A chi non è capitato di rimanere piacevolmente sorpresi dall’inizio del film “2001: Odissea nello spazio”? Il sole che sorge da dietro la terra, un crescendo musicale a dir poco magnifico ed il compositore che ha dato vita a quel brano (“Also sprach Zarathustra”) è Richard Strauss.
Sul podio del Teatro della Pergola, il 7 giugno, verrà messa in scena “Ariadne auf Naxos” di Strauss, con altre quattro recite previste per il 10,13 e 16 giugno. Inoltre, sabato undici giugno al Maggio Musicale Fiorentino, sarà diretta dal maestro Zubin Mehta, insieme alla sinfonia n.1 di Mahler, il già citato poema sinfonico “Also sprach Zarathustra” (Così parlò Zarathustra).
Richard Georg Strauss nasce nel 1864 a Monaco di Baviera da una famiglia agiata. Il padre, cornista della cappella di corte di Monaco, lo inizia alla musica da giovanissimo, tanto che il piccolo Strauss, a soli sei anni, inizia a comporre i suoi primi brani, primo in assoluto il “Festmarsch per orchestra”, segnato nel repertorio straussiano come “op.1”. Strauss si iscrive all’Università di Monaco nel 1882, dopo appena un anno però abbandona gli studi ed inizia un viaggio per il paese durante il quale incontra anche Hans von Bülow, direttore d’orchestra e compositore tedesco. Da giovane prodigio sviluppa durante l’adolescenza una notevole bravura tecnica e continua a comporre, nel 1881 scrive un Quartetto i La op.2 e, successivamente, una Sonata per fiati op.7, sonata che attirò l’attenzione di von Bülow che la fece suonare a Meissinger nel teatro di corte, chiamando poi l’appena venticinquenne Strauss come assistente per la direzione del teatro e che successe allo stesso von Bülow nella stagione 1885/1886; durante questo periodo Strauss ebbe modo di incontrare anche Johannes Bahms.
Già da giovane Strauss prova una profonda ammirazione per Wagner e Liszt, fattore che emergerà già dal suo primo poema sinfonico “Aus Italien” op. 16 del 1886 e che poi influenzerà una fase della sua produzione musicale. Nello stesso anno in cui compone “Aus Italien” diventa secondo direttore dell’Opera di Monaco, dove rimane fino al 1889 quando passa al Teatro di Weimar. In questi anni Strauss si dedica al perfezionamento della direzione d’orchestra, senza trascurare anche l’aspetto compositivo, è in questo periodo infatti che affianca alle direzioni delle opere di Gluk, Mozart e Wagner la sua attività creativa con il completamento della sua prima opera teatrale “Guntram”, datata 1893 su libretto proprio e di stampo wagneriano. Dopo un ritorno all’Opera di Monaco nel 1894, e diventandone primo direttore nel 1896, si trasferisce nel 1898 all’Opera di Berlino come direttore e nel 1899 incontra il poeta e drammaturgo Hugo von Hofmannsthal, con cui da vita a “Ariadne auf Naxos”, “Elektra” e molti altre opere, tra cui quello che è forse il capolavoro assoluto, Der Rosenkavalier (1911). Rimarrà a Berlino fino al 1919, anno in cui si trasferisce all’Opera di Vienna. Nella capitale austriaca ricopre in contemporanea il ruolo di direttore d’opera, dirigendo molte rappresentazioni all’estero, e di professore di composizione all’Accademia di belle arti di Berlino, carica che ricoprì fino al 1920, quattro anni dopo lascerà anche l’Opera di Vienna.
Il rapporto tra Strauss e il regime nazista rimane ancora da chiarire, infatti fu presidente della Reichsmusikkammer (la Camera musicale del Reich) dal 1933 al 1935 ma in alcune fonti biografiche viene sostenuto che i nipoti di Strauss avessero origini ebree e che quindi il compositore non si opponesse al regime per paura di ripercussioni su familiari ed amici, sfruttando la sua posizione per dar loro protezione. Fu poi costretto dal governo di Hitler a dimettersi dall’incarico nel 1942, dopo che una sua lettera venne intercettata e giudicata non in linea con le direttive di partito.
Strauss affina sempre di più con il passare del tempo le sue conoscenze e la sua tecnica, andando incontro ad un’evoluzione nello stile che varia ma senza avere cambiamenti drastici. Dopo un primo periodo in cui è più vicino al romanticismo tedesco (compositori come Brahms, Schubert e Schumann) il compositore bavarese si avvicina invece allo stile wagneriano, influenzato anche da Liszt. Questo cambio è forse frutto di un incontro con Alexander Ritter, musicista e compositore tedesco che aveva sposato una nipote di Wagner, il quale portò all’attenzione di Strauss i componimenti wagneriani, già noti ed apprezzati dal bavarese. È in questa fase caratterizzata dall’imponenza titanica del suono che Strauss compone i suoi poemi sinfonici, tra cui “Aus Italien”, “Don Juan” e “Also sprach Zarathustra”. Succede infine un ritorno al passato con l’ultima fase, influenzata dalla musica settecentesca ironicamente rivisitata e dall’operismo italiano di fine ottocento, con principale punto di riferimento il “Falstaff” di Verdi, opera che impressionò molto il musicista bavarese.
Giovane prodigio, compositore poliedrico e musicista passato alla storia come uno dei più importanti musicisti del Novecento, Richard Strauss morirà l’8 settembre 1949 a Garmisch-Partenkirchen. La sua ultima composizione completa, “Lied Malven” (composta nel 1948) sarà scoperta postuma solo nel 1982 e dopo il ritrovamento la prima mondiale assoluta avrà luogo nella Avery Fisher Hall di New York nel 1985, cantata dalla soprano Kiri Te Kanawa.
Per maggiori informazioni sulle rappresentazioni di “Ariadne auf Naxos” al Maggio Musicale Fiorentino cfr. il nostro articolo a riguardo.