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G20 Bali 2022: summit, eventi e incontri importanti tra i leader dei paesi più industrializzati al mondo

“Il 17° incontro al vertice tra i capi di Stato e di governo del G20 si svolgerà dal 15 al 16 novembre 2022 a Bali. Il summit sarà l’apice del processo del G20 e dell’intenso lavoro svolto nell’ambito delle riunioni ministeriali, dei gruppi di lavoro e dei gruppi d’impegno durante tutto l’anno.”  

Dal sito ufficiale del G20 Indonesia https://www.g20.org/bali-summit/

Da pochi giorni si è concluso il G20 di Bali 2022, un incontro tra i massimi esponenti delle nazioni più industrializzate del mondo che ha avuto sede al Bali Nusa Dua Convention Center per discutere di alcuni importanti macro-argomenti, come energia sostenibile, crisi economica e guerra in Ucraina.  

Un evento internazionale fondamentale in cui sono state prese decisioni in merito a come riprendersi da un periodo di forte crisi dovuto alla pandemia di Covid-19, ai conflitti e alle ingiustizie avvenute negli ultimi anni. Il motto infatti del G20 di Bali è “Recover Together, Recover Stronger”, ovvero “Ripartire insieme, Ripartire più forti”. Trovare soluzioni di comune accordo tra i vari paesi però non è stato facile, considerando i delicati rapporti dei vari stati con la Russia e l’Ucraina e tutto ciò che riguarda la guerra tra questi ultimi. 

Ma prima di parlare degli eventi cruciali di questo G20, è necessario sapere come è formata l’organizzazione. 

Il G20 (Gruppo dei venti) è un forum di cooperazione economica e finanziaria internazionale, composto dai 20 paesi più industrializzati del globo che sono: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Repubblica Sudafricana, Corea del Sud, Turchia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione europea. A questi si aggiunge la Spagna, che è un invitato permanente del G20. Ogni anno la Presidenza invita altri paesi che partecipano a pieno titolo ai lavori del G20 come ospiti e inoltre vi partecipano diverse organizzazioni internazionali e regionali, conferendo al summit una rappresentatività ancor più ampia. Le 20 nazioni rappresentano l’80% del PIL mondiale (prodotto interno lordo), il 75% del commercio estero e il 60% della popolazione del pianeta.  

Il Gruppo dei venti è stato formato nel 1999 dai Ministri delle finanze del G7 (forum intergovernativo composto dai sette stati più economicamente avanzati del mondo) a causa della crisi economica del 1997. L’obiettivo era di coinvolgere più paesi per discutere su questioni di economia e finanza di carattere mondiale.  

Dal 2008 il G20 comprende lo svolgimento di riunioni e incontri tra alcuni esponenti della politica di ogni paese partecipante, eventi speciali e in conclusione il Vertice finale a cui partecipano i Capi di Stato e di Governo. Il segretario è il paese che detiene la Presidenza di quel determinato G20 e la continuità del lavoro è controllata da un’istituzione chiamata Troika formata dalla Presidenza di turno, dal suo predecessore e il suo successore. In particolare quella di quest’anno era composta da Indonesia, Italia e India.  

Uno degli argomenti più trattati è stato sicuramente la guerra tra Russia e Ucraina, un dibattito acceso che portò a dialogare sul terribile episodio avvenuto in Polonia. Due missili, partiti dall‘Ucraina, sono infatti esplosi a Przewodow, villaggio polacco vicino al confine con l’Ucraina, provocando la morte di due persone. Ci sono ancora dubbi su chi sia stato e sul motivo di questo attacco, ma grazie alle indagini della Polonia si è scoperto che la provenienza dei missili è russa. L’articolo 5 del Patto Atlantico prevede che ogni attacco armato contro una o più nazioni appartenenti alla Nato, è considerato un attacco contro tutte. Attualmente però la Polonia, paese membro della Nato, non ha dichiarato guerra a nessuno, ipotizzando che sia stato un’incidente. 

Questo G20 è stato di particolare importanza per l’Italia, essendo rappresentata per la prima volta da una presidente del Consiglio donna. Nella sessione di apertura risiedevano solo 4 donne, tra cui Giorgia Meloni, l’unica a sostenere il titolo di capo del governo. Come ha dichiarato la Meloni alla conferenza stampa a Bali “il G20 si svolgeva in una situazione molto complessa. Poteva essere un fallimento, invece è stato un successo.” La premier ha avuto molti colloqui con alcuni leader dei più potenti stati al mondo. Tra i bilaterali più importanti abbiamo quelli con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan, il primo ministro dell’India Narendra Modi e il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping

La crisi climatica è stato uno dei principali interessi dei 20 paesi, che si sono riuniti per esaminare i piani climatici fino ad ora stipulati. Cominciando con il riconoscimento dei combustibili fossili come la causa della crisi energetica, il G20 ha ribadito il bisogno di riguardare e mettere in atto i piani climatici per il 2030, impegnandosi per non superare il limite dell’aumento di temperatura di +1,5° e incrementando l’utilizzo delle energie rinnovabili. Queste e molte altre decisioni sono state prese al G20 in Indonesia, che sono poi state trattate al COP27 di Sharm el-Sheikh.  

Il G20 di Bali si conclude così, portando speranze su un futuro miglioramento della crisi ambientale e dei rapporti tra i vari paesi.

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