Il Maggio Musicale Fiorentine conclude il cartellone dell’84° Festival del teatro con un’opera mai rappresentata a Firenze e in Italia: Acis et Galatée di Giovanni Battista Lulli, con il maestro Federico Maria Sandrelli e il regista Benjamin Lazar. La prima verrà rappresentata lunedì 4 luglio alle ore 20 nella sala Zubin Mehta e successivamente il 6 e 11 luglio alle ore 20 e 9 luglio alle ore 18.

Giovanni Battista Lulli (Jean-Baptiste Lully) nacque a Firenze nel 1632 e appena divenne adolescente nel 1646 si trasferì in Francia, paese nel quale riuscì ad esprimere il suo genio musicale. Entrò a servizio della cugina di primo grado di Luigi XIV, Anne-Marie Louise d’Orléans e intratteneva la conversazione in italiano della duchessa. Da subito si interessò alla musica e si mostrò talentuoso nella pratica del violino e della danza. La sua ascesa tra i più famosi compositori e direttori d’orchestra dell’epoca non tardò a iniziare. Divenne il sovrintendente della musica del re e si dedicò alla realizzazione di comédie-ballet in collaborazione con Molière, pastorali, danze e tragédies en musique. Fu autore di alcune composizioni con un testo in italiano ma smise di scrivere musica nella sua lingua madre dal 1671, e nel 1673 scrisse la sua prima tragédie en musique, Cadmus et Hermiones. Seguirono altri titoli come Thésée (1675), Atys (1676), Isis (1677), Psyché (1678), Bellérophon (1679), Proserpine (1680), Persée (1682), Phaéton (1683), Amadis (1684), Roland (1685), Armide (1686), Acis et Galathée (1686), Achille et Polyxène (1687).

L’opera francese con Lulli assume un tono serio e un carattere autoritario, i temi rappresentati erano tragedie e vicende della mitologia classica. Le sue tragédies en musique erano caratterizzate da un prologo, il cui scopo era elogiare il re, e cinque atti. Al termine del prologo e di ogni atto venivano inscenate danze, cori e piccoli duetti o arie da parte della troupe dell’Académie royale: questo parti sono chiamate divertissements. La tragédie en musique è composta da un’importante componente scenografica e coreografica, in quanto sono al pari della musica e creano una solida unione tra loro offrendo un altro tono all’azione drammatica. Da non trascurare è anche il coro, al quale vengono affidate pagine che conferiscono uno spessore più drammatico all’opera.

Gianni Battista Lulli morì nel 1687 a causa del propagarsi di una grave infezione causata da una ferita che si procurò durante delle prove per un Te Deum in onore del re Lugi XIV.

Acis et Galatée è l’unica pastorale di Lulli, nel quale genere musicale si tratta di questioni d’amore, amori corrisposti o meno, e giornate spensierate con protagonisti pastori e ninfee, vengono di fatti imitati gli elementi naturalistici della semplice vita campestre, ma più nello specifico questa opera è una pastorale-héroïque, un genere che combina sulla scena personaggi divini e morali con nobili e pastori. La storia è ispirata dalla leggenda di Aci e Galatea narrata nel libro XIII delle Metamorfosi di Ovidio e tratta dell’amore corrisposto tra Aci, un pastore, e Galatea, una ninfa delle acque, ma Galatea è anche amata dal ciclope Polifemo, il quale per gelosia uccide Aci scagliandoli contro una pietra. Interviene poi il dio Nettuno, il quale riporta Aci in vita trasformandolo in un fiume, così da poter stare con la sua amata.

L’opera fin dall’esordio è stata approvata dal pubblico per la sua cura della musica e della scena, diventando così uno dei pilastri della storia del teatro musicale francese.

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