Alan Turing è considerato uno dei più grandi matematici del XX secolo oltre che uno dei padri dell’informatica: il suo lavoro ebbe una grandissima influenza nel campo informatico, contribuendo alla formalizzazione dei concetti di algoritmo mediante quella che venne chiamata la macchina Turing, la quale ha significatamene contribuito alla nascita del computer.
La grandezza di Turing non si ferma qui: è anche considerato il padre dell’intelligenza artificiale, da lui teorizzata negli anni trenta dello scorso secolo, oltre ad essere stato uno dei maggiori crittoanalisti inglesi.
Oggi, 23 giugno 2023, ricorrono i 111 anni dalla sua nascita che avvenne a Londra nel 1912; fin da piccolo furono evidenti a tutti le capacità che il ragazzo, curioso e intelligente, possedeva, anche se non riuscì a coltivarle nei suoi primi anni di studi perché la sua scuola prediligeva gli studi classici piuttosto che scientifici: al latino e alla religione Alan preferiva letture sulla fisica, la matematica e la chimica, tant’è che rischiò la bocciatura.
Solamente raggiunti i primi anni della giovinezza riuscì, grazie all’aiuto del suo fratello maggiore, a iscriversi in una scuola dove veniva dato maggiore spazio alle scienze. Qui l’inglese conobbe un ragazzo, Christopher Morcom, studente appassionato di astronomia che lo spinse a proseguire e approfondire i suoi studi; Alan probabilmente, per quel che ricaviamo dalle sue lettere e i documenti rimasti, provò anche un sentimento d’amore per il suo amico che non fu però mai corrisposto. Christopher mprì a causa di una malattia nel 1930 e Alan rimase fortemente colpito da questo evento.
Dopo essere stato ammesso al King’s College poté approfondire i suoi studi matematici, arrivando poi a laurearsi con il massimo dei voti per trasferirsi in seguito, nel 1934, alla Princeton University dove pubblicò l’articolo On computable Numbers, with an application to the Entscheidungsproblem in cui descrisse per la prima volta la futura macchina Turing.
Nel 1940, ad appena 28 anni, agli albori del secondo conflitto mondiale, Turing si trvò a capo del gruppo di ricercatori impegnati nel decrittare diverse macchine dei tedeschi tra cui Enigma, la quale sembrò impossibile da decifrare poiché il codice che veniva utilizzato per scrivere i messaggi cambiava di giorno in giorno.
Alan mise a sua disposizione le sue conoscenze matematiche per il Department of Communications del Regno Unito, lavorando per l’intera durata della guerra a Bletchley Park nel tentativo di decrittare diverse macchine utilizzando ricerche già svolte, tra cui la macchina Bomba, ideata in Polonia. Basandosi su di essa, Turing ne realizzò una versione nuova e più efficace; la macchina fu poi modificata successivamente più volte, attraverso l’aiuto di altri matematici e informatici tra cui Max Newman il quale progettò Colossus, (anche questa considerata l’antenata di un computer) che riusciva a decifrare diversi codici tedeschi.
Al termine della guerra Turing continuò i suoi studi, senza mai limitarsi a un singolo campo di ricerca ma interessandosi anche alla neurologia e alla fisiologia, esplorando la relazione tra computer e natura. Negli anni seguenti il conflitto Turing lavorò comunque per cercare di realizzare il modello di un computer presso il National Physical Laboratory, il quale però creò solo un relativo interesse a causa degli elevati costi.
L’intera attività di Turing e di tutti i suoi colleghi di Bletchley Park fu a lungo mantenuta segreta: il governo inglese proibì a tutti i collaboratori che avevano partecipato al progetto di diffondere informazioni riguardo a qualsiasi argomento trattato in quel periodo di lavoro. Solo a partire dal 1974 informazioni e dati di quei lavori furono resi noti pubblicamente, quando ormai il matematico inglese e molti altri che avevano lavorato con lui erano già morti.
Turing fu tra i primi a muovere passi e a parlare di intelligenza artificiale, convinto che quest’ultima si potesse ideare seguendo gli schemi del cervello umano, come da lui descritto nell’articolo Computing machinery and intelligence nel 1950, nel quale è presente anche il noto Test di Turing, con il quale tentò di mettere a confronto il pensiero umano e quello artificiale, per provare a determinare se una macchina possa avere effettivamente un comportamento intelligente.
L’anno successivo entrò a far parte della Royal Society di Londra, continuando a lavorare alla creazione di diverse macchine e computer.
Turing ebbe un matrimonio con una crittoanalista che aveva lavorato con lui, ma le nozze terminarono dopo breve tempo in quanto il matematico le rivelò la sua omosessualità; nonostante la donna lo avesse accettato, Alan ritenne il suo gesto come disonesto e preferì piuttosto divorziare, anche se poi i due rimasero sempre in buoni rapporti.
Il 31 marzo 1952 Turing fu arrestato per omosessualità, affermando in tribunale che «non scorgeva niente di male nelle sue azioni»; in seguito alla condanna il matematico fu posto davanti alla scelta tra due anni di carcere o l’assunzione di estrogeni, Turing scelse la seconda. Per oltre un anno assunse i trattamenti previsti che lo portarono oltre che a una trasformazione del suo corpo, anche a diversi problemi psicologici quali la depressione.
La vita di Turing si concluse poco tempo dopo: era l’8 giugno 1954 quando fu trovato morto nel suo letto. Un esame post mortem stabilì il decesso per avvelenamento da cianuro di potassio; accanto al suo letto oltre al suo orologio fu trovata una mela non terminata. L’inchiesta fu però chiusa dal giudice in appena un paio di giorni, senza che ulteriori esami, soprattutto sulla mela (all’interno dei quali diversi sospettarono ci fosse il veleno) fossero svolti. Diversi sono oggi infatti ancora i dubbi riguardo la morte dell’uomo, e se possa davvero essere un suicidio oppure un omicidio voluto dai servizi segreti, vista la quantità di informazioni top secret che aveva in suo possesso. Il caso fu chiuso per suicidio e la storia di Turing riemerse a galla solo diversi anni dopo.
Se fino a qualche tempo fa tutto questo era noto a pochi, un pubblico maggiore ne è venuto a conoscenza grazie al film The Imitation Game, uscito nel 2014; la pellicola, che vede nel ruolo del protagonista l’attore britannico Benedict Cumberbatch, parla della vita del matematico e crittoanalista concentrandosi soprattutto sugli anni della guerra e sulla decrittazione di Enigma, fino ad arrivare agli ultimi momenti della sua vita. Il film ha ricevuto un grandissimo successo e un grande apprezzamento da parte della critica, arrivando a essere candidato per otto Oscar e vincendo quello per miglior sceneggiatura non originale.