Sono stati numerosi gli interventi delle forze dell’ordine nelle ultime settimane per cercare di tranquillizzare una situazione molto precaria, nata dallo sgombero di un edificio occupato in Viale Corsica, a Rifredi.

Dopo il 15 marzo infatti, data del primo intervento di liberazione del locale, sono seguite violente proteste, in particolare il 19 marzo, da parte di anticapitalisti di ultrasinistra, che hanno lanciato fumogeni, bombe carta, infiammato e ribaltato cassonetti della spazzatura, causando gravi problemi anche alla normale circolazione del traffico. Otto sarebbero i poliziotti contusi durante la guerriglia e 4 gli stati di fermo annunciati.

Il gruppo dei manifestanti fa parte di un collettivo che si impegna soprattutto alla lotta per i diritti digitali, pretendendo una comunicazione sociale meno controllata e fornendo strumenti per combattere la privacy. Si tratta di un’organizzazione anarchica, schierata contro il capitalismo, conosciuta come “Movimento di Lotta per la casa”, nome tra l’altro anche della loro pagina di Facebook. Il gruppo era già conosciuto dal 2017, dopo un lungo corteo svolto per il centro di Firenze per commemorare la scomparsa di Lorenzo Bargellini, storico portavoce del movimento.

La situazione sembrava esser tornata sotto controllo, data la supervisione quotidiana della zona, quando, il 5 aprile, alcuni dei manifestanti, e più in particolare 3 ragazzi, sono riusciti a rientrare nello stabile e sono saliti sul tetto, dove hanno appeso striscioni riguardanti la libera occupazione e si sono barricati lassù come forma di ribellione, senza far passare nessuno, fino ad oggi. Altri di loro, invece, hanno optato per una soluzione meno pericolosa ingombrando l’incrocio con via Pietro della Valle, dove da giorni siedono e cantano, chiamando ad un po’ di tolleranza da parte del comune di Firenze. A differenza da quanto si potrebbe pensare, i residenti della zona hanno opinioni contrastanti sull’accaduto. La gran parte di loro, infatti, non è soddisfatta, ma alquanto preoccupata per il futuro e su chi potrebbero essere i loro prossimi “vicini di casa”: dopo 12 anni la convivenza sembrava quasi possibile, affermano in molti.

L’altro blocco cittadino, invece, come reso noto dal quotidiano fiorentino La Nazione, è molto arrabbiato e stanco dell’attuale occupazione dell’incrocio con via Pietro della Valle, come accennato in precedenza. La situazione è drammatica e i manifestanti non sembrano cedere: dormono su dei materassi stesi per terra, sotto un capannone che loro stessi hanno costruito. La strada è visibilmente deturpata da bottiglie di vetro, cibarie e resti di fumogeni, che loro stessi accendono. E, per non bastare, si scaldano con un bidone dell’immondizia, “riadattato” ad un piccolo caminetto. Dopo aver mosso accuse contro il gruppo Facebook “Il comitato di Via Corsica”, che credono sia gestito dagli stessi occupanti, I residenti hanno quindi scritto a Dario Nardella, prima autorità fiorentina, perché si risolvi al più presto questo periodo di disagio. (FONTE: La Nazione)

Rifredi, infatti, per chi non lo conoscesse, è un quartiere popolare dove l’abbandono è una pratica molto frequente: altro caso eclatante che ha causato scalpore per anni è quello della vecchia officina Galileo, ex fabbrica, abbandonata dal 1981 e lasciata al suo destino, causando non poco ingombro e desolazione alla zona. Difatti, proprio per evitare la stessa situazione accaduta nel ’81, i residenti hanno chiesto al sindaco di Firenze, cosa diventerà e come verrà riutilizzata la palazzina sgomberata, anch’essa non in una delle migliori condizioni. Le disposizioni del comune sono ancora ignote, in quanto oramai sono già stati riscossi gli 1,2 milioni di euro della polizza assicurativa, per la mancata cessione del proprietario del palazzo, dopo l’ultimazione della costruzione. Non sappiamo esattamente quindi cosa il futuro riservi all’edificio, che probabilmente assumerà funzione pubblica, come una biblioteca o una sede di uffici, per esempio.

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