputare un torneo al mese. Adoro competere e, quando arriverà il momento in cui capirò che non sarò più in grado di vincere, mi farò da parte”.

Tutti si domandano se, prima di ritirarsi definitivamente, il vecchio campione riuscirà a coronare il suo più grande desiderio: battere il record di 18 Major vinti, appartenente a Jack Nicklaus. L’impresa appare oltremodo ardua ma, come si suol dire, sognare non costa nulla…

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