Una tragedia ha scosso la provincia di Torino due giorni fa quando cinque operai sono morti in un incidente ferroviario avvenuto nei pressi dei binari della città. L’incidente si è verificato nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 agosto a Brandizzo, dove un gruppo di operai, della ditta appaltatrice Si.gi.fer di Borgo Vercelli, stava effettuando lavori di manutenzione sui binari nella zona industriale di Torino: dovevano sostituire sette metri di rotaie non lontano dalla stazione, quando sono stati travolti da un treno di undici vagoni vuoti proveniente da Alessandria che viaggiava a cento chilometri orari. Le vittime che hanno perso la vita nell’impatto sono cinque, che erano un altro operaio e l’addetto RFI (Rete Ferroviaria Italiana) presenti al momento dell’incidente sono rimasti illesi. I due sopravvissuti allo scontro sono attualmente indagati dalla procura che non ha escluso la possibilità di un reato di omicidio e disastro.
Secondo le prime indagini delle autorità locali, sembra che un tragico errore di comunicazione tra i responsabili della ditta e quelli della rete ferroviaria italiana sia stato il fattore chiave che ha portato a questa tragedia. Non capita raramente che siano necessari degli interventi di manutenzione nelle ferrovie statali: quando succede i responsabili della ditta d’appalto richiedono un permesso al RFI per permettere lo svolgimento dei lavoro in sicurezza. L’RFI individua il momento più favorevole per l’interruzione del transito dei treni sul tratto interessato ai lavori e concede il nulla osta ovvero il via libera ai lavori. In tal modo si evita il transito di qualsiasi treno e la messa in sicurezza dei lavoratori. Sembra invece in quanto successo a Brandizzo il treno avesse il via libera per passare sul binario in manutenzione.
Questo tragico evento ha sollevato molte domande riguardo alla mancanza di protocolli adeguati di sicurezza sul lavoro in questo settore critico. Le autorità locali, insieme alle forze dell’ordine e alle autorità ferroviarie, stanno collaborando per condurre un’indagine approfondita sull’incidente. Sono stati interpellati testimoni oculari e verranno esaminati i registri di comunicazione tra i lavoratori sul campo e i dispatcher ferroviari per comprendere meglio le circostanze che hanno portato a questa tragedia. Secondo una ricostruzione iniziale si potrebbe pensare che gli operai non non dovessero trovarsi in quel binario. Le autorità stanno cercando di accertare se effettivamente avessero ricevuto il nulla osta, come sostengono anche gli operai sopravvissuti, o, se in caso contrario, per quale motivo si trovassero in quel momento su quel binario. Sembra infatti che nella stazione di Brandizzo, la quale comprende solo due binari, fossero già in atto altri lavori sul binario numero due, dove la circolazione dei treni era già stata sospesa a partire dalle undici di sera.
Le famiglie delle vittime sono state profondamente colpite da questa perdita inspiegabile e dolorosa. La comunità locale ha risposto con una grande solidarietà, offrendo il proprio sostegno alle famiglie colpite. Numerose organizzazioni sindacali e attivisti per la sicurezza sul lavoro hanno espresso la loro preoccupazione per la mancanza di misure di sicurezza adeguate nei luoghi di lavoro ferroviari e stanno chiedendo un’indagine completa per garantire che tragedie come questa non si ripetano in futuro.
Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha dichiarato un giorno di lutto cittadino in onore delle vittime, mentre le autorità stanno lavorando per garantire che i protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro ferroviari siano rivisti e migliorati per prevenire incidenti simili.
Non è mancata la parola del presidente Sergio Mattarella sull’accaduto, che al convegno ‘Il sogno europeista è nato qui. Una sfida da completare’ a Torre Pellice, in provincia di Torino ha aperto l’intervento proprio sul tragico incidente avvenuto. “Ringrazio il sindaco di Torre Pellice per aver invitato tutti i presenti a un minuto di raccoglimento per il dolore per la morte dei cinque lavoratori di questa notte”, ha aggiunto, ricordando “quanto sia importante la tutela del lavoro e della sua sicurezza. Tutti quanti, abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza.”.