L’Erasmus +, meglio conosciuto come semplicemente Erasmus, è il programma dell’Unione Europea nel campo dell’istruzione, della gioventù e dello sport per gli anni 2021-2027. In continuità con gli anni precedenti si propone di incrementare l’istruzione sia formale che informale degli studenti per prepararli a vivere in una società sempre più fluida, dinamica e cosmopolita. 

Il programma Erasmus è stato istituito il 15 giugno 1987, anche se l’idea era stata abbozzata già una ventina di anni prima da Sofia Corradi, pedagogista italiana e consulente scientifico della Conferenza permanente dei rettori delle università italiane, che progettò la possibilità di creare uno scambio internazionale di studenti. Parecchio tempo dopo il progetto iniziò ad assumere una forma più concreta, quando il presidente francese François Mitterrand decise di appoggiare il progetto proposto dall’associazione studentesca EGEE, poi rinominata AGEE, che era stata fondata da Franck Biancardi. Infine si avviò una collaborazione tra l’EGEE e la Commissione Europea, rappresentata dal suo Direttore di “Cultura e Istruzione” Domenico Lenarduzzi, che ha portato alla nascita del programma.

Dal 2007 è diventato parte del Programma di apprendimento permanente, un insieme di programmi tutti finalizzati a diversi settori della scuola con lo scopo di rispettare gli articoli 149 e 150 del Trattato di Roma, che stabiliscono la responsabilità dell’Unione Europea nel campo dell’istruzione e dell’educazione. Nel 2014 il programma ha cambiato nome in Erasmus + per espandere il settore di cui si occupa a quello dell’istruzione, della gioventù e dello sport, com’è ancora oggi. Soprattutto negli ultimi anni il progetto si è impegnato anche a sviluppare diversi temi fondamentali quali l’inclusione sociale, la sostenibilità ambientale, la transizione verso il digitale e la promozione della partecipazione alla vita democratica.

Come pubblicato sul sito ufficiale, gli obiettivi dell’Erasmus + sono: 

  • “ Promuovere la mobilità degli individui e dei gruppi a fini di apprendimento e la collaborazione, la qualità, l’inclusione e l’equità, l’eccellenza, la creatività e l’innovazione al livello delle organizzazioni e delle politiche nel campo dell’istruzione e della formazione;
  • Promuovere la mobilità a fini di apprendimento non formale e informale, la partecipazione attiva dei giovani, la collaborazione, la qualità, l’inclusione, la creatività e l’innovazione al livello delle organizzazioni e delle politiche giovanili; 
  • Promuovere la mobilità a fini di apprendimento del personale sportivo e la collaborazione, la qualità, l’inclusione, la creatività e l’innovazione al livello delle organizzazioni e delle politiche sportive “

Per il periodo 2021-2027 è stata stanziata una somma pari a 28,4 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al periodo precedente. Ad oggi il progetto Erasmus + ha permesso di studiare all’estero o iniziare un tirocinio ad oltre 3 milioni di studenti. In Italia i numeri stanno crescendo, l’anno scorso gli studenti che hanno partecipato al programma sono stati 13 mila, gli insegnanti 9 mila, divisi in 1204 istituti. La mobilità è permessa in paese appartenenti all’UE, in via di adesione o candidati e nei paesi non UE ma aderenti all’EFTA (Associazione europea di libero scambio) e che fanno parte dello Spazio economico europeo. I posti disponibili vengono messi a bando in un concorso, e in seguito le candidature vengono valutate da una commissione. Per gli studenti in mobilità è prevista anche un fisso mensile. La mobilità può durare dai tre mesi ai dodici, e per gli studenti universitari all’estero, gli esami effettuati nell’università ospitante vengono riconosciuti al suo ritorno. Il Programma Erasmus + non si occupa solo dello scambio di studenti ma offre anche una serie di attività di apprendimento non formale e programmi di studio internazionale. 

Anche il nostro istituto, il Liceo scientifico Leonardo da Vinci, ha aderito al programma Erasmus +, permettendo a partire dell’anno scorso la formazione dei suoi studenti in altri paesi europei, oltre che dei docenti, i quali come gli studenti hanno possono spendere un periodo in altro paese . Come studentessa che ha avuto la possibilità di partecipare a una mobilità a Creta quest’anno, passare anche un periodo anche così breve come in una sola settimana in un paese diverso, circondata da persone sconosciute è stato un’esperienza davvero formativa e emozionante, non certo per le poche nozioni di greco che si possono apprendere in meno di una decina di giorni, ma per la tanta voglia di scoprire e imparare che ci ha impossessato dal primo giorno. Parlare con gli studenti del luogo, esplorare la loro scuola e conoscere le loro usanze e costumi sono stati i momenti più belli della nostra permanenza. Scoprire le nostre differenze e riderci sopra. Cercare di insegnare l’un l’altro alcune parole della propria lingua sapendo che ce le saremmo dimenticate poco dopo. Credo che il lascito più importante di questa mobilità sia stato proprio l’insegnarci a comunicare e a capirci anche se abbiamo tradizioni e lingue diverse. Per questo vorrei rivolgere un caloroso saluto e un grazie alle responsabili del progetto, le professoresse Dina Natarelli e Manuela Lima che permettono agli studenti del liceo questa esperienza. 

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