Arrivato al Maggio Musicale Fiorentino a fine 2019, Alexander Pereira ha ricoperto il ruolo di sovrintendente durante la pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina; ora, con una lettera del 27 febbraio indirizzata al Sindaco ed ai membri del consiglio d’indirizzo, annuncia le sue dimissioni dal suo ruolo al teatro fiorentino.
“Pensavo di fare il possibile da una situazione impossibile” scrive Pereira riferendosi alla difficile situazione in cui il teatro versava al suo arrivo: 57 milioni di euro di debito e la necessità di creare un utile intorno ai 3,5 milioni di euro. La situazione non è certo migliorata con l’arrivo della pandemia, con l’assenza del pubblico in sala e la difficoltà di reperire sponsor, e del rincaro bollette causato dallo scoppio della guerra, come scrive Pereira: “L’anno 2022 è stato particolarmente difficile: non solo a causa della pandemia ma anche per la guerra in Ucraina che ha portato un aumento delle bollette e ciò ha fortemente alzato i costi dell’infrastruttura”. Infrastruttura, dobbiamo ricordarlo, che comprende ben due sale da più di mille posti (di cui una, la Sala Grande, da quasi duemila) ed una cavea da duemila posti; senza contare le altre decine di ambienti all’interno del teatro. Pereira tiene a ricordare i traguardi raggiunti: l’apertura della Sala Mehta, inaugurata il 21 dicembre 2021 alla presenza del Presidente Mattarella; la vittoria del premio Abbiati con il Ritorno d’Ulisse in Patria, premio che il teatro non vinceva da 17 anni; ed infine la riapertura della Sala Grande dopo i lavori per il rinnovamento della macchina scenica, con le rappresentazioni del Don Carlo. Tutti traguardi che sono parte di uno sviluppo artistico, testimonianze che “hanno messo il Maggio Musicale Fiorentino tra i primi teatri d’Europa”.
Il vero motivo delle dimissioni sarebbe però personale. Pereira scrive di essere sempre stato attaccato sia dall’interno del teatro che dall’esterno, “specialmente dalla stampa”. Questa situazione, scrive l’ora ex-sovrintedente, non gli ha lasciato mai un attimo di tranquillità, ripercuotendosi sulla sua salute e facendogli perdere 20 chili. “Ho avuto grande armonia dalla parte del pubblico e degli artisti che mi hanno sempre supportato” scrive Pereira, accusando i suoi contestatori di non aver mai preso in considerazione questo aspetto.
Già dallo scorso 30 gennaio Pereira aveva dichiarato di essere stato indagato dalla procura fiorentina riguardo a delle spese che il Teatro del Maggio aveva dovuto sostenere. Successivamente, ad inizio febbraio, Pereira era stato interrogato dal Pubblico Ministero, ed aveva dichiarato che le sue spese sostenute facevano parte dello svolgimento del suo ruolo. Il pm ha poi richiesto una misura interdittiva che dovrà essere decisa dal gip dopo un interrogatorio.
Per Pereira l’esperienza a Firenze “è diventata così triste, tanto che non mi sento più di continuarla”. Il sovrintendente uscente ha voluto infine ringraziare tutti coloro che “mi hanno dato il loro amore e entusiasmo artistico per creare questo bellissimo teatro, che potrebbe essere uno dei teatri migliori del mondo con il giusto supporto che merita”.
Ora a Firenze, dopo che il Consiglio d’indirizzo ha preso atto delle dimissioni di Pereira il 28 febbraio, si lavora per trovare il prossimo sovrintendente. Il Consiglio d’indirizzo ha tenuto anche ad esprimere il ringraziamento per la decisione di Pereira: “gesto improntato ad un forte senso di responsabilità, di attaccamento al teatro e di sensibilità” ha dichiarato il Sindaco Dario Nardella; inoltre il consiglio esprime un giudizio pienamente positivo riguardo al lavoro artistico di Pereira, che ha rilanciato la produzione artistica del teatro su livelli di altissima qualità. Si lavora dunque anche per evitare un commissariamento da Roma, partendo da una prima lista su cui appaiono cinque possibili nomi: il primo è Carlo Fuortes, l’uscente amministratore delegato della Rai, che sogna però di andare al Teatro alla Scala; il secondo è Marco Parri, direttore generale dell’Orchestra della Toscana, presidente di Federvivo ed unico che si era candidato per il ruolo sin da ottobre; la terza è Anna Meo, mentre il quarto è Luciano Messi; il quinto nome in lista è quello di Ninni Cutaia, un dirigente del Ministero della Cultura. Sara rivista forse anche la formula dirigenziale che Pereira ha usato durate il suo mandato, sovrintendente e direttore artistico in un’unica figura, per optare ad un ritorno della formula “ante-Pereira”, con le due figure incarnate da due diverse persone; nulla però è ancora deciso.
Nel frattempo Alexander Pereira svolgerà il suo ruolo al Maggio Musicale Fiorentino per altri trenta giorni, provvedendo alle attività ordinarie del teatro fiorentino, che aspetta ora un nuovo sovrintendente.