Il 18 maggio è stata inaugurata la nuova mostra “Let’s get digital!” a Palazzo Strozzi, la quale tratta della CriptoArte e di Non-Fungible Token (NFT), un mondo sempre più vicino a noi proprio grazie al digitale e quindi alla tecnologia.
Ma che cosa è la CriptoArte? La CriptoArte, detta anche Arte crittografica o CriptArt, è un movimento artistico che sviluppa creazioni digitali legate alla tecnologia blockchain, cioè un registro pubblico di dati che registra tutti gli scambi di proprietà di ogni oggetto digitale come una sorta di notaio. Dal 2017 i vari sistemi di blockchain sono stati resi accessibili a artisti che ne hanno riconosciuto il potenziale e hanno iniziato a creare opere sull’illustrazione e programmazione digitale.
Il cosiddetto NFT, in italiano “gettone non fungibile” o “gettone non riproducibile”, è un certificato che attesta l’autenticità e l’unicità di un oggetto fisico o digitale, e questo è censito sui registri blockchain. È uno strumento quindi per tracciare la proprietà di un file digitale, chi infatti compra uno di questi file, compra solo il certificato d’autenticità e non il suo diritto d’autore. Gli NFT popolano i metaversi, cioè degli spazi virtuali interattivi tridimensionali, nei quali gli avatar degli utenti possono muoversi e svolgere attività. Il collegamento con il metaverso può effettuarsi attraverso il cellulare, il computer o addirittura con dispositivi più immersivi come visori di realtà virtuale.
La mostra ha quindi lo scopo di dare un nuovo valore alle opere digitali e a questo nuovo modo di creare, esporre e collezionare opere tramite la tecnologia, a fine di instaurare un legame tra il mondo digitale e il mondo fisico.
Palazzo Strozzi inoltre ha organizzato un ciclo di appuntamenti nel cortile per dare chiarimenti su concetti abbastanza complessi relativi alla mostra come CriptoArte, NFT, blockchain, criptovaluta, oltre a una breve introduzione della mostra della durata di 30 minuti ogni lunedì dal 23 maggio al 27 giugno alle ore 18.00.
La mostra è stata promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati, e a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Strozzi, e Serena Tabacchi, direttrice del museo d’arte digitale contemporanea.