Mercoledì 16 Novembre 2022 alle ore 6:47am UTC è finalmente partita la missione Artemis 1della NASA che si preannuncia un evento di portata storica. Il razzo SLS e la capsula Orionsono partiti insieme con quaranta minuti di ritardo a causa di un cavo di radar che non funzionava correttamente. La loro partenza, prevista per il 14 Novembre 2022, è stata rinviata a causa di una tempesta tropicale Nicole che ha colpito la Florida.
A 61 anni dal primo lancio di Apollo e oltre mezzo secolo dallo sbarco sulla Luna, un altro veicolo ha lasciato l’orbita terrestre dando inizio ad una nuova avventura per l’umanità sul satellite: si tornerà a lanciare nuove missioni di astronauti e si punterà alla costruzione della prima base lunare.
In realtà, il lancio era previsto per il 2020, poi è stato posticipato al 2021 e dopo per Novembre 2022. Vi sono stati vari tentativi di lancio falliti nel mentre: il primo il 29 Agosto 2022, che è stato cancellato per problemi al sensore del raffreddamento del motore, il secondo il 3 Settembre 2022, annullato per delle perdite di carburante.
Partito dalla piattaforma 39B del Kennedy Space Center, lo Space Launch System (Sls) il razzo più grande mai esistito, percorrerà una distanza di circa 2,1 milioni di km con un ritorno previsto per l’11 Dicembre 2022. L’obbiettivo di questa missione è di verificare che ogni tipo di strumento o tecnologia che abbiamo oggi a disposizione siano in grado di portare degli esseri umani nello spazio, infatti, a bordo del razzo vettore della capsula vi sono presenti soltanto dei manichini. L’idea è di testare razzo e capsula per vedere se sono in grado di gestire una serie di manovre che saranno utilizzate nelle prossime missioni (Come capacità di volo, garanzia di rientro, ammaraggio e recupero). A partire da otto ore dal lancio, in direzione della Luna, Orion dovrà eseguire una serie di manovre per mantenersi in traiettoria. I motori, durante la settimana in cui resterà in orbita lunare, aiuterrano i suoi pannelli fotovoltaici a mantenersi in direzione del Sole. Il viaggio di ritorno verso la Terra si concluderà l’11 Dicembre, il veicolo viaggerà a una velocità di dodici metri al secondo.
L’Orion è la navicella spaziale della NASA progettata per esseri umani nello spazio. A differenza del passato, in questa missione vi è una grossa influenza anche da parte dell’Europa. Si deve all’Agenzia Spaziale Europea (Esa) la realizzazione di Modulo di servizio europeo (Esm) della capsula Orion, costruita dalla Lockheed Martin. Afferma il direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher, che è la prima volta che l’energia di un veicolo americano viene fornita dalla tecnologia europea. la decisione d della NASA di collaborare con l’ESA è un grosso segno di fiducia nelle sue capacità.
SLS ricorda per alcuni punti il sistema di lanci dello Shuttle, ad esempio la partenza in verticale e il ritorno simile a quello di un aeroplano. Il suo sistema è formato da una serie di tecnolgie di cui alcune derivano proprio dallo Shuttle: il corpo centrale, Core Stage, somiglia al loro serbatoio che alimentava i motori attingendo il propellente. I motori che utilizza SLS sono gli stessi degli Shuttle. Ai lati del primo stadio ci sono due razzi più piccoli per dare una maggiore spinta durante la prima fase del lancio. L’Orion è montato sopra il Core Stage ed è il secondo stadio dotato di un solo motore.
Il programma Artemis, oltre che a riportare l’uomo sulla Luna, punta a farcelo rimanere per costruirci stazioni spaziali e fondare la prima colonia. Qualsiasi tipo di tecnologia in nostro possesso verrà sfruttata per la corsa alla conquista dello spazio: dopo la Luna vi sarà Marte entro il 2030.
Per il futuro sono già previste nuove missioni: a Maggio del 2024 partirà Artemis 2 con un equipaggio di 4 astronauti. Seguiranno poi Artemis 3, Artemis 4, Artemis 5 tra il 2025 e il 2028 in cui si punterà a sbarcare nuovamente sulla Luna e verranno trasportati i moduli europei del Gateway.