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85esima edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino; la festività che accompagna la tradizione fiorentina da secoli

Il Festival del Maggio Musicale Fiorentino è una ricorrenza artistica che fa parte della tradizione e della cultura fiorentina dal 1933, quando per iniziativa del politico, imprenditore, dirigente sportivo, militare pluridecorato della Prima Guerra Mondiale e fondatore dell’Associazione Calcio Fiorentina Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, del direttore d’orchestra e compositore Vittorio Gui e del politico e scrittore decorato alla Medaglia d’Argento al Valor Militare Carlo Delcroix, è stata ripresa l’antica usanza fiorentina, in chiave musicale, delle Maggiolate, ovvero le feste che si compivano a fine del mese di Maggio, in cui si cantavano delle composizioni da cui la festività prendeva il nome.
Quest’anno il Festival del Maggio Musicale Fiorentino festeggia i suoi 90 anni e insieme a questi anche la sua 85esima messa in scena. In questi anni il teatro fiorentino è stato luogo di grandi emozioni e anche in questa stagione le proposte del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che da sempre è legato al festival, non deludono le aspettative. Il cartellone presenta un itinerario musicale che partirà dal 22 aprile e si prolungherà fino all’8 luglio 2023; sarà composto da tre opere, otto concerti, due opere mozartiane in settembre e novembre, un’opera per bambini e un convegno su Maria Callas.


Al progetto parteciperanno grandi artisti e direttori d’orchestra di fama mondiale, tra cui il Maestro Daniele Gatti e il Maestro Zubin Mehta che si occuperà del ciclo “Mehta-Mozart”, con le celeberrime opere della Trilogia dapontiana del compositore salisburghese: Le nozze di Figaro, il Don Giovanni e Così fan tutte. Oltre a questi due grandi direttori, ormai familiari al Teatro del Maggio, saranno presenti i Maestri Myung-Whun Chung il 5 maggio, Andrés Orozco-Estrada il 19 maggio e Philippe Jordan il 29 giugno. I solisti che saranno impegnati a fianco dei Direttori sono Julia Hagen con Orozco-Estrada, Andrea Lucchesini con Zubin Mehta il 25 maggio, Thomas Zehetmair con Philippe Jordan e Lilya Zilberstein con Daniele Gatti l’8 luglio.


Le origini di questo Festival in realtà sono molto antiche, risalenti a ben prima del Rinascimento, infatti il “Calendimaggio”, festa della primavera, si commemorava a Firenze – “città del fiore” – il primo giorno di maggio con festeggiamenti che si prolungavano per tutto il mese. La festa cominciava il 30 aprile con l’interruzione di ogni attività mercantile e artigianale e l’avvio di sfilate e cortei per le vie cittadine; fra arazzi, bandiere e balconi ornati per l’occasione da festoni d’alloro, si respirava nelle strade un’aria di festosa allegria. Alla festività sono collegati molti aneddoti che sono rimasti nella storia della cultura italiana, uno fra i tanti quello raccontatoci da Boccaccio, secondo il quale, durante il Calendimaggio del 1274, Dante avrebbe visto per la prima volta Beatrice e se ne sarebbe innamorato follemente al primo sguardo. Oltre alla musica e ai festeggiamenti il mese di Maggio era dedicato ad alcuni giochi e usanze che rendevano l’atmosfera fiorentina ancora più suggestiva e unica; tra tutti il più importante era certamente il gioco della bandiera, ovvero l’arte tipicamente medievale e rinascimentale di sventolare la bandiera durante le manovre militari per segnalare i movimenti da compiersi alle truppe, ma che in questo periodo prendevano la forma di un’importante competizione, che dalla fine degli anni ‘80 viene riproposta a Firenze con una gara quadrangolare fra i migliori gruppi di sbandieratori italiani. Questo Festival che accompagna la tradizione fiorentina ormai da secoli si preannuncia dunque un’altra volta affascinante e incantevole e come disse Agnolo Poliziano riferendosi alla festività:

«Ben venga maggio
E ‘I gonfalon selvaggio!

Ben venga primavera! che vuoi l’uom s’innamori.
E voi donzelle a schiera! con li vostri amadori,! che di rose e di fiori,
vi fate belle in maggio,! Venite alla frescura! delli verdi arbuscelli»

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