Vivienne Westwood, nata come Vivienne Isabel Swire a Tintwistle l’8 Aprile 1941, fu una celebre stilista ed attivista britannica. Purtroppo a causa di una grave malattia, di cui non volle mai parlare pubblicamente, è morta all’età di 81 anni, il 29 Dicembre 2022.
Coniata dalla critica come Madrina del punk, Vivienne fu la promotrice in Inghilterra di questo genere a partire dagli anni 70.
Tutto ebbe inzio nel 1958, quando la sua famiglia si trasferì a Londra e lì Vivienne si iscrisse alla Harrow School of Art per studiare oreficeria e moda. Ben presto, però, lasciò l’università; quel metodo canonico di studio non faceva per lei nonostante provasse una forte passione per la moda. In seguito ebbe un’istruzione poco formale: imparò a fare abiti per giovani smontandone alcuni di seconda mano trovati nei mercatini. All’età di 21 anni si sposò con Derek Westwood da cui prese il cognome ed insieme ebbero un figlio. Nel frattempo trovò lavoro come insegnante delle scuole elementari. Negli anni sessanta, appena separata dal marito, conobbe Malcom McLaren, manager della famosa band Sex Pistols. Gli stessi furono gli alfieri del suo genere: vestivano un look accattivante e provocatorio con maglioni bucati, borchie, spille, catene e magliette bucate con immagini provocatorie.
Nel 1971 Vivienne e Malcom aprirono un piccolo negozietto Let it Rock in Kings Road a Chealsea. Il negozio vendeva abiti neri e di pelle con cerniere di stampo motociclista, adatti ad un pubblico giovanile e ribelle. La stilista, con i suoi abiti provocanti, rappresentò un momento di svolta per la creatività inglese, riprese i simboli britannici utilizzandoli in chiave ironica per dar voce alla critica sociale e per rappresentare tutte le persone più in difficoltà.
Lo stile rivoluzionario di Vivienne inizialmente venne poco apprezzato: nel 1974, a seguito dell’uscita della sua nuova collezione fatta di abiti di latex e t-shirt porno, i poliziotti intervennero a mettere sigilli al suo negozio.
La sua prima sfilata avvenne a Londra nel 1981 con la collezione Pirate. I suoi modelli si ispiravano a dei costumi storici ed ad una tradizione del cucito e del tessuto più remota che oramai sembrava scomparsa.“L’unico motivo per cui faccio moda è fare a pezzi la parola conformismo” affermò Vivienne a risposta delle critiche sollevate da questa collezione. La stilista riuscì a modernizzare questi modelli, adattandoli alla società contemporanea, però secondo la sua visione personale. Uno dei più importanti è il corsetto, che introdusse con un design che modella il corpo e valorizza i fianchi, ma il suo must furono anche le parrucche, le scarpe coi tacchi alti, il faux cul e le gonne di crine. Le modelle erano truccate con capelli raccolti, le guance rosse e le labbra colorate.
La collezione Pirate venne maggiormente apprezzata dai musicisti new romantic che vestivano con abiti dell’800. Tra i più importanti vi erano altri due gruppi di McLaren gli Adam and the Ants e Bow Wow Wow; inoltre anche i primi Duran Duran e Spandau Ballet.
Nel 1982 esce la sua nuova collezione Savage e nel 1983 Nostalgia of Mud, entrambe caratterizzate da un look tribale che in parte vuole rappresentare le culture dei paesi del Terzo Mondo. Nel 1989 insegna Fashion Design all‘Accademia di arti applicate di Vienna, dove incontra lo studente, Andreas Kronthaler che diventerà il futuro marito e compagno d’affari.
Nel 1990 e nel 1991 la stilista vince il British Fashion Award come Designer of the Year e anni dopo altre tre vittorie come Red Carpet Designer (2006), Outstanding Achievement in Fashion Design (2007) e Swarovski Award – Positive Change (2018).
Negli anni novanta vi fu l’uscita di due importanti collezioni: l’Anglomania uscita nel 1993/94 che univa lo stile maschile a quello tradizionale britannico con gonne scozzesi, mini kilt e tweed e la Cafè Society, del 1994 esposta a Parigi, appariscente e sensuale con modelle che vestivano con abiti voluminosi e il plateau, una scarpa molto alta.
All’inizio del nuovo millennio Westwood è divenuto un vero e proprio marchio venduto nei negozi di tutto il mondo. Nel 2007, aumenta di popolarità grazie all’abito da sposa che ha disegnato per Carrie Bradshaw del film Sex and the City.
Nell’ultimo periodo della sua vita Vivienne si concentrò nell’attivismo politico in particolare nella lotta per i diritti civili, il cambiamento climatico e il disarmo nucleare. Nel 2014 si rasa la testa come forma di protesta silenziosa. Nel 2016 cede le redini della sua linea Gold Label a suo marito Andreas Kronthaler, per dedicarsi di più alla politica.
Nel 2018 Burberry annunciò la collaborazione con Westwood e lo stesso direttore Riccardo Tisci affermò “Quando ho iniziato a lavorare per Burberry, sapevo che sarebbe stata l’occasione perfetta per avvicinarmi a lei per fare qualcosa” e dichiarò che la designer fu tra quelle che lo ispirò maggiormente durante il suo percorso formativo.
Purtroppo nel 2022 ci ha lasciato a causa di una malattia a noi sconosciuta. Vivienne rimarrà per molti una leggenda, una persona che ha sempre lottato nella sua vita, che è sempre stata in controtendenza sia come stilista che come attivista.