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Il mondo dello spettacolo dice addio a Maurizio Costanzo

È morto a Roma, all’età di 84 anni, uno dei volti più noti e amati della televisione italiana

Maurizio Costanzo è la mattina del 24 febbraio nella clinica Paideia dove era stato ricoverato poco più di una settimana fa per un piccolo intervento. Negli ultimi giorni però le sue condizioni erano peggiorate.

Gli esordi

Nato a Roma da una famiglia di origini abruzzesi, cresciuto con il sogno di diventare giornalista, Maurizio Costanzo intraprende la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera. Nel 1957 entra a parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova. A 22 anni comincia a collaborare con TV Sorrisi e Canzoni e, pochi anni più tardi, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Nel 1963 esordisce come autore radiofonico per lo “Canzoni e nuvole”, condotto da Nunzio Filogamo.

Costanzo è anche co-ideatore del personaggio Fracchia, creato e impersonato da Paolo Villaggio, che lui stesso scopre nel 1967 e incoraggia a esordire in un cabaret di Roma.

Se telefonando

Nel 1966 è coautore del testo della canzone “Se telefonando”, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.

Se Telefonando nasce come sigla del varietà televisivo Aria condizionata. Il tema centrale è un amore che sfiorisce senza neanche la possibilità di pronunciare la parola addio.

Il “Maurizio Costanzo Show”

A partire dalla metà degli anni settanta è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi improntati a un genere allora agli albori, quello del talk-show: “Bontà loro”, “Acquario”, “Grand’Italia” e “Fascination”. Queste esperienze lo portano a realizzare il “Maurizio Costanzo Show”, il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo che ha celebrato 40 anni nel 2022 e ha chiuso il suo ciclo il 25 novembre dello stesso anno, con oltre 4.400 puntate all’attivo.

Nel talk show, registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è stato anche direttore artistico dal 1988 al 2011, hanno mosso i loro primi passi nella celebrità televisiva – e non solo – personaggi come Vittorio Sgarbi, attori come Nik Novecento, Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, autori satirici e comici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, cabarettisti come Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei e Gioele Dix. Alcune puntate del Maurizio Costanzo Show erano intitolate “Uno contro tutti” e veniva invitato un solo ospite, solitamente un politico o uomo di spettacolo, che doveva rispondere alle domande del pubblico, a volte anche provocatorie.

Gli altri successi e lo scandalo della P2

Costanzo è stato anche autore di diverse opere teatrali e ha partecipato alla sceneggiatura di alcuni film, collaborando con registi del calibro di Pupi Avati e Ettore Scola.  

Nel 1978 comincia la sua collaborazione con la Rizzoli editore assumendo la direzione de “La Domenica del Corriere”. L’anno seguente viene incaricato di dirigere il nuovo quotidiano popolare “L’Occhio” ma, di lì a poco, lo scandalo della Loggia Massonica P2 travolge tutto: il suo nome di compare nelle famose liste che vengono trovate nell’abitazione di Licio Gelli e Costanzo si dimette dalla direzione de L’Occhio, decidendo anche di lasciare gli schermi televisivi. Ricomincerà lavorare per Videolina, una piccola emittente sarda dopo circa un anno.

Nel 1984, oltre a collaborare con il settimanale Gente in veste di critico cinematografico, fonda la società di produzione “Fortuna Audiovisivi” e, insieme con Alberto Silvestri, comincia a scrivere e a interpretare personalmente i 52 episodi di “Orazio”, la prima sit-com all’italiana nella quale recita con l’allora compagna di vita Simona Izzo. Gli episodi vengono trasmessi su Canale 5 all’interno del programma domenicale “Buona Domenica”, di cui Costanzo è uno dei conduttori negli anni dal 1985 al 1987 e nel quale ritornerà nel 1996 per rimanerci 10 anni come autore-presentatore, facendosi affiancare alla conduzione con le partecipazioni di Fiorello, Paola Barale, Claudio Lippi, Luca Laurenti, Enrico Papi, Laura Freddi e Massimo Lopez.

Dal 1988 comincia ad andare in onda il suo programma “Taccuino di Maurizio Costanzo” sull’emittente radiofonica romana Radio Dimensione Suono, che interromperà solo sul finire degli anni novanta.

Nel 1997 diviene direttore artistico del Teatro Ciak di Milano, che dirige fino alla stagione 1999. Nel novembre del medesimo anno diventa direttore di Canale 5, la rete ammiraglia di Mediaset, carica che ricopre fino al 3 novembre 1999.

L’impegno contro la mafia e l’attentato di Via Fauro

Amico del giudice Giovanni Falcone, spesso ospite alle sue trasmissioni, Costanzo si impegnò come uomo e giornalista nella lotta alla mafia. In seguito all’omicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo, Costanzo e Michele Santoro realizzarono una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile rimase la scena in cui Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto “Mafia made in Italy”. Proprio questo suo impegno sembra essere la causa, il 14 maggio 1993, di un attentato: una Fiat Uno imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose a Roma in via Ruggero Fauro (vicino al Teatro Parioli).

Al momento dell’esplosione erano in transito due autovetture: una Mercedes blu, presa a nolo la mattina stessa, su cui sedevano Maurizio Costanzo e la sua compagna Maria De Filippi e, a brevissima distanza, una Lancia Thema con a bordo le due guardie del corpo. Fortunatamente non ci furono vittime e gli occupanti della Mercedes rimasero illesi per un ritardo nello scoppio causato dal telecomando e per un muretto di una scuola che fece da protezione all’automobile blindata di Costanzo.

Carriera accademica

Costanzo, frequentemente appellato “dottore”, non si è mai laureato, anche se nel 2009 ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Giornalismo, editoria e multimedialità conferita dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano.

Ciò non gli ha impedito di insegnare, dal 1995 al 2009, alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma e, successivamente, presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano dove è stato docente di sociologia della comunicazione e radio-televisiva.

L’amore per la Roma

Amante del calcio e grande tifoso della Roma, Costanzo nel giugno 2021 aveva accettato il ruolo di advisor della Comunicazione del club capitolino ma a fine febbraio dell’anno dopo si era dimesso lamentando che non veniva tenuto al corrente delle attività societarie. “Resterò per sempre giallorosso e fedele a Mourinho” aveva però assicurato.

La camera ardente in Campidoglio

I cittadini romani ha potuto rendere omaggio alla salma di Maurizio Costanzo nella Sala della Protomoteca in Campidoglio. Tra i tanti volti noti dello spettacolo, dello sport, della politica e del giornalismo che hanno fatto visita al feretro c’era anche la premier Giorgia Meloni.

Ad accoglierli i figli Saverio e Camilla, nati dal suo secondo matrimonio con la giornalista Flaminia Morandi, la moglie Maria De Filippi e Gabriele, il figlio adottivo della coppia.  

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha disposto le esequie solenni, che avranno luogo lunedì 27 febbraio alle 15, nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma.

Appena quattro mesi fa, a un giornalista del settimanale Sette del Corriere della Sera che chiedeva «Come le piacerebbe essere ricordato?», rispose: “Spero semplicemente come una brava persona che ha fatto un programma durato quarant’anni…”

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