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Firenze, aggressione al liceo Michelangiolo: su internet circola il video dell’accaduto, l’appello di diversi politici e dirigenti scolastici

L’uso della violenza per il confronto politico è un qualcosa che si sperava davvero di avere seppellito tra le pieghe delle cronaca passata e della storia. Ci ha molto colpito quanto accaduto nei giorni scorsi davanti al liceo Michelangelo e soprattutto le immagini di un ragazzo a terra preso a calci feriscono non solo il diretto interessato, ma tutti noi. Il LM esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà ai ragazzi rimasti feriti nello scontro e senza schieramenti “di parte” che non ci appartengono e non ci possono appartenere, condanniamo fermamente e senza appello l’uso della violenza da qualsiasi parte essa provenga, auspicando che venga fatta pienamente luce su quanto accaduto. DDN.

La mattina dello scorso sabato, prima dell’inizio delle lezioni, in via della Colonna davanti al liceo Michelangiolo di Firenze alcuni studenti, appartenenti al collettivo Sum sono stati aggrediti da sei ragazzi di destra.

I presunti aggressori, identificati dalla Digos, di età tra i 16 e i 20 anni, fanno parte del movimento Azione Studentesca, essi si sarebbero presentati davanti all’ingresso del liceo per fare volantinaggio, il quale, stando a quanto detto dalla Digos, non era stato dichiarato in Questura. Successivamente si sarebbe accesa una discussione con due studenti del liceo, uno maggiorenne e uno minorenne, che sarebbe poi sfociata in una rissa proprio davanti alle porte scolastiche. Una professoressa del liceo, Rita Gaeta, arrivata poco dopo, avrebbe chiesto al personale scolastico di “relazionare tutto quello che hanno visto”, e avrebbe anche chiamato la Digos.

Dal video girato davanti alla scuola al momento dell’aggressione si vede un ragazzo che tira pugni in testa ad un altro ragazzo disteso a terra, un terzo e un quarto giovane dietro che si tirano botte e si prendono a calci. Mentre la violenza continua si può vedere una professoressa che interviene gridando: “ma cosa fate? Smettetela!”. Successivamente un’altra persona grida: “Levatevi, fascisti di…”.

Tutto ciò è stato confermato dalla prof. Gaeta, la quale racconta che le avevano detto che una docente era intervenuta nello scontro. 

La Questura ha comunicato che i sei giovani potrebbero rispondere del reato di manifestazione non preavvisata e anche del reato di lesioni personali, nel caso vi siano presupposti, e, eventualmente anche di altri reati che l’Autorità Giudiziaria potrebbe individuare.

L’accaduto ha suscitato anche una grande polemica politica, tanto che molti politici italiani hanno commentato la vicenda.

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commenta: “Un’aggressione squadrista di questa gravità e davanti ad una scuola è un fatto intollerabile”, continua poi “ho parlato con il Questore perché venga fatta chiarezza al più presto e vengano individuati i responsabili. Firenze e la scuola non meritano violenze del genere

Anche il coordinamento Fratelli D’Italia di Firenze esprime dispiacere per lo scontro avvenuto lo scorso sabato, e condanna ogni tipo di violenza. Jacopo Cellai, coordinatore Fdi a Firenze dice: “la politica deve essere uno strumento di confronto anche aspro e duro ma non può e non deve travalicare mai in scontro fisico e limitazione della libertà di espressione altrui . E nessuno ha nostalgia della stagione della violenza politica che ha segnato troppo a lungo la storia d’Italia”. Aggiunge inoltre: “Al contempo auspichiamo che venga fatta chiarezza sull’episodio con la corretta ricostruzione dei fatti e auspichiamo che tutti, soprattutto coloro che rivestono incarichi istituzionali, come ha fatto il sindaco di Firenze, abbiano la stessa accortezza nel commentare l’accaduto, senza additare responsabilità prima che le stesse siano acclarate, cosa che rischia soltanto di alimentare ulteriormente un clima già troppo pesante”.

Inoltre anche la preside del nostro liceo Leonardo Da Vinci, Annalisa Savino, ha commentato l’accaduto scrivendo una lettera agli studenti, che è poi stata ripubblicata anche da molti giornali. La dirigente scolastica, in una parte della lettera, scrive: “Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. E’ nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee“.

E’ da sottolineare però che quello del 18 febbraio non è un episodio isolato; infatti un fatto simile sarebbe accaduto anche nei giorni precedenti, davanti al liceo Pascoli di Firenze. L’unica differenza però è che in questo caso non si sarebbe arrivati allo scontro diretto. Anche in questo caso alcuni giovani di Azione Studentesca, alle 8 del mattino di giovedì scorso, avrebbero svolto volantinaggio in viale Don Minzoni, a poca distanza dal liceo. A questi ragazzi si sarebbero avvicinati degli studenti del liceo per comunicare loro qualcosa e poi, stando alle testimonianze, sarebbe improvvisamente comparso un gruppo con cappucci calati sulla fronte, con cinture in mano che avrebbe iniziato a brandirle, mentre i ragazzi si rifugiavano all’interno della scuola. Al momento dell’accaduto sarebbe uscita anche una professoressa per cercare di difendere i suoi studenti.

La preside del liceo Pascoli, Maria Maddalena Erman, ha commentato dicendo: “Abbiamo subito chiamato la Digos e i carabinieri. Le indagini sono in corso. Ma quando ho saputo di quanto accaduto al liceo Michelangiolo non ho potuto fare a meno di notare la triste somiglianza con quanto successo nella nostra scuola.”

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