Dalla mattina del 16 Maggio 2023 l’Emilia Romagna e le Marche sono state colpite da forti piogge torrenziali che hanno provocato frane, alluvioni, allagamenti e l’inondazione delle aree costiere. Queste perturbazioni, inoltre, hanno causato la morte di 14 vittime e migliaia di sfollati. Sono molteplici i Comuni allagati. “È finita sott’acqua Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri grandi centri abitati. In alcune zone, in pochi minuti l’acqua è salita, raggiungendo anche i primi piani delle case. Sommersi alcuni quartieri di Bologna. Stato d’emergenza anche a Rimini”- (Corriere di Bologna).
Per salvaguardare i mosaici bizantini di Ravenna, le acque – mediante argini e muri di sacchetti di sabbia – sono state fatte defluire nella campagne. Tra gli altri, nel Comune di Modigliana ci sono state tante di quelle frane che hanno isolato del tutto il paese che è diventato come un’isola su un cocuzzolo!
Il protagonista di questo evento drammatico, spiega il meteorologo Edoardo Ferrara a Bologna Today : “è stato un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio, nato sulle coste del Nord Africa, risalito lungo la nostra Penisola da Sud ad iniziare dalla Sicilia, per poi interessare in modo più diretto il Centro-Nord Italia”. L’ Emilia Romagna è una delle regioni d’Italia a più alto rischio di alluvione, a causa del suo reticolo idrografico e la fitta rete di canali artificiali di bonifica.
Le cause naturali possono essere state molteplici, ad esempio i corsi d’acqua diretti verso il mare, che non sono riusciti ad assorbire tutta l’acqua delle piogge di Maggio e sono esondati non riuscendo la loro acqua a defluire verso il mare. A questo si aggiunge un ulteriore fattore, ovvero la composizione del terreno. Le pianure alluvionali come la Pianura Padana sono composte principalmente da un’alternanza di terreni argillosi, limosi e sabbiosi. Le rocce argillose sono tra le più impermeabili in natura e così l’acqua non riesce a infiltrarsi e finisce per rimanere in superficie.
I danni causati dal maltempo sono moltissimi, l’Enel sta procedendo per riportare la corrente nei vari comuni colpiti. Le linee ferroviarie sono state interrotte, ancora in sospeso la linea Bologna-Rimini e Bologna-Castelbolognese – Ravenna, Ferrara-Ravenna-Rimini, Faenza-Ravenna, Faenza – Lavezzola e Faenza-Marradi. Oltre alla questione viabilità, ci sono gli ingenti danni che stanno subendo famiglie e attività produttive.
Case e strade allagate, ponti chiusi, l’autostrada A14 è stata allagata, tantissime persone che abitano in Comuni isolati sono stati salvati dai Vigili del fuoco, Protezione Civile. Alle operazioni di soccorso hanno preso parte, finora, oltre 1.200 militari di Esercito, Marina, Aeronautica militare e carabinieri. E ad essere spaventato non è soltanto l’uomo, ma anche tantissimi animali che hanno perso il loro ambiente distrutto dal maltempo. Girano video anche sui social e tra le varie regioni si cerca di diffondere solidarietà alle vittime colpite. Attraverso i social tanti giovani di tutta Italia si sono organizzati in gruppi e sono arrivati nei comuni alluvionati per aiutare le popolazioni. Viene in mente l’alluvione di Firenze (1966) e i suoi “Angeli del fango”. La volontà di aiutare non manca così come la speranza che il maltempo si fermi.