Si è disputata proprio ieri una delle finali più avvincenti ed emozionanti mai viste in Coppa Italia, famosa competizione nazionale, che ha visto la vittoria dell’Inter per 4-2, contro una delle sue più grandi nemiche storiche, la Juventus. La partita, giocata allo stadio Olimpico, a Roma, si è protesa fino ai tempi supplementari, che hanno decretato definitivamente il risultato finale.
Dopo aver reso omaggio al nostro Inno Nazionale, cantato e interpretato da Arisa, le due squadre sono potute finalmente scendere in campo. Le due formazioni sono equilibrate: nessuna delle due è prettamente offensiva o difensiva. Per la Juventus, l’allenatore Massimiliano Allegri affida l’attacco a Dusan Vlahovic e a Paulo Dybala, supportati dai trequartisti Cuadrado e Bernardeschi in fase di possesso. Il centrocampo è invece occupato da Zakaria e a Rabiot, spalleggiati da una difesa schierata a 4, con Chiellini e De Ligt centrali. A proteggere la porta troviamo Perin, portiere solitamente non titolare. Dall’altra parte Simone Inzaghi sceglie per l’attacco due punte, Dzeko e Lautaro, mentre in fascia mediana schiera ben 5 giocatori, con Darmian e Perisic schierati esterni e Barella, Brozovic e Chanaloglu come terzetto nel cuore del campo. La difesa, schierata a 3, è preceduta da Handanovic, storico giocatore interista, che tra l’altro detiene il maggior numero di presenze come portiere nell’Inter in serie A.
La partita, già dai primi minuti, è molto accesa, con molto pressing offensivo da parte di entrambe le squadre. Il risultato si sblocca, al 7° minuto, con un meraviglioso goal di Barella che riesce a trovare un po’ di spazio, accentrandosi provenendo dalla parte sinistra del campo. Con il piede destro, da fuori area, posiziona la palla proprio dove Handanovic non può arrivare. Momento di forte preoccupazione per la Juventus, che cerca in tutti i modi di recuperare, applicando una tattica di gioco molto più aggressiva e dinamica, con molti passaggi e scatti di corsa. Il pareggio viene inseguito per tutto il primo tempo, ma non arriva, pur essendoci stata qualche occasione importante, come quella di Vlahovic, che termina con un salvataggio miracoloso da parte del portiere sloveno. Al 41° Allegri schiera definitivamente una formazione offensiva sostituendo il difensore Danilo con l’attaccante Morata, ma l’arbitro, dopo un breve recupero, manda i giocatori negli spogliatoi.
Inizio di fuoco del secondo tempo, che vede, dopo solo 5 minuti dal calcio d’inizio, il pareggio della Juve, realizzato da Alex Sandro dopo il rimpallo su un difensore del tiro di Vlahovic. Il tiro parte da fuori area, quasi rasoterra, e sorprende Handanovic, la quale visuale era nascosta dai suoi compagni, che buca la parata e riaccende il sogno juventino. A 2 minuti dal goal, ecco che le sorti della partita vengono completamente ribaltate, con il vantaggio della Juve per 2 a 1: rete realizzata da Vlahovic, ex punta della Fiorentina. Stavolta il tiro parte da dentro l’area, dopo una buonissima finta da parte del giocatore serbo, che si ritrova faccia a faccia con Handanovic, che non può nulla: para il primo tiro, ma non riesce a bloccare il pallone, che rimbalza e si ritrova nuovamente sui piedi di Dusan, che non può sbagliare.
La situazione sembra tremenda per l’Inter, ma la voglia di pareggiare è alta: Inzaghi cerca di mettere in campo forze fresche, come Di Marco e Dumfries, ma il risultato non sembra sbloccarsi. Siamo all’77°. Perisic salva la palla sulla linea di fondo avversaria, riuscendo a far sponda su Lautaro, che è nel cuore dell’area. Per evitare il tiro, Bonucci e De Light lo agganciano e lo circondano ma “el toro” crolla e… calcio di rigore per l’Inter. Animi molto accesi anche nelle panchine, con un Allegri veramente furioso per la decisione dell’arbitro. Rigore trasformato in modo perfetto da Calhanoglu, che spedisce la palla sotto all’incrocio. 2-2. Partita adesso in equilibrio; effettuate altre sostituzioni da parte di entrambe le squadre, sperando in un miracolo finale. Si sentono i 3 fischi dell’arbitro: si va ai supplementari.
Le due squadre, stanche ma affamate, scendono nuovamente in campo, cercando sempre nuove occasioni per trovare la rete. Il ritmo è leggermente rallentato, ma i giocatori non sembrano mollare. A spronare sono anche i rispettivi tifosi, che per l’occasione hanno riempito lo stadio. Altro colpo di scena, dopo solo 5 minuti dall’inizio dei supplementari, altro calcio di rigore per l’Inter. L’arbitro Valeri sembrava avesse lasciato correre senza intervenire, ma viene poi richiamato dal V.A.R. per il check ed effettua un cambio di decisione drastico. Altro calcio di rigore provocato da De Ligt, che stavolta colpisce De Vrij, che si distende a terra dolorante. Penalty trasformato da Perisic, che spiazza Perin e porta la sua squadra in vantaggio per 3-2. Le speranze sono definitivamente infrante per i bianconeri, dopo aver subito un’altra rete al minuto 102 da parte di Perisic, che calcia con un sinistro letale dal limite dell’aerea. Ancora una volta Perin non ci arriva e siamo sul 4-2. Juve che però non molla, cerca disperatamente la rimonta, che poteva avvenire al 104esimo, con la caduta di Vlahovic nell’area di rigore interista, dopo un contatto con De Vrij. Non ci sono dubbi però per Valeri, che manda avanti il gioco: è proprio in questo momento che viene espulso per proteste Allegri, che già era stato ammonito all’84esimo, dopo il pareggio dei neroazzurri. Con allenatore fuori, 2 gol di spareggio e pochi minuti al termine è impossibile per la Juve completare l’impresa, soccombendo ai propri avversari.
Momento di festeggiamenti per l’Inter: questo è infatti il secondo trofeo vinto in una stessa stagione, dopo la Supercoppa vinta a Gennaio, sempre contro la Juventus ed ottava Coppa Italia della sua storia. Non sono ovviamente mancate le proteste e i dubbi da parte dei tifosi juventini, sia per quanto riguarda la mancata espulsione di Brozovic al 55° (calcio della palla a gioco fermo per nervosismo, essendo già stato ammonito), sia per il rigore non dato a Vlahovic, che anche secondo Allegri sarebbe stato giusto assegnare, come dichiarato in un’intervista post-partita. Futuro incerto per la Juve e per Allegri: sono 10 anni che la squadra vinceva almeno un premio in stagione. Aspettiamo adesso di vedere le sorti del campionato, che come non mai, ci potrebbe regalare altre sorprese e altre partite emozinanti, come quella di ieri sera.