In stato di fermo oramai dal 16 agosto i due trapper, conosciuti come Jordan Jeffrey Baby e Traffik, per aggressione a mano armata, rapina e discriminazione razziale. La vittima, un operaio nigeriano di 41 anni, non ha presentato lesioni fisiche gravi.

La violenza è accaduta martedì 16 agosto, alla stazione di Carnate-Usmate, punto di incrocio delle linee ferroviarie Lecco-Milano e Seregno-Bergamo. L’operaio nigeriano, dopo esser sceso dal treno, è stato subito infastidito dai due criminali, che hanno agito però solamente all’interno del sottopasso pedonale, dove sono comparsi improvvisamente a torno nudo e con i coltelli in mano. Attraverso frasi intimidatorie e razziste come “Voglio ammazzarti perché sei nero“, hanno spaventato a morte l’uomo, che è scappato per strada abbandonando la propria bicicletta e il proprio zaino. Dopo averlo inseguito per qualche decina di metri, i due sono tornati in stazione e dopo la richiesta dell’uomo, che nel frattempo si manteneva a debita distanza, di riconsegnare gli oggetti, hanno gettato la refurtiva sui binari. Il video dell’aggressione è stato diffuso sui social proprio da loro, che lo hanno prima registrato e poi pubblicato. Grazie alle foto e ai video dell’accaduto, i due sono stati riconosciuti e fermati la mattina dopo dai militari. I giudici del tribunale di Monza hanno infine confermato lo stato di reclusione in carcere. La fedina penale dei due non era comunque pulita, dati i precedenti per rapina di Traffik e il forte rancore già espresso in altre occasioni nei confronti delle forze dell’ordine da parte di Jordan.

Dopo l’arresto parla il padre di uno dei due, rimasto scioccato dall’accaduto, tormentandosi riguardo la motivazione che ha spinto il figlio a compiere questo crudele atto di violenza e razzismo. “Ha preso la strada sbagliata del successo: quella più veloce, ovvero quella di raggiungere più mi piace possibili. Il ragazzo fa uso di psicofarmaci, come la maggior parte dei trapper“. Non è il primo avvenimento criminale di quest’anno, ricordando infatti l’episodio che ha condotto Mohamed Lamine Saida, in arte Simba la Rue, in carcere dopo il sequestro e la violenza fisica nei confronti del cantante Amir Amagour, conosciuto come Baby Touché.

Cosa sta realmente succedendo? Perché la criminalità è aumentata a dismisura? La società tende a generalizzare e a incolpare la figura del trapper, quando in realtà non è affatto così, data la minoranza netta rispetto ai trapper non criminali. La colpa non è del trap, che non gli ultimi anni ha salvato moltissimi ragazzi dalla vita di strada e che ha raggiunto livelli di popolarità incredibili: ha incoraggiato molti a intraprendere la via giusta del successo. I criminali rimangono criminali, gli artisti rimangono artisti. Ci auguriamo che questa scia d’odio s’interrompa e che si cominci nuovamente a fare l’unica cosa che conta, ovvero musica.

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