Dall’inizio di quest’anno si è parlato molto del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, per la sua crisi finanziaria e le dimissioni dell’ormai ex-sovraintendente Alexander Pereira, prontamente sostituito dal commissario straordinario Onofrio Cutaia, che si è trovato costretto a ripensare le politiche economiche del teatro. Ora però è iniziata la primavera e ci stiamo avvicinando al mese di maggio, tappa fondamentale per il calendario fiorentino e, nonostante le inevitabili variazioni apportate da Cutaia sul cartellone, il Festival del Maggio Musicale fiorentino è pronto a fiorire e a regalarci emozioni, come solo la musica è in grado di dare. La stagione primaverile del Festival del 2023 si aprirà dunque il 30 Aprile, con quella che è considerata una delle più grandi opere mai scritte, il Don Giovanni del genio musicale di Wolfgang Amadeus Mozart.
L’opera non ha bisognio di grandi presentazioni, infatti quello di Don Giovanni nel corso dei secoli divenne un mito talmente famoso che tutt’oggi ci rivolgiamo ad una persona seducente e abile con le donne con l’appellativo di Don Giovanni. Il termine, come si intuisce facilmente, deriva dall’opera mozartiana, che dopo il successo repentino riscosso alla sua prima assoluta il 29 Ottobre 1787 al Teatro degli Stati di Praga, divenne fin da subito uno dei cult della cultura musicale e teatrale dell’occidente e dell’intero globo. Don Giovanni, come già accennato, è un nobiluomo di Siviglia il cui unico interesse è quello di sedurre il maggior numero possibile di donne, non curandosi di mentire o di ingannarle per raggiungere i suoi scopi, ma questa sua passione inrefrenabile gli costerà la vita. In tutte le sue avventure Don Giovanni è accompagniato dal suo immancabile servo Leporello, che notiamo sin da subito essere in un certo senso l’alter ego del nobiluomo, infatti se il primo è coraggioso e sfrontato, il secondo è timido e pauroso e cerca in ogni modo di scappare o nascondersi dalle situazioni di pericolo. Con le sue azioni e i suoi tentativi di seduzione Don Giovanni scatena la rabbia di vari personaggi, primo fra tutti il Commendatore, che dunque può essere visto come il principale antagonista del nostro protagonista, ma che in un certo senso è anche il deus ex machina, ovvero colui, che con la sua morte, dà inizio a tutte le vicende divertenti ed appassionanti del cavaliere, ma contemporaneamente è anche colui che le porrà a termine, portando Don Giovanni a cena da lui, e facendolo dunque sprofondare negli inferi. Insieme a lui il nobile seduttore scatena l’ira di altri due personaggi secondari, ossia Don Ottavio e Masetto, innamorati rispettivamente di Donna Anna e Zerlina, che Don Giovanni cerca di sedurrre disperatamente, insieme ad una sua ex fiamma che cerca di ingannare nuovamente, Donna Elvira.
La versione che andrà in scena dal 30 Aprile al 12 Maggio 2023 è stata affidata al maestro Zubin Mehta, che il 29 Aprile, mentre sarà alle prese con la Seconda di Mahler, compirà 87 anni, e alla regia di Giorgio Ferrara ripresa da Stefania Grazioli. L’opera, andata già in scena al pubblico under 30 con la prova generale del 26 Aprile, presenta una scenografia ambientata all’interno del cimitero di Staglieno di Genova, con statue imponenti e immensi colonnati, che donano all’opera un particolare contrasto tra la vitalità di Don Giovanni e l’ambiente macabro, che riporta alla sensazione di morte del cimitero e in un certo senso ci anticipa la fine che spetta al protagonista. Il regista dice di voler riportare in scena, attraverso questo e altri ritrovati, l’immortalità del Don Giovanni, che per alcuni aspetti può essere vista come un’opera senza fine, infatti l’opera non si conclude con la morte dell’omonimo protagonista nella diciannovesima scena, ma nella scena successiva, quando tutti i personaggi ancora in vita si riuniscono per raccontare ciò che faranno in futuro e per cantare tutti insieme la morale della storia “Questa è la fine di chi fa del male”. Gli altri membri del cast impegnati nell’opera sono: Luca Micheletti, nuovamente nei panni di Don Giovanni, ruolo a lui decisamente congeniale; Markus Werba, che interpreterà Leporello; Jessica Pratt con la sua decisa e impavida Donna Anna; Ruzil Gatin, interprete del nobile Don Ottavio; Anastasia Bartoli, che debutta a Firenze come Donna Elvira; Benedetta Torre, che torna nell’opera mozartiana dopo i successi ottenuti in Così fan tutte e Le nozze di Figaro nei panni della sensuale Zerlina; Eduardo Martínez Flores, nei panni del disgraziato Masetto e in fine Adriano Gramigni che ha il compito di impersonare il temibile Commendatore. Le scene sono a cura di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo; Maurizio Galante è responsabile e ideatore dei bellissimi costumi; Fiammetta Baldiserri si occupa della coreografia delle luci; l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto dal Maestro del Coro Lorenzo Fratini.
Tutto il cast si dice entusiasta del lavoro svolto fino ad ora e della grande collaborazione presente dietro alle quinte, inoltre si dicono soddisfatti della performance portata difronte al giovane pubblico durante la prova generale, che è stata accolta con un’entusiasmo “da stadio” che ha superato ogni più rosea previsione: teatro esaurito ed entusiasta, e dichiarandosi dispiaciuti che questo percorso mozartiano stia per terminare. Questa edizione del Don Giovanni si prospetta dunque come un’opera da non perdere, capace di emozionarci, divertirci e contemporaneamente di farci riflettere su quelle che sono e saranno per sempre due delle tematiche fondamentali della vita, l’amore e la morte.