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Udine: incendio mortale in una comunità di minori

La notte tra il 30 e il 31 dicembre a Udine, più precisamente a Santa Caterina di Pasian di Prato, è scoppiato un incendio alle 2:30 di notte in una comunità per ragazzi della Aedis (una società cooperativa sociale online che opera da anni nel terzo settore e si occupa di accoglienza, assistenza sanitaria, formazione e gestione di pratiche per documenti), che ha causato la morte di un 17enne albanese, Ledjan Imeraj, e inoltre sono rimasti feriti un 16enne di nazionalità ghanese e uno degli educatori. La vittima era ospite della struttura da circa un anno e da quanto ha affermato il responsabile della comunità all’Ansa, Michele Liscio: “Era proprio un bravissimo ragazzo”. Sua figlia Lucrezia, abitante nell’appartamento attiguo alla struttura, ha riferito ai giornalisti: “Abbiamo sentito urla durante la notte, siamo usciti io e il mio compagno, era pieno di fumo, sentivamo le urla dei ragazzi ma non potevamo intervenire. Qualcuno si è lanciato dalle finestre. Siamo sconvolti non sappiamo cosa sia accaduto”.

Il ragazzo ghanese è stato trasportato in volo a Verona al centro grandi ustionati in condizioni molto gravi, mentre l’educatore non è in gravi condizioni ed è stato ricoverato all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, per ustioni in varie parti del corpo. Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Si tratta dell’addetto alla vigilanza notturna presente all’interno della struttura al momento del rogo e il legale rappresentate della cooperativa Aedis, che gestisce il centro. I reati per i quali si procede sono incendio colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose plurime. Inoltre, visto che i fatti coinvolgono minori stranieri soggetti a provvedimenti di tutela, di quanto accaduto verrà formalmente notiziata la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste per le eventuali valutazioni di competenza. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti, individuando la causa dell’incendio e verificando tutte le eventuali responsabilità in ordine a quanto accaduto, e attendendo l’autopsia del corpo della vittima a cura del professor Carlo Moreschi, già presente sul posto nell’immediatezza del fatto.

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