La commedia di Luigi Pirandello torna a Firenze con Il berretto a sonagli, messo in scena al Teatro della Pergola a partire dal 18 gennaio 2023. Regista ed attore protagonista della produzione un grande interprete del drammaturgo e poeta agrigentino: Gabriele Lavia.
Lavia riesce ad impersonare perfettamente il protagonista della commedia: lo scrivano Ciampa, a cui riesce ad infondere un’energia ed una dolente ironia che sono riusciti semplicemente ad incantare anche i più giovani presenti in sala, meritandosi un caloroso applauso alla fine della prima, spostata dal 17 al 18 gennaio. Il regista è riuscito a far emergere perfettamente quanto sia affilata la penna pirandelliana che, con quel misto di comico, tragico e se vogliamo polemico, rende uniche le commedie del famoso premio Nobel per la letteratura. Questa commedia tocca infatti temi come la pazzia, la verità e la menzogna nella società cosiddetta civile ed il ruolo della donna in essa.
Molto bravi anche gli altri attori in scena. Federica Di Martino è una signora Beatrice dilaniata dalla gelosia e dal risentimento di una moglie tradita, riuscendo ad esprimere la profonda angoscia che perseguiterà la donna per tutta la commedia. Un simpaticissimo Francesco Bonomo riesce a dar vita ad un Fifì effervescente e pungente, attaccato ai soldi ed al bicchiere, muovendosi agilmente a passo di danza sul palco. Maribella Piana riesce a far sorridere il pubblico con una simpaticissima Fana, la vecchia serva. Mario Pietramala, tutto chino e timoroso, quasi a ricordare il “Don Abbondio” del Manzoni, è un divertente delegato Spanò. Grandi interpretazioni anche da parte di Matilde Piana, nei panni di una saracena in abiti maschili, Giovanna Guida, nei panni di Assunta La Bella – madre della signora Beatrice e di Fifì – e Beatrice Ceccherini, che ha impersonato Nina Ciampa, la moglie del protagonista.
Merito del successo ottenuto va anche alla scenografia a cura di Alessandro Camera ed alle luci di Giuseppe Filipponino. Il palco infatti, con al centro gli arredi retro in velluto rosso che risaltano sul bianco della stoffa che fa sia da pavimento che da mezzo fondale, diventa un elegante salotto dei primi del ‘900, rendendo l’atmosfera intima e familiare. Intorno agli attori troviamo una folla di manichini in abiti formali, osservatori onnipresenti, che rispecchiano perfettamente la società, una società basata sulla menzogna e sulla “corda civile”, da cui fuoriescono simbolicamente alcuni personaggi come ad esempio Fifì. Proiettate sul fondale bianco, delle grandi ombre incombono sulla scena, accentuando la tensione della vicenda in bilico tra scandalo e tragedia. Cornice quindi congeniale alla regia di Lavia, che sfrutta ogni centimetro del palcoscenico, riuscendo a far immergere gli spettatori nella vicenda facendo muovere le figure sino ai lati del proscenio, come se stessero osservando anch’essi da uno dei palchi della sala.
I costumi, attinenti all’epoca e realizzati dagli allievi del terzo anno dell’Accademia Costume & Moda, hanno saputo rispecchiare molto bene le personalità dei vari personaggi, contribuendo a dar loro una particolare caratterizzazione.
Un’applauditissima produzione che rende dunque onore al genio di Pirandello, in tutta la sua brutalità ed ironia, che andrà in scena al teatro fiorentino fino al 22 gennaio.